lunedì 4 marzo 2019

MA LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI?

Cosa non si fa per il posto fisso o la poltrona in Parlamento, che in questo caso è la stessa cosa... anche le migliori intenzioni, i buoni propositi, le promesse fatte, vengono messi da parte da chiunque posi il suo posteriore su quella poltrona, deve essere proprio comoda! Ed è così che anche il partito "dei cittadini", quello onesto, contro tutti i favoritismi, che fino a qualche anno fa puntavano il dito contro tutto e tutti, ora fa crollare il muro e con esso uno dei pilastri fondamentali della sua campagna elettorale e non. Sì, perché dopo essere stati all'opposizione a gridare e sbraitare contro tutti i privilegi di cui beneficiava la casta, martedì 19 febbraio 2019 Luigi Di Maio & Company hanno votato per evitare al loro compagno di giochi Matteo Salvini, un normale processo per il caso Diciotti.
Facciamo un passo indietro e vediamo cosa successe e perché era stato indagato. Il 16 agosto del 2018 la nave Ubaldo Diciotti della guardia costiera italiana ha soccorso a largo di Malta nelle acque internazionali circa 190 persone, in quanto la barca era in difficoltà e stava iniziando ad imbarcare acqua. Il 20 agosto dopo varie contestazioni tra Italia e Malta per scegliere il porto di sbarco della nave, la Diciotti attracca al porto di Catania, dove il comandande riceve l'ordine di non far scendere i migranti dalla nave. Questi ultimi, infatti, hanno avuto il permesso discendere dalla nave solo il 26 agosto. Questa decisione è stata presa dal Ministero dell'Interno, pertanto la procura di Agrigento, dopo un'attenta indagine, ha iscritto il Ministro Matteo Salvini nel registro degli indagati, con l'accusa di sequestro di persona aggravato. All'interno della nave Diciotti vi erano disperati che sono stati salvati in mare, non si trattava di uno scafista o di trafficanti, erano praticamente già in Italia, perché vorrei ricordare al caro Salvini che le navi militari italiane sono esse stesse territorio italiano, e lui ha deciso volontariamente di bloccare e sequestrare circa 190 persone bisognose di aiuto a bordo della Diciotti. Subito dopo quanto successe, il Ministro Salvini pieno di spavalderia disse che avrebbe rinunciato alla sua immunità parlamentare, perché non aveva paura di essere processato in quanto convinto delle proprie idee. Ma a me sembra che abbia cambiato idea. Oppure la spavalderia del momento è stata sostituita dalla paura perché ha capito che il rischio che il reato fosse stato compiuto era alto?
Comunque anche in questo caso abbiamo appurato che, nonostante il "governo dei cittadini", la legge non è uguale per tutti. I ministri, durante il loro mandato, se compiono reati sono sottoposti alla giurisdizione ordinaria, salvo autorizzazione del Senato o della Camera. Solo in un caso è possibile negarla, nel caso in cui il ministro in questione "abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o per il proseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio delle funzioni di governo". A me sembra evidente che tenere in ostaggio 190 persone per circa 10 giorni a bordo di una nave non è di certo interesse pubblico, anzi io lo valuto come un atto a dir poco disumano e anticostituzionale, contro i diritti garantiti alle persone su tutto il territorio nazionale senza distinzione di sesso, razza e religione. Al Governo gialloverde darei un suggerimento: rileggete almeno gli articoli fondamentali della nostra Costituzione!
Ma vediamo anche come i grillini hanno espresso il loro voto sulla piattaforma online. Già sulla domanda avrei da che ridire "Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per ridistribuire i migranti nei vari Paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?". Ma le ipotesi di risposta sono le mie preferite: Sì per votare no e No per dare l'autorizzazione a procedere. I Cinque Stelle non erano quelli chiari e semplici? Il Sì per votare No? Stiamo scherzando?
Abbiamo appurato che i grillini si stanno sabotando da soli e che ormai stanno decisamente perdendo la loro credibilità, erano nati come i paladini della giustizia ma si stanno rilevando dei pecoroni che si mettono a difendere un leghista da un semplicissimo processo. Come dice un vecchio detto: tutti i nodi vengono al pettine. Ed è così che anche il Movimento Cinque Stelle si sta facendo vedere per quello che è realmente, il potere ha dato alla testa anche a loro e cercano tutti i modi per restare al Governo e mantenersi il posto sulla "famosa" poltrona.
Scritto da Costanza Placidi - Pubblicato sul numero di Febbraio 2019 del Il Corace

Nessun commento:

Posta un commento