lunedì 29 marzo 2021

IL GIOCO DELLE PARTI

 Nella vicenda che vede in campo le Sentenze del TAR relative alle due Lottizzazioni della “Collina degli Ulivi” e di quella che per comodità chiamiamo di “Valle Rita” è possibile argomentare su qualsiasi posizione come in un caleidoscopico dal quale si vede la luce ma non si comprende da dove essa provenga e soprattutto non si riesce a scorgere la verità. Andando con ordine ci troviamo di fronte a due ricorsi fatti dai proprietari lottizzanti nei confronti del Comune di Cori che attraverso l’ing. Cerbara (Capo indiscusso e fidato dell’Ufficio Tecnico) aveva emesso le rispettive ordinanze di demolizione e ripristino dei luoghi per manifesti abusi. A tali ricorsi il Comune si era opposto costituendosi per mezzo di due legali esterni all’Ente. Come si è risolto il contenzioso? Privati battono il Comune 10 a zero! Nel senso che, nel primo caso della “Collina degli Ulivi”, è stato completamente sconfessato il procedimento messo in atto dal Comune di Cori giudicandolo un palese eccesso di potere,_“essendo del tutto irragionevole ingiungere la demolizione di opere ancora legittimate da un titolo abilitativo”. Nella sostanza il presunto campione ing. Cerbara, ha disposto l’ordine di demolizione senza aver mai provveduto al preventivo annullamento in autotutela della SCIA a suo tempo presentata dai proprietari. In tal modo è stato ordinato di demolire qualcosa che ancor oggi è legittimato da titoli abilitativi edilizi non annullati. Chiaramente il Comune, è stato condannato al pagamento delle spese processuali per un totale di 6000 €, se sommiamo una presumibile parcella all’avvocato di De Lillis intorno ai 4000 € abbiamo la somma che i Cittadini di Cori e Giulianello (non De Lillis o Cerbara) devono pagare per circa 10000 €! Stesso dicasi per “Valle Rita” dove ad una condanna del Comune di appena 4000 € aumentata della spesa per l’avvocato, si ha di nuovo una spesa di circa 10.000€. Risultato finale 10000 € + 10000 € = 20000 € a totale carico di Pantalone!!! Analogo iter, in sostanza anche per “Valle Rita” ed allora ci si domanda come è possibile che l’attento e stimato (da De Lillis, chissà perché) ing: Cerbara abbia potuto fare uno svarione così macroscopico. E la difesa del Comune è stata agguerrita al punto giusto oppure si è presentata con una paginetta difensiva, come diciamo noi a Cori “apele apele” ? Non sarebbe il caso di fare un po' di chiarezza intorno a queste vicende, delle quali, è il caso di dirlo, continuano comunque i processi penali nei quali magari possa emergere la verità in relazione alle aspettative ed alle “avance” rimaste inevase e che hanno determinato questi procedimenti? 


Ci si dovrebbe aspettare una presa di posizione vigorosa da parte della opposizione che chieda un dibattito in aula consiliare o, meglio ancora una iniziativa autonoma del Sindaco che affronti una volta per tutte la “questione Urbanistica” prima di dovere necessariamente imbattersi nella “questione Morale”.  Non è certo auspicabile che, visti gli incidenti di percorso verificatesi nell’appalto delle “Sipportica” che hanno visto l’arresto e poi l’interdizione dai pubblici uffici per una anno dell’ing. Livio Paris Direttore dei lavori e Coordinatore della Sicurezza che ne hanno determinato la sostituzione con i colleghi di studio (sic) e, l’obbligatorio annullamento e ripubblicazione della Gara di Appalto del Trasporto Pubblico Locale (per capirci Caliciotti di Lariano) per un altro macroscopico errore in sede di formulazione del Bando; si abbia una reazione a catena, in corese “che si scanteri la macera”, il tutto probabilmente sull’asse Cori-Lariano-Artena in cui intervenga qualche organo superiore e si abbia invece l’effetto Sezze! Come sappiamo tutti, in analoga situazione di incrostazione politica a guida di “sinistra” nella vicina Sezze, si è un po' esagerato sulla presunta pretesa di “autoregolamentazione” della Amministrazione e sul caso del Cimitero, che ha visto arresti di dipendenti comunali e di personale politico, il Sindaco e l’intero Consiglio Comunale hanno gettato la spugna ed hanno determinato l’auto scioglimento del Consiglio Comunale. Nella presente si ribadisce che non è nella nostra corda l’auspicio che ciò possa avvenire ma ci si attenderebbe un segnale cristallino da parte di chi può sgomberare il cielo dalle nubi e chiudere la bocca a tutti coloro che parlano ormai di un “caso Cori” che starebbe per scoppiare.

Lettera firmata

P.S. – Sulla vicenda dei 18 morti nella RSA del mese di Novembre 2020 si sta ancora indagando e si sta cercando di capire se sono state messe in campo da parte della Proprietà e dell’Amministrazione tutte quelle azioni a tutela dei ricoverati e degli operatori nei confronti degli effetti della pandemia da Covid-19?


In merito al post scriptum non capiamo il perché della domanda. Si ha l'impressione di un certo accanimento sulla RSA di Cori. Fermo restando l'accertamento delle responsabilità, con tutto ciò che ne consegue, è bene ricordare che la RSA è una realtà economico-sociale della Città di Cori. Da tener presente anche l'importanza delle RSA e dell'ICOT in questo periodo particolare, soprattutto per la collaborazione con l'Ospedale Santa Maria Goretti.

Pubblicato sul numero 3 del 2021 del Il Corace

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