martedì 5 ottobre 2021

CAMBIAMENTI CLIMATICI

I cambiamenti climatici possono essere definiti come una variazione all’interno del sistema ambientale. Tale variazione si verifica quando l’equilibrio alla base del sistema viene meno e cioè quando l’energia in entrata non eguaglia più l’energia in uscita. La suddetta variazione, quindi, si traduce in un incremento medio della temperatura terrestre ad opera dei gas ad effetto serra.

Il pianeta Terra, nel corso della sua lunga storia geologica, ha attraversato diverse fasi di cambiamento climatico, le quali hanno determinato l’alternanza di periodi glaciali e periodi interglaciali. Tali cambiamenti si sono sempre verificati a causa di fattori naturali, come la variazione nell’inclinazione dell’asse terrestre, le variazioni nell’eccentricità dell’orbita e la precessione degli equinozi, e si sono sempre attuati in migliaia di anni, permettendo così alle diverse specie animali e vegetali di adattarsi alle nuove condizioni ambientali. Il cambiamento climatico, quindi, non rappresenta assolutamente una novità per il Pianeta. L’attuale fase di riscaldamento climatico che sta caratterizzando la Terra, invece, desta preoccupazione e allarme a causa dell’estrema velocità del processo in atto.

Il clima della Terra sta cambiando e gli effetti sono visibili anche, spesso in misura accentuata, nell’ambiente urbano a causa della concomitanza di pressioni diverse: aumento delle temperature, modifica dei regimi delle precipitazioni e aumento degli eventi climatici estremi. Anche l’esposizione ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici è molto elevata nelle aree urbane a causa della concentrazione di persone e di assetti economici produttivi. Gli ecosistemi urbani rappresentano l’ambito più a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici. Le città sono, quindi, i luoghi in cui si evidenziano maggiormente detti problemi, ma anche aree in cui più efficacemente si possono individuare e sperimentare soluzioni su larga scala.

I cambiamenti climatici possono avere impatti importanti su molti settori della società come la gestione delle risorse idriche, l’agricoltura, la salute umana, le zone costiere, le infrastrutture, la gestione degli ecosistemi, ecc… Inoltre questi cambiamenti causano effetti sia diretti sia indiretti sulla salute umana e sugli animali. Gli effetti diretti provocano o favoriscono la diffusione di patologie prevalentemente legate ad alterazioni dell'omeostasi e della fisiopatologia. Dal punto di vista zootecnico e veterinario, invece, si sono evidenziate variazioni nella qualità e quantità delle produzioni animali.


Gli effetti indiretti sono correlati alle trasformazioni degli ecosistemi e della distribuzione della biodiversità provocati dal clima e possono determinare focolai epidemici o pandemie, soprattutto nelle aree urbane, per malattie precedentemente confinate in territori a distanza dai principali insediamenti umani. L’innalzamento della temperatura, le correnti transfrontaliere e altre variabili meteorologiche causano un incremento del numero delle specie (nuove e infestanti), della distribuzione temporale (anticipo fioriture) e di conseguenza, della distribuzione geografica di allergeni, influenzando la durata stagionale delle allergie e il rischio di nuove sensibilizzazioni tra la popolazione.

Alcuni inquinanti atmosferici come l’ozono, l’ossido nitrico, l’anidride carbonica e il particolato derivato da traffico veicolare sono in grado di indurre nei pollini un aumento nella espressione di proteine allergeniche o di sostanze dotate di attività immuno-modulatoria; tale attività è enfatizzata da stress climatici come disidratazione o repentine variazioni di temperatura e pressione atmosferica. L’innalzamento del livello del mare originerà un notevole impatto sulle zone costiere in quanto determinerà inondazioni intense, erosione costiera, mareggiate e l’incremento di intrusione salina. La riduzione delle precipitazioni associata con l’aumento del livello del mare causerà una diminuzione del volume utilizzabile di acqua.

Il clima sta cambiando, i fenomeni metereologici estremi aumentano e a soffrirne di più sono soprattutto le grandi città non in linea con le strategie di adattamento per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Ecco perché gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono importanti e in grado di cambiare il mondo, certamente necessitano della cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali e leader mondiali. Le Nazioni Unite, però, ci ricordano che il cambiamento inizia dai comportamenti di ciascuno di noi, infatti, ogni essere umano sulla Terra, persino il più indifferente e pigro, è parte della soluzione.

Scritto da Costanza Placidi - Pubblicato sul numero 7 del 2021 del "Il Corace"

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