sabato 8 febbraio 2020

UN PARCHEGGIO COME MIRAGGIO

È di pochi giorni fa, 7 febbraio 2020, la giornata nazionale contro il Bullismo a scuola. Una giornata che ha visto coinvolti tutti i bambini di Italia e le loro scuole, coinvolti in attività di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno, aderendo alla campagna del Miur, “un nodo blu”. Il Bullismo è un fenomeno di vecchia data purtroppo, ma l’attenzione al fenomeno e soprattutto alle conseguenze che questo può produrre in termini di benessere e sicurezza sociale, è molto recente, forse anche in conseguenza alla constatazione che negli ultimi anni i comportamenti dei così detti bulli, sono andati via via sempre più caratterizzandosi di aggressività, rabbia e soprattutto mancanza di empatia. Soprattutto sembra essersi sensibilmente abbassata la soglia di età: se in tempi meno recenti l’età media di un bullo era tra i 14 e i 16 anni, ora fenomeni allarmanti di bullismo si trovano già tra bambini di età compresa tra i 7 e gli 8 anni. È evidente dunque come, sia fondamentale oggi agire in termini preventivi, fin dalle primissime fasi dell’età evolutiva. Non dobbiamo però allarmarci troppo poiché, se da una parte è vero che il fenomeno si sta diffondendo a fasce di età precoci, è anche altrettanto vero che i bambini e i ragazzi stessi, oggi sono più consapevoli del fenomeno, delle sue caratteristiche e soprattutto delle sue conseguenze, avendo maturato, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione che li vedono coinvolti a livello scolastico e territoriale, maggior senso di giustizia: l’85,8% ritiene giusto riferire un comportamento di bullismo a genitori e insegnanti. Al pari dei genitori infatti, gli insegnanti hanno un ruolo cardine nella 
prevenzione e nel contrasto del Bullismo e Cyberbullismo, essendo per altro la scuola, luogo di elezione per lo sviluppo della vita affettivo-relazionale dei minori. 

La recente Legge n.71 del 29 maggio 2017, contiene tra le altre cose, anche specifiche 
indicazioni a tutela dei fenomeni di Bullismo e Cyberbullismo in contesto scolastico; tali indicazioni vedono coinvolti vari organi tra i quali spicca una figura cardine ai più meno nota: il referente scolastico per le iniziative contro il Bullismo e il Cyberbullismo, il quale, una volta individuato tra i docenti dell’Istituto scolastico, come normato, può avvalersi della collaborazione di forze esterne, quali polizia, carabinieri, psicologi o esperti del settore, per sostenere e coordinare iniziative di prevenzione e contrasto a tali fenomeni. 

Occuparsi di Bullismo e Cyberbullismo in contesto scolastico, rappresenta oggi una priorità e i programmi di prevenzione e contrasto di questi fenomeni, possono essere rivolti sia alla classe, che a gruppi di alunni, che alla scuola intera, coinvolgendo oltre agli studenti, gli insegnanti, il personale non docente e non da ultimo per importanza, i genitori. Lavorare in classe è estremamente importante, soprattutto perché consente di contrastare non solo i comportamenti, ma anche il contesto in cui il bullismo si viene a creare: il bullo crea proseliti e attorno a lui ci sono osservatori indifferenti o suoi sostenitori attivi. Per tale ragione è importante intervenire sul gruppo lavorando sulle competenze empatiche, e sulla capacità di mettersi nei panni dell’altro. Uno dei punti cardine per rendere davvero efficace il lavoro con i ragazzi passa naturalmente dal coinvolgimento delle famiglie. La cooperazione genitori-scuola, e soprattutto la continuità educativa tra scuola e famiglia, è fondamentale nell’affiancamento a tutti quei giovani che non hanno gli strumenti per affrontare da soli la problematica che li vede, o dovesse vederli, coinvolti. Tale impostazione orientata alla collaborazione e all’implementazione di sinergie, fa riferimento ad un principio che troppo spesso rischia di essere ignorato, ossia che il Bullismo non è mai un fenomeno personale, bensì sociale, dipendente cioè anche dal clima della classe, della scuola, e non da ultimo, dai valori e di principi educativi di cui il minore è portatore.

Scritto da Francesca De Rinaldis

Pubblicato sul numero 3 del 2020 del Il Corace

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