Giovedì 24 settembre un triste evento ha scosso gli animi dei parrocchiani di Santa Maria della Pietà, a seguito della accidentale caduta di buona parte dell’intonaco decorativo del tamburo sovrastante l’altare maggiore.
Nessun ferito, anche se da poco era iniziata la recita del Santo Rosario quando alcuni fedeli poco prima dell’inizio della Messa hanno visto venir giù l’intonaco, seguito da polvere e alcuni calcinacci. Già alcuni anni fa il parroco don Angelo Buonaiuto provvide a far posizionare una rete metallica ben ancorata nel tamburo dell’altare, ed è proprio grazie a quest’ultima che si è evitato il peggio. Per la sicurezza dei fedeli tutti, dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco è stato impedito l’accesso ai fedeli.
Per Santa Maria la Regione Lazio ha previsto già un progetto di rifacimento del tetto della Chiesa, che sarebbe stato da rifarsi dopo l’ultimo conflitto mondiale essendo di epoca seicentesca e in legno, il quale fin da allora presentava tarli al suo interno, ma i Canonici e le autorità del dopo guerra preferirono rifare la pavimentazione (coprendo l’antico pavimento in cotto con le relative tombe!…) ora abbiamo solo da sperare che tale progetto, già finanziato e già approvato, veda concretezza con l’inizio dei lavori di rifacimento. Ricordiamo che all’interno di Santa Maria è presente l’antico candelabro di epoca medioevale, uno dei primissimi monumenti dedicati a Cristo Luce del mondo definito appunto monumentum Resurrectionis, otre a pregiate e rare tele e l’imponente tabernacolo ligneo di epoca barocca e l’antico organo a canne italiano “Gustavo Priori” anch’esso in attesa di restauro. Ci auguriamo che tutto questo patrimonio, sia di fede che di cultura, venga valorizzato nel giusto modo.
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