lunedì 29 marzo 2021

HENRY DAVID THOREAU

 Henry David Thoreau nacque a Concord, nel Massachusetts, nel 1817. Si laureò ad Harvard nel 1837 e in seguito ai suoi studi sviluppò un forte interesse nei confronti della poesia greca e romana, della filosofia orientale e della botanica. Nutrì grande interesse ed amore nei confronti della natura e dedicò molte delle sue giornate ad esplorare i boschi e a raccogliere informazioni dettagliate su piante ed animali. Fu seguace di R. W. Emerson e fu una delle figure di spicco del movimento trascendentalista. Henry Thoreau fu sicuramente il primo pensatore a rendere evidente il contrasto tra la piena realizzazione di ogni individuo e una società tecnologicamente organizzata. Precursore di tutti gli americani che prima e dopo l’era hippy hanno fatto ritorno alla natura opponendo un’economia della frugalità al consumismo forsennato, mezzo secolo prima di Jack London egli avvertì il richiamo della foresta e nella primavera del 1845 si recò sulle rive del lago di Walden, a Concord, nel Massachusetts. Usando un’ascia presa a prestito abbatté alcuni pini bianchi per ricavarne legname con cui costruirsi un’austera dimora nella quale avrebbe vissuto per due anni, due mesi e due giorni. Si insediò stabilmente nella nuova casa il 4 luglio e la scelta della data, il giorno della Dichiarazione d’Indipendenza, non fu casuale in quanto, con l’abbandono della civiltà e della vita sociale organizzata, realizzava quella che era effettivamente la sua massima aspirazione: divenire indipendente. L’esperienza del lago Walden ispirò la scrittura di_Walden, ovvero La vita nei boschi_(1854), un'opera a metà strada tra il saggio filosofico e il diario che oggi viene unanimemente considerata tra i classici della letteratura americana. Malgrado abbia trascorso una buona parte della sua esistenza in solitudine, Thoreau fu un attento osservatore, conoscitore e critico della società americana a lui contemporanea e dedicò numerosi scritti a svariati problemi sociali, primo fra tutti quello della schiavitù. Insieme al_Walden, lo scritto più famoso è infatti senza dubbio_Disobbedienza civile, un opuscolo pubblicato nel 1849 nel quale viene teorizzata l'idea dell'opposizione non violenta che tanto seguito avrebbe avuto nel secolo successivo. Morì alle nove di mattina del 6 maggio 1862, di tubercolosi, dopo circa un anno di sofferenze fisiche. Sentendosi avvicinare la fine, consolò la madre, la sorella e gli amici con queste parole:_"È meglio che le cose finiscano… Sì, questo è un bel mondo, ma fra poco ne vedrò uno ancor più bello"._Alla zia, che gli chiedeva se si fosse messo in pace con Dio, rispose:_"Non mi sembra di averci mai litigato"._Rifiutò ogni "religiosità" fino alla fine, sentendosi perfettamente in pace con sé stesso e con l’infinito e quando, sul letto di morte, qualcuno gli domandò se già poteva vedere "l’altra sponda" rispose: "Un mondo alla volta". Tra le sue opere postume bisogna ricordare_Le escursioni_(1863),_I boschi del Maine_(1864), e_Un americano in Canada. Scritti antischiavisti e riformatori_(1866). Thoreau si inserisce a pieno titolo nel ristretto ambito di artisti e scrittori protagonisti del cosiddetto "Rinascimento americano". Ma, a differenza degli altri esponenti di questa "corrente", i già citati_ R.W. Emerson, W. Withman, N. Hawthorne ed H. Melville, Thoreau fece della sua "coerenza" una vera e propria poetica se non una filosofia di vita. Egli rifiutò una accezione della filosofia di carattere puramente intellettualistico, anche se il suo pensiero si andò organizzando intorno ad alcune idee chiave, in particolare: scrivere dando voce alla natura e alla storia che in essa si incide, scrivere come gesto vivo e scrivere come vigoroso atto d'amore verso la realtà e come espressione di una totale esigenza di realtà e su questi principi verrà costruita, nei decenni successivi, una parte considerevole della moderna letteratura americana._Tacciato di un certo egocentrismo venato di aristocratico disprezzo, Thoreau, in realtà, soprattutto in_Walden (o Vita nei boschi), cercò di proporre uno stile di vita che presupponeva drastici interventi, in forza dei quali chiunque, al termine della propria esistenza, avrebbe raggiunto la consapevolezza di non aver sprecato la propria vita. La "ricetta" di Thoreau presupponeva la disponibilità del singolo a vivere con saggezza per affrontare solo i fatti essenziali della vita, a vivere felicemente in modo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, e a ridurre la vita stessa ai suoi termini più semplici. Thoreau lanciava questi forti messaggi, che risultavano quindi essere fortemente provocatori, nel bel mezzo dell'ascesa tecnologico-consumistica degli Stati Uniti e dell’emergere del tipico "way of life" americano, di cui egli fu forse uno tra i