mercoledì 3 novembre 2021

TERRORISMO E FAKE NEWS

Torno a quei giorni in cui venni eletto nel Consiglio Comunale di Cori. Una scelta ponderata la mia che mi aveva visto manifestare nel ’68 per la scissione della Cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, che fu assegnata al Maestro Toti Scialoja, artista d’avanguardia che operava a New York. Contemporaneamente l’attivismo nel gruppo nell’Azione Cattolica mi proiettò nel Volontariato. La vincita della Cattedra mi fece optare per il mio paese natale. Quando fu matura la strada al cambiamento non esitai e dunque il salto. Prima Consigliere Comunale, poi Assessore a fianco di compagni straordinari quali Anna, Serafino. Numerosi i progetti, tanto che Cori divenne centro d’interesse dei paesi limitrofi. Nella Giunta l’unità d’intenti compattava amicizia e idee. Ristrutturammo il Convento di S. Francesco con appositi finanziamenti Regionali finalizzati ad attività culturali, quali il Teatro della Fortuna, con annesso laboratorio teatrale, gabinetti grafici e d’incisione a cui i nostri giovani aderirono. Angelo, Patrizio, Fabrizio, per citarne alcuni. Per gli studenti preadolescenti predisponemmo “Campi scuola” concepiti in forma mista con la partecipazione di Comune di Cori, Scuola Media e animatori volontari al fine di realizzare soggiorni studio in Italia e all’estero dai costi estremamente contenuti. Portai nel Comune le esperienze acquisite con Don Ottaviano, parroco di S. Maria della Pietà di Cori e Marcello Ilardi Presidente F.U.C.I. a Velletri, la contemporanea conoscenza e la frequenza di Ecumene, centro Battista/Valdese nella città d’adozione, mi aprì a nuovi orizzonti. Molti giovani si avvicinarono alle attività, Sandro, Gino, Marco, alcuni. Organizzammo mostre di livello Internazionale, come quella su Giovan Battista Piranesi, incisore settecentesco dalle cui lastre in rame con vedute dell’antica “Cora”, su sollecitazione dell’Assessore Prof. Anna Camisa, furono tratte ristampe dalla Calcografia Nazionale di Roma. Seguirono saggi sul dialetto corese del Prof. Cesare Chiominto che vennero divulgati con la supervisione del Prof. Tullio De Mauro. Cori isola felice? No. Si, invece alla cultura come deterrente agli estremismi. 


