Sono passati più di due mesi da quel
fatidico giorno in cui l'Italia intera si è fermata. Abbiamo dovuto
sconvolgere le nostre abitudini, la nostra quotidianità, le nostre
vite. Questo però ci ha portato dei risultati. I casi di contagio
sono calati, così come i decessi e abbiamo visto salire il numero
dei guariti e diminuire i casi in terapia intensiva. Insomma un
piccolo traguardo. Abbiamo vinto una battaglia ma di certo non la
guerra. Perché il nemico è sempre lì, in agguato, pronto ad
attaccarci quando abbassiamo la guardia. Ecco perché l'allerta deve
restare alta, ecco perché bisogna continuare con le misure di
distanziamento ed evitare gli assembramenti. La pandemia non è
finita, non abbiamo ancora un vaccino per combattere questo virus,
non si può correre il rischio che tutto torni come due mesi fa
perché altrimenti tutto quello che abbiamo fatto finora, le
limitazioni, le restrizioni e le privazioni sono state vane. Tutto
sarebbe stato vano e bisognerebbe sicuramente reiniziare da capo, con
il rischio che l'ondata questa volta sia molto più forte della
precedente.
La speranza era che con tutto quello
che abbiamo passato le persone si fossero riappropriate della propria
vita, avessero ripreso coscienza delle cose realmente importanti,
degli affetti, della quotidianità. Un'illusione. Perché la maggior
parte degli italiani non ha smesso un minuto di criticare, di puntare
il dito, di giudicare. In questo periodo tutti esperti di politica,
economia e medicina. Eravamo in lockdown? E la gente si lamentava
perché costretta a stare a casa, come se non dovessero farlo per
salvaguardare la propria salute e quella degli altri ma solo per un
capriccio del Governo. Dopo l'inizio della fase 2 e dopo il 18 maggio
le attività hanno ripreso il loro lavoro anche se con delle
limitazioni e delle direttive da seguire per il benessere di tutti?
La gente ora sarà contenta... non direi proprio. Ora tutti a puntare
il dito perché così non si può riaprire, perché le limitazioni
non portano guadagno. Tutti a criticare chi prende le decisioni. Io
vorrei sapere solo una cosa: davvero voi sareste stati in grado di
prendere decisioni migliori? Di salvaguardare la salute di quasi 60
milioni di persone e al contempo riuscire a gestire i cittadini, le
contrattazioni con l'Europa per ottenere i fondi necessari per
combattere l'emergenza, cercare di dare fondi e buoni ai cittadini
più in difficoltà, cercare di accorciare i tempi burocratici,
trovare le soluzioni più adeguate per riuscire a far ripartire
l'economia del Paese... io non credo proprio. Non sarebbe stato
facile per nessuno. E non perché uno è meglio o peggio di un altro,
ma perché trattasi di una situazione che nessuno di noi ha mai
dovuto affrontare. Gente fatevi un esame di coscienza e vedete di
mettervi almeno per una volta nei panni del nostro Presidente del
Consiglio e chiedetevi sinceramente: avrei potuto fare qualcosa di
meglio?
Lasciando da parte questo, volevo farvi
riflettere su un'altra questione che mi ha lasciato davvero senza
parole. Io capisco che i politici lottino tutti i giorni per ottenere
quanti più consensi in tutte le maniere possibili. Il tutto senza un
po' di coerenza ovviamente. Il giorno prima si dice una cosa e quello
successivo il suo esatto opposto. Ma mi spiegate come sia possibile
che due politici (Matteo Salvini e Giorgia Meloni), che si dicono
sempre dalla parte dei cittadini, inducano gli stessi ha recarsi in
piazza il 2 giugno per una manifestazione, andando peraltro contro la
legge che vieta assembramenti? C'è
stato anche un dibattito con un cantante proprio su questa questione.
E Salvini ha prontamente risposto dicendogli che chi ama l'Italia il
2 giugno sarà a Roma a manifestare. Secondo me è il contrario caro
Matteo. Chi ama l'Italia e gli italiani non cerca in alcun modo di
mettere a repentaglio la loro salute e sicurezza, non incita i
cittadini a scendere in piazza andando contro la legge e rischiando
di contrarre il virus. Chi ama l'Italia resta a casa. Non so
poi come quei due sperino di ottenere i permessi necessari per fare
questa manifestazione, dato che le stesse sono vietate così come gli
assembramenti, ma forse tutto questo è soltanto una trovata
politica. Se fosse negato loro di fare questa manifestazione, avranno
la possibilità per puntare nuovamente il dito contro il Governo
accusandolo di aver impedito di esprimere la loro opinione e di
manifestare liberamente.
Così come quando un po' di tempo fa
fecero la stessa cosa perché sempre il Governo li obbligava a
rimanere in casa e non uscire, e a detta loro violava l'articolo 16
della Costituzione. Caro Salvini e cara Meloni, vi inviterei a
rileggere quell'articolo, in quanto proprio in esso viene espresso il
chiaro concetto che la libertà di circolazione può ottenere
limitazioni per motivi di salute o di sicurezza. Secondo voi una
pandemia non rientra in questi casi?
Altro argomento molto discusso è stato
il "famoso" Mes. I due amiconi si sono dichiarati innocenti
ed hanno accusato l'attuale Governo e Conte in primis, di aver
firmato tale accordo. Mi dispiace miei cari, ma visto che avete la
memoria corta vi rammento come sono andate realmente le cose. Era il
lontano 2011, in Italia c'era il Governo Berlusconi di cui, guarda
caso, facevano parte sia Salvini che la Meloni. Ed è stato proprio
questo governo ad aver dato il via libera al Fondo Salva Stati,
meglio conosciuto come Mes. A quell'epoca i due erano alleati di
Berlusconi. Quindi miei cari signori voi eravate coalizzati e
sedavate allo stesso tavolo di chi ha orchestrato questo fondo.
Pertanto ora non venite a fare i finti buonisti, non cercate di
ottenere consensi a discapito dei cittadini che in questo periodo
hanno altri problemi da affrontare. Non tutti siamo come voi che
dimentichiamo ciò che facciamo e diciamo.
Noi italiani stiamo cercando di
rialzarci, di farci forza, e non abbiamo di certo bisogno di due
persone che come unico scopo hanno quello di ottenere consensi per
ottenere una poltrona più prestigiosa, creare caos, confondere la
gente e criticare sempre tutto. Questo sarebbe proprio il momento di
mettere da parte tutte le avversità, fare fronte comune e cercare
tutti insieme di risollevare l'Italia.
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