Ormai c’ho preso gusto a tastare il
polso del ridente (si dice così) comune lepino. Fuori dal...Cori
(battuta frusta) e mi diverto, con rispetto, a rimirar le genti. A
giugno si vota. Si è chiamati ai seggi. Osservo. Scruto. Origlio.
Impegno quasi tutti i sensi per farmi un’idea
antropologico-sociologica su cosa accade ad una comunità quando ci
si deve dare un “governo”.
Una prima lettura mi sovviene nel
notare che ci sono vari “archetipi gestuali”: trionfo di pacche
sulle spalle, strizzate d’occhio, saluti ipercalorosi a chi si è
ignorato negli anni precedenti, sorrisi fissi che sembran
paresi....et similaria. Si vota. Nel titolo appare un calambour
anodino.
Lo spiego. Vuol essere un augurio. Un auspicio. Che il voto
diventi ex voto. Che alla conta delle preferenze segua la formazione
di una giunta a cui la popolazione tutta sia grata. Per grazia
ricevuta. Non conosco i contendenti. Non voto a Cori. Faccio
l’impiccione. Ma ascolto i commenti che vengono dalla pancia del
paese. Geremiadi inascoltate da chi guida il Comune. Segnalazioni di
cose che non vanno. Lamentazioni spesso legittime. Si promette.
Magari si ottiene la soluzione per sé. Raramente si soddisfa il bene
comune. Guarda caso leggo sull’ultimo numero del Corace che si è
“trovata” l’acqua per la piscina comunale....Nuotare fa bene
alla salute, leggo....rendere migliore il proprio territorio
pure....nessun desiderio polemico ma la tempistica del bando pro
piscina lascia qualche perplessità.
Non vorrei trionfasse il
guicciardinismo. Il famigerato “particulare” alligna ovunque
purtroppo. “Faremo” è il tempo più diffuso tra le classi
dirigenti. Questo lo dico con un pizzico di qualunquismo ma tant’è.
Eppure credo che la tanto auspicata “ventata nova” che
occorrerebbe all’Italia intera dovrebbe partire dai piccoli borghi.
Dai microcosmi. Cori sia laboratorio di rivoluzione. Tracci un solco
che, per quanto infinitesimale, rappresenti un esempio.
Eletti ed
elettori fate il miracolo laico della creazione di una comunità
fertile, solidale, non autolesionistica. I primi restituiscano la
fiducia dotando il paese di strutture utili e durature. Se promettono
mantengano. I secondi non applichino la regola del chissenefrega cosa
accade fuori dal mio cortile. Voto....ex voto. Dalla scelta di chi
guiderà Cori e dalla sua azione, nasca la gratitudine di una
comunità “miracolata”. Ed io che mi faccio i fatti vostri e
magari suscito fastidio in chi corese è.... beh possa tornare ad
ascoltare le “voci di dentro” soddisfatte per le “cose”
realizzate per il bene comune.
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