martedì 1 dicembre 2020

INFELICETTO...

Montefortino era il suo nome d’origine tramutato in Artena nel 1873, in ricordo dell’antica città dei Volsci, sulla cui area si crede sia stata fondata. Artena, terra di terribili briganti che non perdonavano il malcapitato viandante che passava da quelle parti e che ci lasciava pecunia e sovente la pelle. A pochi chilometri Cori con la sua storia finanche più datata e mitica. E quindi? Tutta questa introduzione per dire cosa? Che c’azzecca? È un artefatto preambolo per introdurre il recente rapporto che si è instaurato tra Artena e Cori e che vede come protagonisti non antagonisti i due primi cittadini. Felicetto e Primio (mi prendo sta confidenza va). Indagato e totalmente estraneo. Nessun reato da contestare ai Nostri (non ci compete). Ma il “corese” un po’ sfigato lo é stato. Nella arcinota telefonata intercorsa tra i due si è chiacchierato del come "far fuori" lecitamente una dipen-dente, secondo Primio, incapace, rispettando le regole inattaccabili del diritto. A leggere il virgolettato si può assistere ad un dialogo tra maestro e allievo. “Come devo fare e fai così”. Niente di strano mi direte. Quasi niente rispondo con levità e rispetto del diritto di opinione che difendo e che vale per tutti. Quasi niente, ribadisco. Già l'Amministra-zione De Lillis aveva concesso una licenza di vendita di frutta a verdura ad un “tipo” non proprio raccomandabile, coinvolto nella triste storia di Willy.. e vabbè. Infortunio. Legge-rezza. Distrazione. Sfortuna. Chiamatela come volete. Ma il fattaccio c’è. Transeat. Può capitare. Ma non può capitare che con tutti i consulenti del lavoro esistenti in provincia di Latina uno vada a consultare un suo omologo per chiedere consigli su come allontanare un dipendente comunale prece-dentemente assunto. O meglio.. si può consultare chiunque, ma da un politico locale presente “sulla scena” da lustri e che dovreb-be aver accumulato una conoscenza profon-dissima del funzionamento della macchina comunale, mi aspetto che i consigli possa darli anziché chiederli. La patente di incapa-cità vale per tutti. Per i dipendenti ma anche per i superiori. Non vale per i padroni. Quelli possono far tutto e il contrario di tutto. Ma il sindaco padrone non è... almeno non ancora.

Scritto da Mario Trifari - Pubblicato sul numero 8 del 2020 del "Il Corace"

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