martedì 1 dicembre 2020

IL NUOVO VECCHIO VOLTO DI CORI

 Il nostro Paese, Cori e Giulianello, è un entità vivente e come tale ha bisogno di cure che nel caso specifico diventano opere di manutenzione, se si vogliono scongiurare tristi rovine e garantirne nel contempo un sano e corretto sviluppo, sociale ed economico per i suoi abitanti. Sono infatti in corso cantieri in più punti dell’abitato e non solo, al fine di consentire una migliore vivibilità dello stesso e che di certo non stanno passando inosservati ai più. I tre progetti principali che hanno generato buona parte dei finanziamenti giunti nel nostro Paese sono nei fatti: il consolidamento dell’alveo del fosso della Catena, la realizzazione di una condotta per il deflusso delle acque meteoriche in via Madonna del Soccorso e l’adeguamento sismico dell’edificio Sipportica. Questi tre progetti espressi inizialmente in forma preliminare dagli uffici del nostro Comune, hanno consentito allo stesso di accedere a dei finanziamenti per la loro realizzazione e vincolati per questo fine. Come da normale sintesi politica che riassume tanto le parti di indirizzo per lo sviluppo del Paese, quanto quella di controllo dell’attività Amministrativa, abbiamo chiesto, una volta che si è passati dal progetto preliminare a quello definitivo, sia di poter conoscere gli atti tecnici definitivi al fine di fornire risposte concrete ai Cittadini circa i lavori da farsi, sia di essere partecipi alle varie riunioni che si stanno tenendo tra la stazione appaltante, il Comune, e le ditte esecutrici per seguire più da vicino l’evoluzione degli stessi anche se a tal proposito, crediamo, che sarebbe stato preferibile un approccio diverso, forse più con una nostra “vicinanza” fin dalla stesura del progetto preliminare. Tuttavia la nostra posizione ed il nostro ruolo, in seno alla assise politica del Paese, non ci consente di essere partecipi all’azione Amministrativa, che è invece pregio questo, la condivisione di intenti, solo di quelle Amministrazioni che siano coscienti e propositive verso la titolarità che la Minoranza di un Paese riveste al pari della Maggioranza seppur con compiti e responsabilità differenti ed affidatigli istituzionalmente. Ed è cosi che una volta letti gli atti diventati prima definitivi ed oggi esecutivi, non possiamo che prendere coscienza di quanto presentato in sede di offerta e li reputato pertinente alle aspettative di chi ha redatto il progetto preliminare. Assistiamo cosi a “rispolveri” di nuove vecchie idee già formulate da altre Amministrazioni Coresi come ad esempio il consolidamento del fosso della Catena iniziato negli anni 2000, che con il cambio di Amministrazione si preferì non completarne l’ultima-zione ed assistere nel corso degli anni a diverse frane venute oggi alla luce nei vari sopralluoghi, e che molto probabilmente porteranno a doversi discostare dal progetto presentato. Assistiamo ad idee informali, ed all’apparenza “innovative”, di accesso all’ex campo sportivo di Cori Monte oggi parcheggio tramite scalinate da via  del Casalotto che a ben guardare erano già presenti nei progetti sempre di altre Amministrazioni e non compiute per motivi di urgenza contingibile, (vedasi il muro a gradoni costruito urgentemente per evitare smottamenti), ma che comunque hanno assunto pienamente alla loro funzione di riqualificazione e manutenzione del luogo. Ma non vogliamo però qui soffermarci più di tanto su una semplice recriminazione di ripescaggio di nuove vecchie idee, vogliamo essere propositivi come lo siamo stati nei colloqui con chi quei progetti li ha ripensati, e rendervi partecipi per lo meno in piccola parte di cosa abbiamo suggerito a questa Maggioranza in virtù del nostro ruolo. Cosi per quanto riguarda il finanziamento maggiore giunto sul nostro territorio, ben 4,5 milioni di euro, il nostro primo interrogativo è stato quello di capire se in un opera cosi cospicua e delicata fosse stata prevista la regimazione delle acque reflue (di fogna) della zona e che oggi risultano essere in larga parte se non totalmente scaricate a dispersione ovvero direttamente nell’alveo del fosso. E la risposta a questo nostro interrogativo, certamente non di piccolo conto per ovvi motivi di sicurezza e di fruibilità dell’intero progetto, ci è giunta a convenzione firmata ed è stata quella rinvenuta dall’esame delle carte, ovvero di una somma di 120.000 €, pari cioè al 2,6% del finanziamento rintracciabile nell’offerta migliorativa della ditta e quindi neanche in fase di progetto, per la previsione di un possibile intervento che vada in questa direzione. Abbiamo invece appreso in sede di Commissione Urbanistica, ed anche in questo caso sempre a convenzione firmata, della variante rispetto al progetto iniziale riguardo il percorso della condotta in via Madonna del Soccorso, resasi necessaria a seguito del “ritrovamento a posteriori” di una rete di sottoservizi  (enel, tim...) e combinazione, non emersi nelle fasi di indagine propedeutiche alla stesura del progetto. Abbiamo pertanto chiesto in quella sede, anche da un punto di vista di normale progettualità ed operatività di queste opere, se fosse più opportuno scavare una via da entrambe i lati sinistro e destro anziché, vista anche la necessità sopraggiunta di discostarsi dal progetto, operare una regolamentazione definitiva valevole sia per le acque che per la rete di sottoservizi che però passasse al centro della via, magari con un unica galleria pluriservizi o per lo meno di un cunicolo tecnologico per i servizi al fine di una facilitazione della futura manutenzione proprio di quella Zona, ma tuttavia si è preferito  non procedere in tal senso. Infine per l’ultimo cantiere quello che forse più di tutti è il più delicato, vista la necessità di coinvolgere intere famiglie, le Sipportica, abbiamo promosso a più riprese, anche in Consiglio Comunale, una forma di tutela e di garanzia per i residenti affinché oltre il peso di una fuoriuscita da casa, luogo di mille sacrifici e ricordi, venisse stipulata una convenzione tra il Comune ed i residenti proprio a tutela di quel bene a cui tutti Noi auspichiamo e che mai nessuno vorrebbe veder compromesso anche solo parzialmente. In sintesi, come sempre fatto, abbiamo cerato di apportare il nostro contributo anche in questi casi e ben vengano i ripescaggi di vecchie nuove idee, perché oltre a sottolinearne la bontà sono la riprova che anche chi c’era prima, benché di diverso orientamento, ha cercato di curare e sviluppare il nostro Paese e pertanto magari uno sforzo in più di ascoltare l’altra parte, la Minoranza, vorrebbe dire ascoltare di più il proprio Popolo che oggi si Amministra.

Scritto dal gruppo Consiliare L’Altra Città - Pubblicato sul numero 8 del 2020 del "Il Corace"

Nessun commento:

Posta un commento