primi e più decisi critici. L’isolamento in cui condusse la maggior parte della sua esistenza gli consentì di sviluppare un discorso in chiave ampiamente introspettiva e di approfondire idee e concetti che sono divenuti punto di riferimento ideale per generazioni di ecologisti, pacifisti ed anticonformisti che al "credo" del filosofo, alla sua prosa sonora e talvolta enfatica, hanno riconosciuto la dignità di una formale promessa di riscatto. A questa particolare figura di intellettuale impegnato viene pertanto riconosciuta una modernità ed un’attualità che i suoi contemporanei non potevano percepire per obiettivi motivi di prospettiva storica. Quella di_ Thoreau è una personalità originale ed estrosa, caratteri che si rispecchiano nella sua ampia produzione letteraria, in cui, come filo conduttore comune, Thoreau invita i suoi lettori con i toni profetici a contrapporre alla macchina della civiltà l’ascolto e la cura della propria dimensione interiore e a celebrare _un matrimonio con la natura fondato sull'allargamento della visione del mondo e delle prospettive e non sul possesso. Percorse le contee americane tenendo veri e propri sermoni laici che nel loro insieme costituiscono un vero e proprio classico del pensiero americano. Il tipico stile "anti-letterario" dei trascendentalisti americani è mitigato in Thoreau da una leggerezza esuberante ed arguta, da un umorismo tagliente ed una concreta aderenza alle cose, non disgiunta da un profondo lirismo. Nelle sue opere, Thoreau indica nella prassi del vagabondaggio e nell'impulso migratorio il rimedio all'ansia che la modernità e il progresso finiscono per generare. Ciò cui tali concetti sembrano ricollegarsi immediatamente è l’idea totalmente americana della frontiera; lo stesso Thoreau, in molti dei suoi scritti, associa una visione mitica del West alla terra del domani, della nuova vita, luogo di organica unità, di speranza e di progresso, di libertà e di indipendenza. Da tale mito della frontiera Thoreau prese le distanze nel momento in cui andò articolando, in_Civil Disobedience,_una visione apocalittica del destino delle società americana che, nata ad Est e sviluppatasi verso Ovest, avrebbe trovato il suo declino sulle rive dell'Oceano Pacifico. Nel corso dei suoi viaggi e delle sue peregrinazioni, Thoreau non perse l’occasione di osservare da vicino la natura con lo sguardo tipico dello studioso che cerca di apprendere; il suo approccio di tipo analitico prevedeva un'osservazione ravvicinata, ma il filosofo non disdegnava nelle sue escursioni l’osservazione della natura in modo più ampio e globale per cercare in essa la trama completa dell'intero tessuto naturale. Il suo atteggiamento nei confronti della natura è stato il punto di riferimento ideale della corrente "preservazionista" che ha permesso la nascita di quel forte movimento d'opinione che ha portato alla creazione dei grandi parchi nazionali americani. Walden_è il resoconto di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse nella campagna del Massachusetts fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847, ma è anche il testo da cui, oltre un secolo dopo, prenderanno le mosse i movimenti ecologisti e ambientalisti di mezzo mondo. Si tratta di un semplice diario che unisce la descrizione della vita quotidiana, fatti di suoni, rumori e odori, all’esperienza interiore, ma è anche, per contrasto, una riflessione sull'economia, sulla politica, sulla democrazia, sugli Stati Uniti, che in quegli anni si vanno affermando come potenza. Tra le pagine di questo libro, in cui viene rappresentata la semplicità della vita fra i boschi, si scopre anche perché Thoreau è l'autore cui si ispireranno Gandhi e le controculture contemporanee, che lo rileggeranno e lo rielaboreranno, criticandolo sì, ma assumendolo come punto di partenza. L’aggettivo più adatto ad esprimere un giudizio su Walden è pertanto attuale: la ricerca di uno stile di vita sostenibile, il dialogo con le filosofie orientali, il rapporto paritario con la Natura, la critica al lavoro e alla società dell'abbondanza sono temi di cui si dibatte sicuramente più oggi di quanto non avvenisse nel momento storico in cui il libro è stato scritto, ed è per questo che le soluzioni elaborate dall’autore oggi ci fanno sorridere e non appaiono più tanto originali. L’aspetto sicuramente più interessante, oltre alla fluidità della prosa e ai frequenti mutamenti di registro, è dato dal fatto che Thoreau, in questo scritto, ha delineato un metodo, che integra in modo nuovo ed inedito tre differenti strategie molto distanti fra loro, la spinta verso il compimento di scelte autonome e consapevoli, lo humor e il contatto con la natura.

Scritto da Andrea Pontecorvi - Pubblicato sul numero 3 del 2021 del Il Corace

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