martedì 1 dicembre 2020

ECCOMI, CI SONO

«Non permettere mai che qualcuno venga a te e vada via senza essere migliore e più contento. Sii l'espressione della bontà di Dio. Bontà sul tuo volto e nei tuoi occhi, bontà nel tuo sorriso e nel tuo saluto. Ai bambini, ai poveri e a tutti coloro che soffrono nella carne e nello spirito offri sempre un sorriso gioioso. Dà loro non solo le tue cure ma anche il tuo cuore». Queste parole di Madre Teresa di Calcutta ci orientano in qualche modo in questo nostro strano tempo di Covid perché ci danno la misura di come agire nel qui e ora: essere espressione della bontà di Dio. Sempre più infatti cresce la solitudine, il nascondimento in casa per timore dei contagi, cresce l’isolarsi dal mondo. L’altro anziché dirci relazione ci dice divisione, l’altro che è e resta risorsa per me, purtroppo è diventato pericolo. Il luogo più sicuro al mondo, la famiglia, l’abbiamo vista trasformarsi in luogo di contagio e qualcuno ha addirittura perduto per sempre i propri famigliari. Tutto questo genera smarrimento, paura, blocca la vita. Eppure a tutto questo male possiamo trovare l’antidoto, si tratta di alzare lo sguardo, respirare cielo, desiderare vita, riaccendere speranza per noi prima, e per gli altri poi.  Sentirci alla presenza di Qualcuno che ha superato il male per eccellenza che è la morte! Cristo ha vinto questo male. Il male si vince con il bene. Fare il bene ci fa bene, genera bene. Ecco cosa siamo chiamati a fare in questo strano tempo, chi ci incontra dovrebbe andarsene da noi contento non avvilito, né disgustato. Non crediamo di vincere il Covid con il mero rispetto delle regole, perché quelle sole regole senza un interiorità ci scaveranno altre fosse: per esempio il distanziamento ci sta chiudendo sempre di più in noi stessi e occorre recuperare l’umanità, educare i nostri ragazzi e tutti noi ad accorgerci dell’altro e dei suoi bisogni. I pesi condivisi diventano leggeri, lo sappiamo bene. Dunque potremmo riassumere tutto con la parola “eccomi” che indica presenza, che è camminare accanto, condividere gli stessi sentimenti. Io ci sono per te anche solo per ascoltarti, anche solo come presenza seppur impotente ma certamente non senza vicinanza del cuore. Distanti ma uniti. I binari di un treno non si toccano eppure sono l’uno accanto all’altro. In questo tempo particolare non vinca la tristezza, non vinca la paura ma vinca la distante e responsabile presenza che dovremmo avere per a tutti in particolare per chi sta soffrendo. Basta poco, basterebbe far sorridere i nostri occhi se le nostre bocche sono coperte dalle mascherine. Il tempo di Covid può e deve essere il tempo della bontà, il tempo dell’"eccomi, ci sono per te".

Scritto da Giovanni Grossi - Pubblicato sul numero 8 del 2020 del "Il Corace"

Nessun commento:

Posta un commento