sabato 30 maggio 2020

RIFLESSIONI AL TEMPO DELLA PANDEMIA - FASE 2

Siamo da poco entrati nella così detta Fase 2 di contrasto alla pandemia da COVID-19. Potrei fare un bilancio della gestione a livello locale della fase 1. Ma ne abbiamo già fatti molti, in tante sedi. Positivi e meno positivi. Potrei fare delle raccomandazioni per questa fase 2. Ma ne ascoltiamo tutti i giorni.  E l’unica cosa che mi sento di dire è che per mantenere le libertà riconquistate, dobbiamo essere ancora molto prudenti e responsabili. Ma questa pandemia ha portato a maggior evidenza i nostri punti di debolezza ma anche i nostri punti di forza.

Vorrei quindi mettere sul tappeto alcune domande sulle quali mi sto interrogando e sulle quali intendo approfondire nell’immediato futuro, anche attraverso il confronto con le rispettive realtà.
La salute ed il Sistema Sanitario Nazionale. Come ho già direttamente rappresentato al Direttore Generale della ASL di Latina, la gestione della fase emergenziale ci ha fatto scoprire che, se focalizzati su un preciso e comune obiettivo, le istituzioni sanitarie insieme alle Istituzioni Locali, sanno affrontare e risolvere problemi molto impegnativi in tempi brevi, anzi, brevissimi e con risultati apprezzabili. Quindi dovremmo imparare tutti ad affrontare il piano per il potenziamento dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria territoriale, con i PAT, le Case della Salute, i servizi specialistici e ambulatoriali, così come abbiamo affrontato il virus. Con il dialogo, l’ascolto, la collaborazione, la grinta, la tempestività e la capacità di cambiamento che abbiamo dimostrato durante l’emergenza.
Il sistema produttivo e le attività commerciali. Abbiamo assistito alla loro fragilità davanti a eventi di questa portata. Dobbiamo chiederci cosa possiamo fare insieme. Probabilmente occorre immaginare di sviluppare un modello di gestione delle attività sul territorio che sia capace di fare più rete e rendere il sistema produttivo e commerciale più forte. Aiutandolo a dotarsi di più spazi, di più tecnologie, di migliori servizi. 
Le forme di assistenza ai più deboli. L’emergenza ha portato in evidenza la presenza di situazioni socio-economiche critiche ben maggiori di quante non ne fossero già evidenti. Allora, come individuarle prima che le criticità esplodano? Quali interventi dobbiamo mettere in campo?
Il sistema della formazione culturale. Istituzioni scolastiche, Istituzioni culturali e famiglie. Abbiamo avuto una grande prova della capacità di reazione di tutto il sistema scolastico che ha garantito, ben oltre livelli accettabili, l’erogazione dei servizi educativi. Ma il lockdown, da una parte, ha fatto scoprire a livello diffuso le potenzialità dell’e-learning. E questa scoperta ci imporrà di riflettere sul ruolo di queste metodologie per lo sviluppo di un modello del sistema formativo ben più complesso. Dall’altra il lockdown ha “segregato” la scuola, rendendo impossibile fruire di tutti gli altri contesti educativi e formativi. Dobbiamo interrogarci su come potenziare ulteriormente le sinergie strutturali tra le nostre scuole e le istituzioni culturali presenti nel nostro Comune, e non solo. E sul ruolo che potranno avere le famiglie nel supportare queste sinergie.
Le associazioni di volontariato. Abbiamo avuto modo di apprezzare il valore della disponibilità gratuita e disinteressata al servizio degli altri, grazie alla Protezione Civile ed alle molte attività messe a disposizione da singoli ed associazioni. Ma le risorse presenti sul territorio sono di gran lunga più numerose e dobbiamo cercare di costruire una rete che le metta in sinergia. Perché abbiamo delle potenzialità, soprattutto di giovani, che abbiamo il dovere di valorizzare.
I rapporti tra cittadini e Comune. Le tecnologie ci hanno aiutato in modo considerevole a mantenerci in contatto. Dobbiamo continuare così: a migliorare e potenziare le forme di comunicazione. Ma, per quello che ci è consentito a livello di Ente Locale, dobbiamo anche puntare ad una maggiore semplificazione nei rapporti e nelle procedure. Avremo modo di confrontarci anche su questo.

Questi sono temi che intendo far rientrare nella nostra sfera di azione. Sono convinto che affrontarli potrà fare la differenza, ma soprattutto credo che sarà il modo con cui li affronteremo che potrà migliorare la nostra convivenza ed il rapporto con la nostra Città. Perché credo che tutti abbiamo capito che, con la partecipazione responsabile di tutti, possiamo raggiungere grandi risultati.

Scritto da Il Sindaco Mauro Primio De Lillis - Pubblicato sul numero 4 del 2020 del "Il Corace"

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