mercoledì 6 ottobre 2021

I BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA, UN CLUB ESCLUSIVO!

Cari lettori, siamo quasi nel mese di ottobre, l’estate volge al termine, inizia una nuova stagione di letture qui sul Corace, e quest’anno vorrei iniziare con un articolo che vi porti alla scoperta dei borghi più belli d’Italia, o meglio al processo ed ai requisiti che un borgo deve avere per entrare in questo prestigioso club. Durante l’estate passata, sicuramente molti di voi che hanno avuto un momento libero, per una vacanza o semplicemente per una passeggiata in qualche bella località italiana, avranno visitato un borgo, nel quale al suo ingresso c’era un cartello con un logo rosso e con scritto “I Borghi più belli d’Italia”. 

L’insegna I Borghi più belli d’Italia - Foto di Fernando Bernardi

Cosa significa, perché alcuni borghi possono vantare tale riconoscimento? Innanzitutto l’Associazione de I Borghi più belli d’Italia su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), nasce nel marzo del 2001. Lo scopo di questa Associazione è l’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Centinaia di piccoli “borghi d’Italia” rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. 

Quindi l’Associazione si prefigge di garantire, attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione, il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto, e riportare sempre più numerose persone, a vivere nei piccoli centri storici ed i visitatori che sono interessati a conoscerli, dove possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare “la tipicità” un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi. Pensate che nella nostra provincia, gli unici comuni che possono vantare di questo riconoscimento sono San Felice Circeo, Sperlonga e Gaeta Medievale. Molti di voi si staranno chiedendo, eppure ci sono borghi altrettanto belli se non più belli che abbiamo qui nelle nostre zone, come mai non sono in questa lista? Perché devono rispettare dei “severi” requisiti, che possono portare all’ammissione, come all’ esclusione, infatti la lista può cambiare nel corso degli anni. 

Quando un comune fa richiesta per entrare in questo circuito, un Comitato Scientifico composto da diversi esperti del settore, nel sopralluogo di un borgo, si attiene a questi parametri: avere una popolazione che nel Borgo antico o Centro Storico del Comune o nella Frazione indicata non superi i duemila abitanti; nel Comune non si possono superare i 15.000 abitanti (+ il 10% su valutazione del Comitato Scientifico); il Borgo deve avere una presenza di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939; deve possedere una elevata qualità urbanistica ovvero, qualità degli accessi al Borgo, compattezza e omogeneità della massa costruita, preservazione del legame tra microsistema urbano storicamente determinato e ambiente naturale circostante; un elevata qualità architettonica, con armonia dei volumi costruiti, armonia e omogeneità dei materiali delle facciate e dei tetti, dei colori delle facciate, delle aperture (portoni, finestre, porte, luci…), presenza di elementi decorativi simbolici come frontoni, insegne, stucchi… 

Il centro storico di Vitorchiano - Foto di Fernando Bernardi

A questi requisiti prettamente estetici poi si aggiungono quelli delle politiche e di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio e tra queste la chiusura permanente o temporanea del borgo alla circolazione veicolare, organizzazione di parcheggi esterni, trattamento estetico ovvero mimetizzazione delle linee elettriche e telefoniche, e dei servizi di rete, rinnovamento e abbellimento facciate, arredo urbano con studio particolare dell’illuminazione pubblica, delle insegne pubblicitarie, degli spazi pubblici e della cura del verde pubblico. Poi requisiti inerenti lo sviluppo ovvero, conoscenza della frequentazione turistica, di un offerta di alloggio, ristorazione e attività ludiche, sportive e culturali, esistenza di artigiani d’arte o servizi, promozione con un punto informativo, organizzazione di visite guidate, esistenza di una segnaletica direzionale informativa, edizioni di guide o opuscoli promozionali, siti web e strumenti di comunicazione anche in forma digitale. Infine l’animazione con esistenza di spazi e strutture per le feste al coperto o all’aperto, organizzazione di eventi originali e di qualità, di manifestazioni permanenti o temporanee. Insomma abbiamo visto i parametri più importanti che ogni Comune deve avere per essere ammesso alla selezione. 

Ho profonda ammirazione verso in primis i cittadini che abitano questi borghi, per la cura che hanno del verde e dei loro spazi in generale, e delle amministrazioni comunali che continuano far diventare realtà questi progetti importanti, valorizzando questi luoghi ed a credere nel concetto di bello e vivibilità. Nel visitare durante l’estate alcuni borghi della regione Marche ed Abruzzo che sono tra I Borghi più belli d’Italia, sono partito da qualche giorno alla scoperta dei 22 borghi selezionati nella regione Lazio, tutti estremamente bellissimi, con caratteristiche simili, ma con storie e tradizioni diverse. Se siete curiosi ogni giovedì sui miei profili social Instagram e Facebook (kaiserfernando), ve li farò scoprire, anche se visitarli fisicamente, sarà per voi la vera scoperta. Si inizia giovedì 23 settembre con Vitorchiano!

Scritto da Fernando Bernardi - Pubblicato sul numero 7 del 2021 del "Il Corace"

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