mercoledì 1 marzo 2017

I DIRITTI DEL POPOLO DELLE BOLLETTE

Ormai è noto: i nostri tempi sono zeppi di richieste di diritti che invadono i campi più disparati, dai biodiritti a quelli derivanti dalla globalizzazione, fino a quelli che discendono dai rapporti tra uomo e tecnologia.
Tra questa selva crescente si distinguono diritti che “costano” e diritti che “non costano” (pensiamo - normalmente - al costo a carico della fiscalità) e non c’è legge finanziaria che non debba affrontare il problema di quali servizi finanziare. Ci sono, oggi parlo di questo, nuovi diritti e vecchie, vecchissime questioni. Come il diritto di poter capire una bolletta della luce e del gas, la nuova frontiera di tutela delle persone, in un mondo in cui il potere pubblico sta dalla parte delle persone e non difende economie di interessi forti. Molti sapranno che con la scomparsa del Servizio di Maggior Tutela e l’inizio della Tutela Simile si è avviato quel processo di accompagnamento delle famiglie consumatrici verso il mercato libero dell’energia.

Oggi ci troviamo in quella fase in cui si vuole favorire la comprensione delle modalità e dei meccanismi per poter scegliere consapevolmente il proprio fornitore di energia perché tra poco più di un anno i consumatori di energia elettrica e gas saranno liberi di fluttuare nelle mani di un mercato libero anch’esso, di offrire tariffe dagli effetti speciali. Ma perché si possa scegliere un fornitore di energia migliore di altri occorre il presupposto fondamentale di conoscere i propri consumi e conoscere - nei suoi elementi essenziali - il meccanismo con cui si produce il costo di una bolletta.

Chi conosce i propri consumi domestici, in Italia, e chi sa leggere una bolletta, oggi?

Nel pensare a quali strumenti oggi permettono alle persone un uso consapevole e sostenibile del proprio denaro non ho potuto evitare di inserire il capitolo sulle bollette e mi si è aperto davanti l’abisso di conoscenza in cui ci troviamo, come paese, come famiglie. A peggiorare ogni cosa ho scoperto che c’è passato un elefante sugli alluci e non ce ne siamo minimamente accorti…
Volete guidare voi nella gestione delle bollette e avere un conto finale più leggero (spesso molto più leggero)?

L’essenziale sta nella risposta a due sole domande: quanto consumo (fate attenzione: non ‘come’, non ‘in che momenti della giornata’) e quanto pago per ogni unità di misura. Tutto qui. Quando - qualche mese fa - la bolletta è diventata semplice ed intelligente, ha esibito cioè una lampadina e una fiammella, tutto è stato più chiaro. Ma in questa disarmante semplicità è scomparso, dalla bolletta, l’elemento che più di tutti serve conoscere per orientarsi in questo mondo: il costo della materia prima energia calcolato per ogni chilowatt/ora (Kw/h) e per un metro cubo (Smc) di gas. E non ho visto grandi levate di scudi (e perché, poi, protestare se nemmeno i rappresentanti dei diritti di tutti sanno leggere queste informazioni?).

Il meccanismo, provate a pensare, è simile a quello di conoscere il prezzo di un litro di benzina o di diesel. Se il vostro parametro fosse solo il prezzo del carburante, andreste da un benzinaio che ha un prezzo di 1,5€ al litro o da uno che lo fa pagare 2,5€ al litro? Per essere precisi - e qui bisogna essere precisi - dovremmo interrogarci e scoprire, nel nostro esempio parallelo, qual è il prezzo della materia prima benzina e diesel al netto delle altre componenti (imposte, accise) che concorrono a formarne il prezzo finale.

Nel caso di luce e gas qual è il prezzo della materia prima luce e gas al netto delle altre componenti (sono molte e con nomi fantasiosi ed affascinanti) che concorrono a formarne il prezzo. Solo se vi concentrate su quel prezzo potete fare paragoni chiari e comprensibili tra le offerte commerciali di più operatori. Le altre voci (con alcune differenze e tecnicalità) sono sostanzialmente uguali per tutti gli operatori.

Quindi - mi chiedo - perché confondere le nostre famiglie con tante informazioni che non servono loro?

In questi anni ho visto famiglie combattere contro bollette che giungono come tegole su situazioni economicamente fragili. E più è fragile la situazione, più la bolletta tanto temuta reca angoscia con sé. Ho visto persone confuse da orde di operatori di call-center cui si domanda sovente di essere insistenti, spesso contro le loro stesse convinzioni. E ho visto soprattutto madri e padri di famiglia disperarsi per risolvere debiti più o meno imprevisti e talvolta pregare per ottenere il diritto legittimo ad un pagamento rateale sostenibile. Tanta sofferenza per nulla.

Ecco perché ho un sogno: sogno un mercato libero dell’energia in cui sia IO (e altri come me) a scrivere la bolletta della luce e del gas. Perché chi ha capito come funziona quel meccanismo e sente il dovere di raccontarlo per essere d’aiuto, può aiutare tante famiglie a spendere meno, garantendo qualche volta la sopravvivenza, qualche altra il raggiungimento di un obiettivo di vita importante.

Scritto da Antonio Cajello - Pubblicato sul numero 3 dell'anno 2017 del "Il Corace"

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