sabato 10 giugno 2017

ALLE URNE!!!

Ci siamo. Domani alle urne!!!


Si è conclusa ieri sera una campagna elettorale per molti versi scontata nei contenuti e noiosa, molto diversa dalla precedente. Non è solo responsabilità delle liste e dei candidati a sindaci: ha influito il clima politico in generale. A farne le spese le elezioni amministrative che hanno avuto uno spazio ridotto al minimo sindacale sui media. Ma ha pesato molto anche la sfiducia, cresciuta negli anni, dei cittadini verso la politica e i partiti. 
Qui a Cori forse qualche momento di interesse poteva venir fuori dalla novità della lista pentastellata, ma hanno sbagliato a presentarla. E dove andranno quei voti è la vera ed unica incognita di questa competizione che, a nostro avviso, ha un risultato prevedibile. Poi tutto può accadere. 

Ma ragioniamo sull' adesso e non sul dopo. 
La lista di centrosinistra si è presentata litigiosa, figlia di una sintesi sofferta tra il Partito Democratico e le altre componenti: comunisti, socialisti, Mag ed indipendenti. Una litigiosità nata quando questo versante ha chiesto le primarie, anche se il PD, che a Cori è filo-renziano, proprio non voleva. Le primarie sono state vinte da Mauro De Lillis contro Chiara Cochi, ma le divergenze sono rimaste intatte e verranno fuori subito dopo le elezioni, al momento della composizione della giunta. Il PD non ha fatto nulla per alleviare queste differenze. Anzi, ha svolto un comizio ed una cena con i soli candidati del Partito Democratico, un depliant con tanto di simbolo PD. Muro di gomma anche contro qualche candidiatura dello stesso partito, non filo-renziano. Mentre è tutto da verificare se a Tommaso Conti, sindaco uscente (che nel discorso si ieri in Piazza Signina ha mostrato di essere l'unico che riesce ad infiammare i cuori e sa quali tasti "sentimentali" toccare per il popolo della sinistra) verrà affidato o meno l'assessorato alla cultura da esterno. Sono pochi i niet, e la sua uscita dal partito non lo agevola in questo. Comunque se si voleva dare l'immagine di una coalizione divisa l'impresa è riuscita perfettamente. 

Dal versante opposto, anche se si è inserito nel dire che "L'Altra Città" era ed è una lista civica è palese a tutti che rispecchia le ideologie dei partiti di destra. Centro non pervenuto. E non poteva pervenire perché alcuni maestri della coerenza si sono spostati dalla destra al PD. Ed anche perché un blocco moderato di consistenza ha preferito tenersi fuori, elettoralmente, da una competizione caotica e, per qualche verso, ambiguo. E veniamo alla lista "L'Altra Città". Anche da quelle parti all'ultimo si è dovuto decidere tra Sorcecchi e Germana Silvi, dopo che è saltata la candidatura di Tommaso Biachi, che si è ritagliato un ruolo da regista, ma di quale eventuale operazione poi si vedrà. Bruno Canale, che pure doveva essere della partita, è andato un po' in confusione e, dopo aver aperto in solitaria la campagna elettorale autocandidatosi a sindaco, è andato alla sede de "L'Altra Città" a dire che solo lui poteva mediare tra le varie forze e quindi doveva essere candidato a sindaco: non lo hanno preso sul serio. Allora ha chiuso, intervenendo al faccia a faccia tra i due candidati, criticando molto l'amministrazione uscente, altrettanto la lista di destra e annunciando che avrebbe votato De Lillis: sconcerto in piazza. E qualche punta di indisponente ilarità: succede.

I contenuti sono quelli già noti. Un paese migliore lo vuole chi lo ha governato per dieci anni e lo vogliono i loro avversari. Non si capisce concretamente e fuori dai comizi come gli oppositori del partito "Cori e Giulianello insieme" lo vogliano mettere in pratica visto che gran parte della campagna elettorale l'hanno passata a criticare quello che non è stato fatto. 

Ed ora parola agli elettori.



Scritto da Emilio Magliano per "Il Corace"

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