Caro lettore, dò il via
ad una rubrica che mensilmente troverai su queste pagine. Ti parlerò
di libri, canzoni, film, di vicende che magari non conosci e da cui
puoi prendere spunto per impiegare il tuo tempo e imparare cose
nuove.
Sono sicuro che nelle pagine di un libro, nelle note di una
canzone o nelle immagini di un film, ci troverai dentro un qualcosa
di te, della tua vita. Di solito funziona così. In questi anni zero
c’è bisogno che ognuno di noi ricominci ad immaginare, a sognare;
perché no! Di tempo per stare con i piedi per terra ne abbiamo fin
troppo. Dobbiamo imparare a circondarci di cose belle: viaggiare,
amare, desiderare, nuotare, ridere, ascoltare, piangere... E poi
ricominciare da capo, ed ancora per tutte le volte che ne abbiamo
bisogno. Hai letto bene. Persino piangere può essere una cosa bella,
possiamo imparare a risorgere e riprenderci il nostro piccolo posto
nel mondo; perché è proprio qui, in questo momento, che bisogna
stare. Perché contrariamente a quello che ci vogliono far credere -
sarà proprio la bellezza che ci salverà, tutti quanti.
Per questa
prima volta voglio partire da un libro che ho letto recentemente, un
romanzo sulla strada: A Dime a Dozen, di Stefano Marelli. Nel 1922,
Hadley Richardson - famosa per la sua sbadataggine e per essere stata
la prima moglie di Ernest Hemingway - dimenticò su di un taxi una
valigetta contenente tutto ciò che suo marito (all’epoca ancora un
giovane aspirante romanziere) aveva scritto fino a quel momento.
Tutto andò perduto e di quei manoscritti non se ne seppe più nulla.
La giovane donna raccontò che la valigetta le venne rubata appena
arrivata alla stazione. L’accaduto gettò nello sconforto più
totale il giovane Ernest, che in un primo momento pensò addirittura
di abbandonare per sempre la sua passione per la scrittura; anche se
poi sappiamo tutti come è andata. Questo episodio realmente accaduto
fa da sfondo al racconto di Marelli, un romanzo on the road sui passi
di Miller e il suo amore sfrenato per la letteratura di Hemingway:
amore tramandatogli da suo padre, un soldato americano giunto in
Italia per via della guerra. Il Montana, la Lombardia degli anni ‘60,
la Parigi degli anni ‘20 e il deserto tunisino sono i luoghi di
Miller e della sua famiglia, i luoghi nei quali le pagine del romanzo
prendono vita e portano il lettore ad immaginarsi in quei momenti e
in quei luoghi. Buona lettura! A Dime a Dozen, di Stefano Marelli –
Rubettino Editore, 2016
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