Nella società si stava riversando l’aggressiva tensione della situazione politica. Gruppi eversivi d’estrema destra e sinistra si adoperavano a sovvertire l’ordine pubblico. Gambizzazioni, esecuzioni, torture, in un attacco inaudito allo Stato. Eravamo negli “anni di piombo”. A Cori la cultura fu d’argine all’odio. Oggi il sistema adottato è diverso ed è quello di far circolare notizie false (fake news) all’interno dell’informazione, tanto che è difficoltoso riconoscerle come tali e ciò porta una parte di popolazione ad abbracciare teorie negazioniste, sovraniste, complottiste, vuoi sui migranti, sui vaccini, sulle scie chimiche. Questo crea un disorientamento cognitivo con prese di posizioni forti, discriminanti, a volte violente e con conseguente depoliticizzazione di massa. Oggi come ieri, si vuole “turbare l’ordine pubblico”. Si urlano slogan, non si ragiona. Molti politici, adottando questo sistema sono agli apici dei Partiti, altri invece s’impongono interpretando a loro uso e consumo le norme e si mettono al di sopra della Legge, vedi Riace. E se è pur vero che attualmente non ci sono morti da terrorismo, assistiamo a morti per negazionismo e sovranismo. Il rifiuto del vaccino uccide. 132.000 i morti da Covid. Tra gli over 80 ad esempio, il tasso di ricovero è di 8 volte più alto tra i non vaccinati rispetto ai vaccinati e quello di morte è di 13 volte più alto. Lo scrive l’Istituto superiore di Sanità. Confermata dunque l’efficacia dei vaccini, con “forte riduzione del rischio di infezione nelle persone completamente vaccinate rispetto alle non vaccinate”. È di ieri la manifestazione di protesta NO-vax di 10mila e più persone al centro di Roma e altre città italiane sfociata “nella guerriglia urbana” e nell’“assalto squadrista”, “alla capitale”. In ogni caso la disaffezione alla politica, intesa nella sua accezione più nobile, ci rende complici di una sistematica diffusione dell’ignoranza in cui l’umanità si fa gregge e, per dirla alla Nietzsche, si sente protetta solo dall’animale-capo. Ricordano questi manifestanti i tempi di Hitler, di Mussolini, Stalin, Pinochet. Ed è così che ieri la violenza ha prevalso a Roma. L’assalto e la devastazione della sede della Camera del Lavoro, del Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I e gli aggressivi scontri vicino Palazzo Ghigi, sede del Governo della Repubblica Italiana s’ispirano all’attacco a Capitol Hill di Washington del 6 gennaio scorso. A ciò non giova l’ambiguità di linguaggio delle forze sindacali sul Green pass o meglio dire sul Certificato Vaccinale. La piazza è stata animata dallo squadrismo fascista. Dodici gli arresti e altri ne stanno seguendo. La "galassia nera" è forte, numerosa e pericolosa. Leader nazionali di Forza Nuova, rappresentanti romani del partito di estrema destra, vecchie glorie dei Nuclei Armati Rivoluzionari, capipopolo dell'ultima ora e una schiera di manifestanti che trascorrono il tempo sui social postando video contro i vaccini, ne erano alla guida. “Chi ignora la storia è costretto a riviverne gli orrori”, ammonisce un celebre detto. Guardiamo all’incidenza dei ‘NO-vax’: ad oggi le strutture sanitarie sono intasate da persone non vaccinate con l’aggravio di lavoro per i sanitari, tanto da rendere difficoltosi i ricoveri normali in una sanità già sovraccarica. Dov’è finito il buon senso? Anche oggi ‘il morso della paura’ viene strumentalmente usato come elemento di distrazione di massa, chissà cosa ti iniettano? I vaccini non sono stati validati, e, una serie d’illazioni parascientifiche che tentano di mettere in discussione le certezze della scienza. Per tornare al discorso iniziale e per capire com’era difficile anche “negli anni di piombo” la situazione umana e politica, è doveroso constatare che, nonostante una sistematica vigilanza, anche allora si produssero smagliature e si assistette ad un balletto tra informazione e disinformazione. Però il sistema dei partiti funzionava come nel caso accaduto all’On. Aldo Moro che si era recato a Parigi in visita di Stato qualche giorno prima della strage neonazista di Piazza Fontana a Milano, e a cui fu consigliato, dagli apparati dell’allora PCI, di non tornare a Roma. Lo rivelò lui stesso nel memoriale consegnato alle B. R. durante la sua prigionia del marzo-maggio ’78 e a proposito dell’ attentato alla Banca dell’Agricoltura riferì: “Ritengo che questi e altri fatti fossero di chiara matrice di destra e avessero l’obiettivo di scatenare un’offensiva di terrore indiscriminato allo scopo di bloccare gli sviluppi politici che si erano evidenziati a partire dall’autunno caldo per ricondurre le cose, attraverso il morso della paura, a una gestione controllata del potere”. D’eguale vigore il pensiero del Presidente Pertini: “è chiaro che si voleva turbare l’ordine pubblico per ristabilire con la forza, come con i colonnelli in Grecia e con i generali in Cile un diverso ordine pubblico”. Il terrorismo per bloccare il processo di rinnovamento. Tutti eravamo attenzionati, dai telefoni alle amicizie. Ciò era reso evidente da fischi, rumori e riattacchi che si avvertivano sollevando la cornetta. Un periodo oscuro. Da una parte le B.R. e altre sigle sovversive di Dx e Sn e dall’altra le forze dell’ordine che tentavano di far luce e frenare gli episodi di violenza. La pressione sullo Stato fu forte. Non si riuscivano a comporre le giurie per far insediare i processi nelle Corti d’Appello dei Tribunali italiani date le minacce e gli attentati delle B.R. La gente chiamata a farne parte rinunciava. Adelaide Aglietta, parlamentare Radicale, non si lasciò intimidire dalle minacce dei brigatisti e con lei, altri cittadini risposero. Anch’io. Venni chiamato, estratto e nominato Giudice Popolare della Corte d’Assise d’Appello di Roma. Fui uno dei sei Giudici eletti, nel 1983, su centinaia di rinunciatari. Mi ritrovai nella cittadella giudiziaria di Piazzale Clodio. Udienze importanti e complesse: sequestri di persona, azioni delle BR, attività criminali d’estrema destra, processi ad esponenti della banda della Magliana. Situazioni distanti nello spazio e nel tempo, quelle descritte, eppure convergenti nella sintesi di un complottismo dalle mille teste che come quelle dell’Idra di Lerna si rigeneravano non appena mozzate. Il mitico Ercole riuscì ad abbattere il mostro con l’aiuto di Iolao, che dopo ogni taglio, ne cauterizzava il moncherino con la torcia. Ed ecco che oggi riappare “il morso della paura” dei No-vax nel tentativo di “stabilire un diverso ordine pubblico” col fine di screditare lo Stato e la Scienza. Come cittadini siamo chiamati a reagire e a rigettare le fake news alla ricerca delle verità scientifiche, giudiziarie, legali. Oggi come ieri, ci dobbiamo contraddistinguere nel rafforzare l’identità democratica difendendo la nostra Costituzione. Lo Stato dunque, la sua funzione e ciò che noi possiamo fare per lo Stato. Perché, noi siamo Stato e non branco.

Scritto da Ezio Cecinelli - Pubblicato sul numero 8 del 2021 del "Il Corace"

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