Ormai è noto: i nostri tempi sono
zeppi di richieste di diritti che invadono i campi più disparati,
dai biodiritti a quelli derivanti dalla globalizzazione, fino a
quelli che discendono dai rapporti tra uomo e tecnologia.
Tra questa
selva crescente si distinguono diritti che “costano” e diritti
che “non costano” (pensiamo - normalmente - al costo a carico
della fiscalità) e non c’è legge finanziaria che non debba
affrontare il problema di quali servizi finanziare. Ci sono, oggi
parlo di questo, nuovi diritti e vecchie, vecchissime questioni. Come
il diritto di poter capire una bolletta della luce e del gas, la
nuova frontiera di tutela delle persone, in un mondo in cui il potere
pubblico sta dalla parte delle persone e non difende economie di
interessi forti. Molti sapranno che con la scomparsa del Servizio di
Maggior Tutela e l’inizio della Tutela Simile si è avviato quel
processo di accompagnamento delle famiglie consumatrici verso il
mercato libero dell’energia.
Oggi ci troviamo in quella fase in cui
si vuole favorire la comprensione delle modalità e dei meccanismi
per poter scegliere consapevolmente il proprio fornitore di energia
perché tra poco più di un anno i consumatori di energia elettrica e
gas saranno liberi di fluttuare nelle mani di un mercato libero
anch’esso, di offrire tariffe dagli effetti speciali. Ma perché si
possa scegliere un fornitore di energia migliore di altri occorre il
presupposto fondamentale di conoscere i propri consumi e conoscere -
nei suoi elementi essenziali - il meccanismo con cui si produce il
costo di una bolletta.
Chi conosce i propri consumi domestici, in
Italia, e chi sa leggere una bolletta, oggi?
Nel pensare a quali
strumenti oggi permettono alle persone un uso consapevole e
sostenibile del proprio denaro non ho potuto evitare di inserire il
capitolo sulle bollette e mi si è aperto davanti l’abisso di
conoscenza in cui ci troviamo, come paese, come famiglie. A
peggiorare ogni cosa ho scoperto che c’è passato un elefante sugli
alluci e non ce ne siamo minimamente accorti…
Volete guidare voi
nella gestione delle bollette e avere un conto finale più leggero
(spesso molto più leggero)?
L’essenziale sta nella risposta a due
sole domande: quanto consumo (fate attenzione: non ‘come’, non
‘in che momenti della giornata’) e quanto pago per ogni unità di
misura. Tutto qui. Quando - qualche mese fa - la bolletta è
diventata semplice ed intelligente, ha esibito cioè una lampadina e
una fiammella, tutto è stato più chiaro. Ma in questa disarmante
semplicità è scomparso, dalla bolletta, l’elemento che più di
tutti serve conoscere per orientarsi in questo mondo: il costo della
materia prima energia calcolato per ogni chilowatt/ora (Kw/h) e per
un metro cubo (Smc) di gas. E non ho visto grandi levate di scudi (e
perché, poi, protestare se nemmeno i rappresentanti dei diritti di
tutti sanno leggere queste informazioni?).
Il meccanismo, provate a
pensare, è simile a quello di conoscere il prezzo di un litro di
benzina o di diesel. Se il vostro parametro fosse solo il prezzo del
carburante, andreste da un benzinaio che ha un prezzo di 1,5€ al
litro o da uno che lo fa pagare 2,5€ al litro? Per essere precisi -
e qui bisogna essere precisi - dovremmo interrogarci e scoprire, nel
nostro esempio parallelo, qual è il prezzo della materia prima
benzina e diesel al netto delle altre componenti (imposte, accise)
che concorrono a formarne il prezzo finale.
Nel caso di luce e gas
qual è il prezzo della materia prima luce e gas al netto delle altre
componenti (sono molte e con nomi fantasiosi ed affascinanti) che
concorrono a formarne il prezzo. Solo se vi concentrate su quel
prezzo potete fare paragoni chiari e comprensibili tra le offerte
commerciali di più operatori. Le altre voci (con alcune differenze e
tecnicalità) sono sostanzialmente uguali per tutti gli operatori.
Quindi - mi chiedo - perché confondere le nostre famiglie con tante
informazioni che non servono loro?
In questi anni ho visto famiglie
combattere contro bollette che giungono come tegole su situazioni
economicamente fragili. E più è fragile la situazione, più la
bolletta tanto temuta reca angoscia con sé. Ho visto persone confuse
da orde di operatori di call-center cui si domanda sovente di essere
insistenti, spesso contro le loro stesse convinzioni. E ho visto
soprattutto madri e padri di famiglia disperarsi per risolvere debiti
più o meno imprevisti e talvolta pregare per ottenere il diritto
legittimo ad un pagamento rateale sostenibile. Tanta sofferenza per
nulla.
Ecco perché ho un sogno: sogno un mercato libero dell’energia
in cui sia IO (e altri come me) a scrivere la bolletta della luce e
del gas. Perché chi ha capito come funziona quel meccanismo e sente
il dovere di raccontarlo per essere d’aiuto, può aiutare tante
famiglie a spendere meno, garantendo qualche volta la sopravvivenza,
qualche altra il raggiungimento di un obiettivo di vita importante.
Nessun commento:
Posta un commento