sabato 30 maggio 2020

L'AMICO DEGLI ANIMALI: AMERICAN PAINT HORSE

Continuando il nostro tour negli Stati Uniti di America, conosciamo oggi in questo numero il Paint Horse, una razza equina americana molto cara al popolo statunitense e soprattutto agli Indiani di America. Fra i cavalli portati dagli Spagnoli nel Nuovo Mondo, ve ne erano alcuni pezzati che, diventati selvatici (i mustang), si diffusero rapidamente in tutto il continente. Ne furono affascinate le popolazioni indigene, in particolare i Comanches, abilissimi cavalieri, che ne apprezzarono la velocità e la tenacia. Nel 1519 l’esploratore spagnolo Hernando Cortes navigò alla volta del continente Nord Americano per cercare fama e fortuna. Con il suo entourage di conquistatori, egli portò dei cavalli per favorire il suo viaggio. Secondo lo storico spagnolo Diaz del Castello che viaggiò con la spedizione, uno di questi primi 16 cavalli che Cortes portò al suo seguito era con grandi pezzature bianche sul ventre. Questo cavallo macchiato fu incrociato con i cavalli nativi Mustang Americani e posò le fondamenta per quello che oggi è l’American Paint Horse. Agli inizi del 1800 le pianure occidentali furono generosamente popolate da mandrie di cavalli e quelle mandrie includevano questo particolare cavallo pezzato. A causa del loro colore e delle loro prestazioni, questi cavalli vistosi e colorati diventarono presto i preferiti dagli Indiani Americani. Gli Indiani Comanche considerati, da molti studiosi i più fieri cavalieri delle pianure, preferivano questi cavalli colorati e forti e ne ebbero molti tra le loro immense mandrie. La prova di questo amore verso questi cavalli si riscontra nei disegni trovati sulle toghe di bufalo dipinte dai Comanche. È infatti risaputo che questi indiani furono i primi selezionatori della razza e raggiunsero un elevato standard qualitativo dei soggetti da loro allevati. Molta parte di questo immenso patrimonio genetico andò purtroppo disperso a causa delle persecuzioni subite dai nativi americani. Nell'800 i cowboy, partendo dai mustang, selezionarono il Quarter horse per i lavori con le mandrie, e, a metà '900 ne istituirono il Registro genealogico. Tuttavia l’American Quarter Horse Association (AQHA) per molti anni si rifiutò di registrare come Quarter Horses cavalli dal mantello pezzato, seppure questi fossero la progenie di cavalli registrati nello stud book. Gli allevatori e gli amanti di questi cavalli pezzati, pertanto costituirono, nel 1962, la American Paint Horse Association (APHA) e cominciarono a registrare cavalli scartati dall'AQHA. Quindi il Paint Horse non è altro che un Quarter Horse dal mantello pezzato. I cavalli di razza Paint Horse si distinguono dalla maggior parte delle razze per la caratteristica del mantello colorato. I colori base dei mantelli sono i medesimi conosciuti, differenziati unicamente da una sovrapposizione di macchie.

I tre mantelli riconosciuti dalla Associazione Paint (APHA) sono:


TOBIANO



Il mantello Tobiano è caratterizzato da zoccoli e arti bianchi, testa con percentuale di bianco non superiore a quella di un cavallo non macchiato, le macchie bianche attraversano la linea superiore del corpo tra le orecchie e la coda. Le macchie del Tobiano sono ben definite e sono posizionate verticalmente sul corpo del cavallo e solitamente hanno occhi scuri. Possono essere molto scuri con pochissime macchie bianche o essere quasi completamente bianchi con pochissimo scuro. Altra caratteristica molto importante è il margine tra il bianco e le aree colorate scure, la pelle di questa zona è pigmentata e non rosa, ricoperta da peli bianchi dando origine così ad una colorazione bluastra quasi come un'ombra. Il mantello di alcuni Tobiani si distingue anche dalla presenza di piccole macchie rotonde dette “ink Spots” ovvero, macchie di inchiostro.


 OVERO



Il termine Overo comprende 3 diversi tipi di mantello: Overo Frame, Sabino Overo e Splash White Overo.
Overo Frame: Il nome Frame si riferisce alla presentazione di macchie bianche centrate sul corpo e sul collo e incorniciate dalle zone scure. La disposizione delle macchie bianche è orizzontale e non attraversano la linea della schiena (Topline) come invece troviamo nel Tobiano. Solitamente, la testa ha ampie macchie bianche e gli occhi sono prevalentemente blu. I piedi e gli arti normalmente sono scuri anche se possiamo trovare del bianco anche in queste zone. Le macchie bianche nel Frame Overo sono molto nitide e ben delineate e alcuni possono presentare il “bordo blu”.

Overo Sabino: La parola Sabino in spagnolo viene tradotta come pallido e maculato. In Europa e negli Stati Uniti, Sabino indica un disegno unico e molto interessante dei mantelli. Normalmente i cavalli con questo mantello hanno quattro piedi e arti bianchi con un disegno molto frastagliato che dal basso si estende verso l’alto. La testa è generalmente piuttosto bianca e gli occhi possono essere blu o parzialmente blu o marroni. Molti cavalli Sabino possono avere chiazze e zone roane non così ben definite come invece troviamo nei Frame Overo.

Overo Splash: La Splash White Overo è il mantello meno comune da trovare anche se negli ultimi anni molti allevatori hanno inserito l’allevamento di cavalli con questo disegno. I cavalli con questa caratteristica danno l’impressione di essere stati immersi nella vernice bianca di solito, le gambe sono bianche come la pancia e la testa e gli occhi prevalentemente blu. I bordi del bianco sono molto nitidi con un contrasto molto accentuato, dalla coda alle orecchie generalmente il mantello è scuro, ma occasionalmente il bianco attraversa la linea dorsale.

TOVERO



Il mantello Tovero è un combinazione di macchie dovuta all’incrocio di un cavallo Tobiano e un Overo. La caratteristica tipica di questo mantello è la pigmentazione scura intorno alle orecchie fino alla linea degli occhi comprendendoli a volte. Uno o entrambi gli occhi sono blu, pigmentazione scura intorno alla bocca che può continuare fino ai lati della testa formando macchie. Il petto ha zone scure che occasionalmente possono estendersi fino al collo, i fianchi hanno macchie estese o meno che si protraggono anche verso la groppa. La base della coda è colorata.
Non è difficile vedere cavalli del genere nella nostra regione in quanto cavalli belli, docili e molto resistenti. Non a caso gli Indiani d’America li scelsero come compagni di caccia e di vita. È una razza resistente al freddo, tanto che può essere allevata allo stato brado o semibrado, infatti i più grandi allevamenti di questa razza in Italia si trovano in Abruzzo poco sotto il Gran Sasso. Insomma un cavallo resistente, mesomorfo, forte, ma con l’animo mansueto e pacato, adatto anche a cavalieri poco esperti. Con la speranza che se ne vedano sempre di più a spasso nel nostro paese.

SALUTI DALL’AMBULATORIO VETERINARIO SAN VALENTINO
ambvetsanvalentino@virgilio.it


Scritto da Stefano Moroni - Pubblicato sul numero 4 del 2020 del "Il Corace"

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