martedì 1 dicembre 2020

IL MISTERO DEI SECCHI GIALLI

Il Covid ha portato Cori alla ribalta delle cronache nazionali. Merito di un articolo apparso sul sito Repubblica Roma, il cui autore conosce bene il paese e ha portato alla ribalta qualcosa che i coresi notavano da tempo: quei secchi gialli dati alle persone positive al Covid, per la raccolta dei rifiuti. Questo modo di fare, pensato per tutelare gli operatori che raccolgono i rifiuti e garantire uno smaltimento diverso, è operato da una ditta esterna. Ma in un paese dove la raccolta differenziata porta a porta è ampiamente diffusa, il “secchio giallo” è diventato un modo per identificare i malati di Coronavirus, con buona pace della privacy. L’articolo uscito su Repubblica.it a firma Clemente Pistilli ha creato una polemica che ha portato il sindaco Mauro De Lillis a dover dare spiegazioni ad agenzie nazionali e persino alle telecamere della Rai. La tesi del sindaco è che non si voleva di certo fare discriminazione, ma probabilmente c’è stato un disguido tra gli operatori che raccolgono i rifiuti e i cittadini positivi. Trattandosi di un servizio a chiamata, i cittadini che si vedono consegnare i secchi gialli possono tenerli dentro casa (e non fuori) per poi consegnarli direttamente agli operatori della ditta specializzata al loro arrivo. Qualcuno probabilmente non lo ha compreso e ha lasciato il secchio giallo fuori, diventando di fatto riconoscibile. Quel che viene sottolineato da Clemente Pistilli è che ci sia chi fa “Covid-tour” per scovare positivi. Una tesi smentita dal sindaco secondo cui il caso dei secchi gialli ha riguardato tre positivi, per mero disguido. Spente le telecamere, la polemica si è spostata su Facebook: “Nessun cittadino di Cori e Giulianello ha mai sollevato osservazioni riguardo al posizionamento dei bidoni gialli fuori la porta di casa – ha scritto Mauro De Lillis – tantomeno nessun cittadino ha contattato la Rai. (…) Questa polemica in realtà non è mai esistita, anzi è stata creata ad hoc dal giornalista stesso. Sono inoltre certo che nessuno dei miei concittadini trascorra le giornate osservando dove siano posizionati i bidoni, come dichiarato nel suddetto articolo. (…) Il servizio di raccolta per i malati di Covid è un servizio di qualità che anche altri comuni hanno adottato. Inoltre, è quanto avrei voluto dire in diretta se ne avessi avuto il tempo, non ritengo assolutamente che questa cittadinanza possa essere additata come discriminatoria a causa di un giornalismo al quanto discutibile”. Tutto finito? Assolutamente no, perché Clemente Pistilli ha replicato, sempre su Facebook: “I bidoni gialli consegnati solo a Cori a quanti, contagiati dal Covid, sono in isolamento domiciliare, posti, almeno fino all’uscita del mio pezzo, fuori dalle abitazioni di quest’ultimi, indicano chiaramente chi è rimasto vittima del virus e mi sembra rappresentino una violazione della privacy. Se, come dice il sindaco, e non ho motivo di dubitare, presso tali utenze la ditta ritira i rifiuti citofonando ai cittadini in isolamento, i quali, sostiene sempre il sindaco, dovevano tenere il bidone giallo in casa, non si capisce perché è stato fornito loro un bidone di colore diverso dagli altri. Qualcosa forse è sfuggito. E, se ne faccia una ragione il sindaco, c’è chi passeggia cercando di individuare le case dei positivi al Covid osservando i bidoni gialli”. Dopo aver comunque tributato la sua stima al sindaco (stima “probabilmente non ricambiata”) per la gestione dell’emergenza, Pistilli conclude: “E magari adesso si può anche andare avanti a combattere uniti contro il Covid e senza improbabili bidoncini colorati”. Resta un mistero da risolvere: chi è che va in giro in paese a cercare i bidoni gialli?

Scritto da Eleonora Spagnolo - Pubblicato sul numero 8 del 2020 del "Il Corace"

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