Nel 1975 Giulia Maria Crespi,
accogliendo la proposta di Renato Borroni, con Alberto Predieri e
Francesco Russoli fondò il FAI, Fondo Ambiente Italiano con l’idea
di importare in Italia il concetto del National Trust, la più grossa
organizzazione al mondo di tutela e valorizzazione del patrimonio
nazionale; nata a Londra nel 1894.
L’impegno del FAI si dimostrò
subito necessario in un condizioni di abbandono e nel quale la
frenesia di crescita di quegli anni portava verso un deterioramento
dell’ambiente e del paesaggio. Sono passati tanti anni, anche con
molte difficoltà, ma oggi ci troviamo di fronte ad una forte
organizzazione formata da un ricco staff, oltre 120 delegazioni di
volontariato su tutto il territorio, tantissimi beni restaurati e
ridati al pubblico, un’organizzazione complessa e professionale in
grado di mobilitare migliaia di persone in tutta Italia durante le
varie manifestazioni.
Molti furono negli anni i beni donati alla
Fondazione: tra i più importanti sicuramente la tomba di famiglia e
lo straordinario complesso dell’Abazia di San Fruttuoso in Liguria,
donati dalla principessa Orietta Doria Panphili, restaurati nel 1984
grazie ad un generosissimo contributo da parte dello stilista Giorgio
Armani. Altrettanto importante fu la donazione di un meraviglioso
giardino all’interno della Valle dei Templi di Agrigento: la
Kolimbetra, allora ridotto a discarica, era invece riserva di acqua
fin dal V sec. a.C., è un miracolo di ingegneria idraulica, un Eden
archeologico in miniatura. Anche la concessione, nel 2002, dell’area
che comprende il Parco di Villa Gregoriana a Tivoli con il Tempio di
Vesta ha rappresentato una svolta per la fondazione.
Intorno al FAI
non sono entrati soltanto beni molto conosciuti, anzi spesso si è
trattato invece di beni cosiddetti minori, per dimensioni, ma
sicuramente non per il significato ed il contesto in cui si trovano.
Accanto all’attività di restauro e di gestione è stato svolto un
capillare lavoro per contribuire alla crescita della salvaguardia del
nostro paesaggio; si protegge ciò che si conosce e si ama, ecco
dunque il perché di progetti con le scuole dove gli studenti
diventano ambasciatori e paladini dei loro beni nelle giornate 25 e
26 marzo del FAI di Primavera giunto alla venticinquesima edizione.
Durante queste giornate circa 1000 località in tutta Italia, spesso
sconosciute e difficilmente accessibili sono state aperte al grande
pubblico. Quest’anno la Delegazione Gaeta Latina ha organizzato
visite e aperture straordinarie in due cittadine della provincia di
Latina: Priverno e Cori. Nel nostro paese è stato possibile visitare
i luoghi più straordinari come la Cappella dell’Annunziata, il
Tempio di Ercole, il Complesso di Sant’Oliva e il Museo della città
e del Territorio, fare la bellissima passeggiata all’interno delle
mura accompagnati da straordinari ciceroni, gli studenti dei Licei
Artistico e Classico di Latina.
Tutte queste iniziative hanno lo
scopo di ampliare il numero di coloro che oggi e domani dovrebbero
diventare dei veri, convinti paladini e sentinelle del loro
territorio, attenti e pronti a far sentire la loro voce, difensori
del BENE COMUNE.
Cultura è anche conoscenza, vivere in Italia, avere
la fortuna di stare in un bellissimo paese come il nostro e non
esserne consapevoli è sinonimo di ignoranza. Il FAI, con la sua
organizzazione ha contribuito in questi anni a renderci più “colti”
trasmettendoci passione e senso di responsabilità.
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