martedì 1 dicembre 2020

A CORI, IL VERDE MUORE!

Questo mese avrei voluto onorare la festa degli alberi in altro modo, ma ahimé, questo per ora è da rimandare al prossimo anno. Ma prima, riepiloghiamo la mia riflessione sul tema degli alberi che ho condiviso con quanti di voi lettrici e lettori de “Il Corace” avete seguito lo scorso mese. La mia è stata, così come faccio mensilmente già da diverso tempo, una ennesima valutazione sul tema del verde urbano e degli alberi, e in particolare, su quanto essi rappresentino con la loro presenza, certamente la qualità della nostra vita quotidiana; e di quanto, solo per questo motivo, gli alberi andrebbero tutelati e valorizzati a prescindere, dinanzi a qualsiasi esigenza e azione urbana, attraverso lì dove solo fosse necessario, un taglio ponderato, e lì dove fosse possibile e auspicabile attraverso un progetto serio ed accurato, dettato soprattutto dalle linee indicate da un “piano del verde urbano”, che Cori ovviamente non ha, una più frequente piantumazione integrata di alberi sul tessuto urbano e periurbano del Comune. E a tale proposito, nella precedente riflessione si faceva menzione di una importante iniziativa messa in campo dalla Regione Lazio, che prende il nome di “Ossigeno”, cui principale obiettivo era e resta credo tutt’ora oggi, proprio quello di promuovere su tutto il territorio della Regione Lazio, un ambizioso programma di rimboschimento urbano e periurbano, con il fine di contrastare i cambiamenti climatici in atto, con la piantumazione di 6 milioni di nuovi alberi, uno per ogni abitante della regione. E di questo progetto, che io ne apprezzo le intenzioni, ma ad oggi, poco la sua attuazione, ho condiviso con voi la domanda se questo progetto fosse arrivato anche sul territorio di Cori e in quello di Giulianello, e se sì, quanto questo stesso progetto, attraverso anche l’asse politico Zingaretti-De Lillis, si fosse palesato realmente dentro le stanze dei bottoni del Comune di Cori, e di quanto questo, anche attraverso l’invito di qualche cittadino privato, associazione o ente locale, si fosse innestato realmente su tutto il territorio con un’azione concreta e intelligente, ma soprattutto, poco provinciale, da rispecchiare totalmente anche attraverso un piano progettuale chiaro e lungimirante, l’essenza dell’ambizioso progetto “Ossigeno”.  



