mercoledì 6 ottobre 2021

GESTIONE BIBLIOTECA E ARCHIVIO STORICO DI CORI, AVVISO BOCCIATO DA AIB

“Risus abundat in ore stultorum” . Così Umberto Eco, nel Nome della Rosa, ci ricorda che l’accesso ai libri, spesso non è ben visto dal potere! In particolare il romanzo di Eco rimanda metaforicamente al secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla Commedia e quindi al “riso” (volume che, se mai sia esistito, non ci è pervenuto) che esalterebbe il potere eversivo del “ridere”, potere che nella trama del romanzo, era inviso alla Chiesa perché l’irrisione può scardinare qualsiasi potere!!! Così la Biblioteca Civica Elio Filippo Accrocca e l’Archivio storico Pierluigi De Rossi di Cori sono chiusi da più di un anno. Di certo colpa del Covid!!!! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! (ridiamo!). 

Biblioteca civica di Cori

Però, con Determinazione n. 490 dell’8 giugno 2021, la Responsabile dell’Area Cultura e Servizi Sociali del comune di Cori, dott.ssa Elena Merluzzi, ha pubblicato l’avviso per la procedura comparativa rivolta ad organizzazioni di volontariato e di promozione sociale per stipulare una convenzione per la gestione della Biblioteca e dell’Archivio Comunale. L’avviso pubblico prevede che la gestione sia affidata per tre anni con contributo annuo di Euro 30.000 per un totale di ben € 90.000,00. Nell’avviso è aperto solamente ad associazioni di volontariato o di promozione sociale, quindi esclude cooperative, associazioni culturali, etc. Per giustificare questa scelta viene usato l’art. 56 del D. Lgs n. 117/2017 che recita: “le amministrazioni pubbliche possono sottoscrivere con le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno sei mesi nel Registro unico nazionale del Terzo Settore, convenzioni finalizzate allo svolgimento in favore di terzi di attività o servizi sociali di interesse generale, se più favorevoli rispetto al ricorso del mercato”. Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! (ridiamo!). 

Il 3 agosto 2021 , l’AIB – Associazione Italiana Biblioteche – la principale associazione di rappresentanza professionale in ogni ambito culturale, scientifico, tecnico, giuridico e legislativo, per tutto quanto può concernere l’esercizio della professione bibliotecaria e l’organizzazione dei servizi bibliotecari e di documentazione, indirizza una lettera al Settore Cultura del Comune di Cori, alla senatrice Margherita Corrado che fa parte della Commissione permanente Istruzione pubblica e beni culturali e all’ANAC. In questa lettera l’AIB prende in esame il bando del comune di Cori e sottolinea che l’art. 56 del D.Lgs n. 117/2017, invocato per assegnare la gestione della biblioteca e dell’archivio storico SOLO ad associazioni di volontariato, non PUÒ ESSERE APPLICATO perché “non corrisponde alla specificità tecnica del servizio di biblioteca di ente locale, in quanto servizio pubblico di tipo culturale rivolto all’intera popolazione e non un servizio sociale a favore di terzi”. Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! (ridiamo!). 

Inoltre l’AIB rileva che l’avviso è stato scritto ad arte, in quanto non richiede i requisiti di professionalità indicati nel D.M. 244/2019 (Procedura per la formazione degli elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, …. in possesso dei requisiti individuati ai sensi della legge 22 luglio 2014, n. 110” e nel Codice dei beni culturali, art. 9-bis per la gestione di biblioteche, secondo cui “gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi, …., sono affidati alla responsabilità e all’attuazione, secondo le rispettive competenze, di archeologi, archivisti, bibliotecari,_…. _in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale”. Secondo il Settore Cultura del Comune di Cori, invece, per gestire una biblioteca ed un archivio storico basta essere volontari e avere un’adeguata attitudine a … che cosa? In buona sostanza, sottolinea l’AIB, ma anche la legge, “il ricorso al volontariato nell’ambito della gestione delle biblioteche dovrebbe rispondere a requisiti di complementarietà rispetto a una gestione professionale dei servizi”, e “anche nel caso in cui si ammettesse l’affidamento in gestione dei servizi oggetto del presente bando a enti del terzo settore, questi dovrebbero assicurare una giusta remunerazione ai professionisti reclutati a tal fine, non senza averne prima valutato il curriculum”. 

Insomma, si potrebbe dare in gestione biblioteca ed archivio ad un’associazione di volontariato che, come dice la parola stessa è composta da volontari che NON POSSONO ESSERE PAGATI, ma possono ricevere SOLO rimborsi spese. Rimborsi spese per € 90.000,00????? L’associazione di volontariato dovrebbe comunque assumere dei professionisti da retribuire in modo adeguato. Allora perché il bando non si rivolge direttamente a professionisti? Invece di cercare un’associazione che fa da intermediario? Ora, tutti i cittadini di Cori, gli studiosi che hanno fatto accesso alla Biblioteca Civica Elio Filippo Accrocca ed all’Archivio Storico, sanno che le due istituzioni sono state per anni fiore all’occhiello del comune di Cori nel panorama provinciale e non solo. Ma ci chiediamo: perché il bando è stato scritto così? Per incompetenza del responsabile del settore cultura del comune? Per favorire qualche associazione di volontariato o APS amica con € 90.000 a fronte di attività di volontariato? Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! (ridiamo!). Ci auguriamo che il Sindaco tenga conto delle severe osservazioni dell’AIB, e che non ci sia quindi bisogno dell’intervento della Commissione e permanente Istruzione pubblica e beni culturali e dell’ANAC.

Pubblicato sul numero 7 del 2021 del "Il Corace"

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