sabato 30 maggio 2020

SENZA PAROLE...

Sono passati più di due mesi da quel fatidico giorno in cui l'Italia intera si è fermata. Abbiamo dovuto sconvolgere le nostre abitudini, la nostra quotidianità, le nostre vite. Questo però ci ha portato dei risultati. I casi di contagio sono calati, così come i decessi e abbiamo visto salire il numero dei guariti e diminuire i casi in terapia intensiva. Insomma un piccolo traguardo. Abbiamo vinto una battaglia ma di certo non la guerra. Perché il nemico è sempre lì, in agguato, pronto ad attaccarci quando abbassiamo la guardia. Ecco perché l'allerta deve restare alta, ecco perché bisogna continuare con le misure di distanziamento ed evitare gli assembramenti. La pandemia non è finita, non abbiamo ancora un vaccino per combattere questo virus, non si può correre il rischio che tutto torni come due mesi fa perché altrimenti tutto quello che abbiamo fatto finora, le limitazioni, le restrizioni e le privazioni sono state vane. Tutto sarebbe stato vano e bisognerebbe sicuramente reiniziare da capo, con il rischio che l'ondata questa volta sia molto più forte della precedente.
La speranza era che con tutto quello che abbiamo passato le persone si fossero riappropriate della propria vita, avessero ripreso coscienza delle cose realmente importanti, degli affetti, della quotidianità. Un'illusione. Perché la maggior parte degli italiani non ha smesso un minuto di criticare, di puntare il dito, di giudicare. In questo periodo tutti esperti di politica, economia e medicina. Eravamo in lockdown? E la gente si lamentava perché costretta a stare a casa, come se non dovessero farlo per salvaguardare la propria salute e quella degli altri ma solo per un capriccio del Governo. Dopo l'inizio della fase 2 e dopo il 18 maggio le attività hanno ripreso il loro lavoro anche se con delle limitazioni e delle direttive da seguire per il benessere di tutti? La gente ora sarà contenta... non direi proprio. Ora tutti a puntare il dito perché così non si può riaprire, perché le limitazioni non portano guadagno. Tutti a criticare chi prende le decisioni. Io vorrei sapere solo una cosa: davvero voi sareste stati in grado di prendere decisioni migliori? Di salvaguardare la salute di quasi 60 milioni di persone e al contempo riuscire a gestire i cittadini, le contrattazioni con l'Europa per ottenere i fondi necessari per combattere l'emergenza, cercare di dare fondi e buoni ai cittadini più in difficoltà, cercare di accorciare i tempi burocratici, trovare le soluzioni più adeguate per riuscire a far ripartire l'economia del Paese... io non credo proprio. Non sarebbe stato facile per nessuno. E non perché uno è meglio o peggio di un altro, ma perché trattasi di una situazione che nessuno di noi ha mai dovuto affrontare. Gente fatevi un esame di coscienza e vedete di mettervi almeno per una volta nei panni del nostro Presidente del Consiglio e chiedetevi sinceramente: avrei potuto fare qualcosa di meglio?
Lasciando da parte questo, volevo farvi riflettere su un'altra questione che mi ha lasciato davvero senza parole. Io capisco che i politici lottino tutti i giorni per ottenere quanti più consensi in tutte le maniere possibili. Il tutto senza un po' di coerenza ovviamente. Il giorno prima si dice una cosa e quello successivo il suo esatto opposto. Ma mi spiegate come sia possibile che due politici (Matteo Salvini e Giorgia Meloni), che si dicono sempre dalla parte dei cittadini, inducano gli stessi ha recarsi in piazza il 2 giugno per una manifestazione, andando peraltro contro la legge che vieta assembramenti? C'è stato anche un dibattito con un cantante proprio su questa questione. E Salvini ha prontamente risposto dicendogli che chi ama l'Italia il 2 giugno sarà a Roma a manifestare. Secondo me è il contrario caro Matteo. Chi ama l'Italia e gli italiani non cerca in alcun modo di mettere a repentaglio la loro salute e sicurezza, non incita i cittadini a scendere in piazza andando contro la legge e rischiando di contrarre il virus. Chi ama l'Italia resta a casa. Non so poi come quei due sperino di ottenere i permessi necessari per fare questa manifestazione, dato che le stesse sono vietate così come gli assembramenti, ma forse tutto questo è soltanto una trovata politica. Se fosse negato loro di fare questa manifestazione, avranno la possibilità per puntare nuovamente il dito contro il Governo accusandolo di aver impedito di esprimere la loro opinione e di manifestare liberamente.
Così come quando un po' di tempo fa fecero la stessa cosa perché sempre il Governo li obbligava a rimanere in casa e non uscire, e a detta loro violava l'articolo 16 della Costituzione. Caro Salvini e cara Meloni, vi inviterei a rileggere quell'articolo, in quanto proprio in esso viene espresso il chiaro concetto che la libertà di circolazione può ottenere limitazioni per motivi di salute o di sicurezza. Secondo voi una pandemia non rientra in questi casi?
Altro argomento molto discusso è stato il "famoso" Mes. I due amiconi si sono dichiarati innocenti ed hanno accusato l'attuale Governo e Conte in primis, di aver firmato tale accordo. Mi dispiace miei cari, ma visto che avete la memoria corta vi rammento come sono andate realmente le cose. Era il lontano 2011, in Italia c'era il Governo Berlusconi di cui, guarda caso, facevano parte sia Salvini che la Meloni. Ed è stato proprio questo governo ad aver dato il via libera al Fondo Salva Stati, meglio conosciuto come Mes. A quell'epoca i due erano alleati di Berlusconi. Quindi miei cari signori voi eravate coalizzati e sedavate allo stesso tavolo di chi ha orchestrato questo fondo. Pertanto ora non venite a fare i finti buonisti, non cercate di ottenere consensi a discapito dei cittadini che in questo periodo hanno altri problemi da affrontare. Non tutti siamo come voi che dimentichiamo ciò che facciamo e diciamo.
Noi italiani stiamo cercando di rialzarci, di farci forza, e non abbiamo di certo bisogno di due persone che come unico scopo hanno quello di ottenere consensi per ottenere una poltrona più prestigiosa, creare caos, confondere la gente e criticare sempre tutto. Questo sarebbe proprio il momento di mettere da parte tutte le avversità, fare fronte comune e cercare tutti insieme di risollevare l'Italia.

Scritto da Costanza Placidi - Pubblicato sul numero 4 del 2020 del "Il Corace"

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