Siamo da
poco entrati nella così detta Fase 2 di contrasto alla pandemia da
COVID-19. Potrei fare
un bilancio della gestione a livello locale della fase 1. Ma ne
abbiamo già fatti molti, in tante sedi. Positivi e meno positivi. Potrei fare
delle raccomandazioni per questa fase 2. Ma ne ascoltiamo tutti i
giorni. E l’unica
cosa che mi sento di dire è che per mantenere le libertà
riconquistate, dobbiamo essere ancora molto prudenti e responsabili. Ma
questa pandemia ha portato a maggior evidenza i nostri punti di
debolezza ma anche i nostri punti di forza.
Vorrei
quindi mettere sul tappeto alcune domande sulle quali mi sto
interrogando e sulle quali intendo approfondire nell’immediato
futuro, anche attraverso il confronto con le rispettive realtà.
La
salute ed il Sistema Sanitario Nazionale. Come
ho già direttamente rappresentato al Direttore Generale della ASL di
Latina, la gestione della fase emergenziale ci ha fatto scoprire che,
se focalizzati su un preciso e comune obiettivo, le istituzioni
sanitarie insieme alle Istituzioni Locali, sanno affrontare e
risolvere problemi molto impegnativi in tempi brevi, anzi, brevissimi
e con risultati apprezzabili. Quindi
dovremmo imparare tutti ad affrontare il piano per il
potenziamento dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria
territoriale, con i PAT, le Case della Salute, i servizi
specialistici e ambulatoriali, così come abbiamo affrontato il
virus. Con il dialogo,
l’ascolto, la collaborazione, la grinta, la tempestività e la
capacità di cambiamento che abbiamo dimostrato durante l’emergenza.
Il
sistema produttivo e le attività commerciali.
Abbiamo assistito alla loro fragilità davanti a eventi di questa
portata. Dobbiamo
chiederci cosa possiamo fare insieme. Probabilmente occorre
immaginare di sviluppare un modello di gestione delle attività sul
territorio che sia capace di fare più rete e rendere il sistema
produttivo e commerciale più forte. Aiutandolo a dotarsi di più
spazi, di più tecnologie, di migliori servizi.
Le
forme di assistenza ai più deboli. L’emergenza
ha portato in evidenza la presenza di situazioni socio-economiche
critiche ben maggiori di quante non ne fossero già evidenti. Allora,
come individuarle prima che le criticità esplodano? Quali interventi
dobbiamo mettere in campo?
Il
sistema della formazione culturale. Istituzioni scolastiche,
Istituzioni culturali e famiglie. Abbiamo
avuto una grande prova della capacità di reazione di tutto il
sistema scolastico che ha garantito, ben oltre livelli accettabili,
l’erogazione dei servizi educativi. Ma il lockdown, da una parte,
ha fatto scoprire a livello diffuso le potenzialità dell’e-learning.
E questa scoperta ci imporrà di riflettere sul ruolo di queste
metodologie per lo sviluppo di un modello del sistema formativo ben
più complesso. Dall’altra il lockdown ha “segregato” la
scuola, rendendo impossibile fruire di tutti gli altri contesti
educativi e formativi. Dobbiamo interrogarci su come potenziare
ulteriormente le sinergie strutturali tra le nostre scuole e le
istituzioni culturali presenti nel nostro Comune, e non solo. E sul
ruolo che potranno avere le famiglie nel supportare queste sinergie.
Le
associazioni di volontariato.
Abbiamo avuto modo di apprezzare il valore della disponibilità
gratuita e disinteressata al servizio degli altri, grazie alla
Protezione Civile ed alle molte attività messe a disposizione da
singoli ed associazioni. Ma le risorse presenti sul territorio sono
di gran lunga più numerose e dobbiamo cercare di costruire una rete
che le metta in sinergia. Perché abbiamo delle potenzialità,
soprattutto di giovani, che abbiamo il dovere di valorizzare.
I
rapporti tra cittadini e Comune. Le
tecnologie ci hanno aiutato in modo considerevole a mantenerci in
contatto. Dobbiamo continuare così: a migliorare e potenziare le
forme di comunicazione. Ma, per quello che ci è consentito a livello
di Ente Locale, dobbiamo anche puntare ad una maggiore
semplificazione nei rapporti e nelle procedure. Avremo modo di
confrontarci anche su questo.
Questi sono
temi che intendo far rientrare nella nostra sfera di azione. Sono
convinto che affrontarli potrà fare la differenza, ma soprattutto
credo che sarà il modo con cui li affronteremo che potrà migliorare
la nostra convivenza ed il rapporto con la nostra Città. Perché
credo che tutti abbiamo capito che, con la partecipazione
responsabile di tutti, possiamo raggiungere grandi risultati.
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