Di seguito all’interrogativo posto dal nostro precedente articolo, non so se per risposta indiretta o semplice ritardo comunicativo del Comune, si è appreso con mia iniziale gioia da una testata pontina on-line, che il Comune di Cori abbia individuato le potenzialità del progetto “Ossigeno” e che anche se alla “chetichella”, ne abbia comunque ideato un progetto denominato “Il verde vive”, con il quale, a seguito di una approvazione della giunta di Cori, ha partecipato alla Manifestazione di interesse per la selezione di progetti su aree pubbliche o ad uso pubblico finalizzati alla piantumazione di nuovi alberi e arbusti nel territorio del Lazio indetta dalla Regione Lazio con il progetto “Ossigeno”. Letto alcuni dei documenti che mi sono pervenuti e che sono stati prodotti per tale partecipazione, ho lasciato il posto alla mia gioia iniziale a quella della tristezza, perché la proposta fatta dal Comune di Cori, prevede al Lago di Giulianello, oasi naturale per eccellenza, la piantumazione di sole 25 specie arboree, e rimarco solo 25, che francamente, dinanzi allo spot promosso per il progetto “Ossigeno” dal Presidente della Regione Nicola Zingaretti, il quale dichiarava che avrebbe fatto piantare un albero per ogni singolo cittadino della Regione Lazio, al Comune di Cori, se questa è la proposta avanzata dal progetto “Il verde vive”, conti alla mano, su 10.740 abitanti (31/12/2019 – Istat), tolti 25 abitanti, rispettivamente uno per ogni specie arborea prevista dal progetto, mancherebbero più o meno all’appello circa 10.715 specie arboree. Come mai? Un errore di valutazione? Mancata visione? O assenza di un vero e proprio piano infrastrutturale del verde che non fa rendere conto agli stessi ideatori del progetto, che il tema degli alberi è un tema serio, e in quanto tale, occorre che qualsiasi idea debba rispondere a delle linee guida che solo un “piano del verde” integrato ad un “piano urbano e periurbano” serio, può indicare la dritta via. Detto ciò, questa se così è, e con il cuore in mano, spero tanto di essere smentito presto con un bel progetto, sarà una ennesima occasione mancata che renderà sempre di più questo territorio chiuso e depresso, senza via di scampo per le future generazioni. Pertanto, ad oggi il progetto “Ossigeno”, non ossigena, e il verde del Comune di Cori anziché vivere, muore, per negligenza e superficialità progettuale dell’opera pubblica. Perché dinanzi anche al taglio degli alberi attuato su via del Soccorso a Cori Monte, in cui sono in corso i lavori di regimentazione delle acque bianche per poterne regolare meglio il flusso, e limitare i problemi di allagamento di piazza della Croce, per via di una variante in corso d’opera che stando a quanto dichiarato dal Sindaco è stato reso necessario adottare per motivi tecnici, ci fa ritrovare di fronte all’ennesimo intervento urbano fatto navigando a vista su un bene comune costituito dal tessuto urbano della città. Dobbiamo pertanto finirla a mio avviso di intervenire sul tessuto urbano senza una vera e propria visione di ciò che si sta andando a fare. Basta con queste azioni provinciali, perché la “res pubblica” non si deve toccare se non si è in grado di avere la capacità di guardare oltre l’ombra della propria staccionata di casa, perché si continua a fare un danno enorme ed irreversibile alle future generazioni. E soprattutto, stando fermi sul tema di queste considerazioni, gli alberi non si toccano, se prima non si è pensato di piantarne degli altri, magari non a decine, ma bensì a centinaia, o meglio ancora a migliaia su tutto il territorio, attraverso una visione unica, dettata da regole serie e ferme in linea con le sfide ambientali che il futuro ci pone dinanzi, ma che sempre puntualmente, purtroppo, si tradiscono, forse per superficialità, magari per incompetenza, sicuramente per “fottuta” chiusura politica. 

Per affrontare certi temi, bisogna avere il coraggio di volare in alto, mettendo sempre alla luce del giorno, attraverso progettazioni partecipate, le intenzioni finalizzate a migliorare la qualità urbana, nonché socio economica di tutto il territorio. Quindi in conclusione, caro Sindaco, Le scrivo francamente che non mi convince la semplicità con la quale ha giustificato il taglio degli alberi in via Madonna del Soccorso, perché se pure si fosse pensato di ripiantarli in altro modo e in altro luogo, magari in maniera ovviamente più idonea, non è per niente ammissibile che tutto ciò possa avvenire in corso d’opera, attraverso varianti che dimostrano innanzitutto quanto male si sia previsto con quell'intervento, e quanto probabilmente per tutto ciò, si dovrà ulteriormente aumentare i costi per la sua realizzazione. L’azione di una città intelligente non deve navigare a vista sul territorio, ma deve essere ben pianificata con un progetto di insieme, che per area, dovrà redigere progetti di massima da mettere al vaglio di tutta la comunità, per poi poterne fare di essi un’unica occasione per far emergere attraverso opportune indagini in sito, eventuali criticità, prima della redazione di un progetto definitivo, prima di una approvazione e prima di un inizio di realizzazione. Questo è quanto ci auspichiamo che possa avvenire già con questa realizzazione, che si deve avere il coraggio di fermare subito, rimettendo al vaglio di una più integrata e intelligente progettazione, tutta l’intenzione, al fine di poter portare in essere, anche una giusta prospettiva architettonica di qualità condivisibile con tutta la comunità, in vista anche del prossimo cinquecentenario della Madonna del Soccorso. Ridiamo seriamente ossigeno a questa città, affidando con fiducia e serietà anche al verde strutturale, la sua giusta vitalità.

Scritto da Emanuel Acciarito - Pubblicato sul numero 8 del 2020 del "Il Corace"

Nessun commento:

Posta un commento