sabato 30 maggio 2020

SOGNARE UN PO'

I giorni procedono incessantemente, tutti uguali verso una non definita destinazione. Procedono tutti uguali nella loro diversità. Tutti cercano di riprendere il classico tran-tran, non tutti però ci riescono. Questo nemico invisibile sembra non aver cambiato nulla, ma alla fine tutto cambierà.
Il sole comincia a splendere alto nel cielo, sembra che sia stato sempre li. In effetti lo è sempre stato, forse lontano dai nostri occhi. Una nuvola lo ha coperto, forse deve solo emergere. Deve dire la sua. Forse i suoi raggi non troppo filtrati di un’estate da ricordare. Già. Da ricordare. Eppure, forse vorrei dimenticare tutto di questo blocco incredibile, di questo nemico invisibile. Un nemico che sembra sparito, ma invece è li attento dietro l’angolo, pronto a saltarti addosso come il più scaltro dei rapinatori. Si, ti rapina della tua salute per un semplice gioco. Il gioco di fare più punti. Chi è in grado di infettare tutti. Solo lui, lui deve essere il vincitore. Lui vuole essere il vincitore. L’uomo ha paura di lui, lui ha paura dell’uomo che studia. Che studia come annientarlo. Forse un uomo lo debellerà per mezzo di un vaccino, o forse tutti saranno debellati. Non lo so, però confido in voi. Ore 18.30 mi viene voglia di un aperitivo. Che fare? Beh, in effetti i regolamenti sono diventati più permissivi. Diciamo che è quasi tutto riaperto. Almeno ci si prova. Mi siedo al mio bel tavolinetto, c’è un po’ più di distanza tra i tavoli rispetto al solito. Il locale è quasi pieno. Le mascherine sono poco gettonate, in effetti per bere e mangiare non sono il massimo. Potrebbero filtrare un buon the. Attendo l’ordinazione a distanza di sicurezza. Noto che si sono evoluti all’uso di un dispositivo elettronico. Non vedo più scrivere la comanda. Dopo un po’ arrivano le ordinazioni. Vengono posate diligentemente ad un angolo del tavolo. Poi ognuno prende le sue. Non sono soddisfatto. C’è qualcosa che non va. Forse sono un attimo sovrappensiero. Mi osservo intorno e sembra che non riconosca nulla di quello che mi circonda. Ad un tratto mi sembra tutto sfocato, forse si sta facendo buio. Però ora che ci penso non è passato molto tempo da quando sono arrivato. Che sta accadendo? Sinceramente non lo so. I tavolini intorno a me li vedo sempre più sfocati e lontani. Si, sembra che si stiano allontanando. Non è che invece sono io ad allontanarmi? Cerco di stare calmo e concentrato. Io sono fermo, ne sono sicuro. Ora vedo meglio, gli altri tavolini si sono sollevati da terra e cominciano a roteare. Strano, che sia una tromba d’aria? No, vento non ce n’è. Osservo qualche volto. La cosa si fa ancora più strana. Non so cosa pensare. Le facce delle altre persone sono distese. Sembrano incuranti di quello che sta accadendo. Speriamo bene. Anzi, le loro facce sembrano inspirare tranquillità. Sembra di essere all’interno di una magia, ed invece no. Questi ruotano calmi ed instancabilmente verso l’alto. Speriamo bene. Qualcuno li cerca e li sta portando a se. Arriva una nuvola che oscura parzialmente il sole. Alzo un attimo lo sguardo per capire meglio, ma realizzo che all’origine del cono d’ombra non c’è la nuvola che avevo immaginato. Continua…


Scritto da Antonio Moroni - Pubblicato sul numero 4 del 2020 del "Il Corace"

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