giovedì 2 marzo 2017

I PRIMI 60 ANNI DELL'UNIONE EUROPEA

A sessanta anni dalla firma del trattato istitutivo dell’Unione, 27 capi di stato e di governo sono tornati a Roma, nella sala degli Orazi e Curiazi, con l’intento di rinnovare e rilanciare l’integrazione europea.

Tra i concetti chiave della “Dichiarazione di Romal’Unità dell’Europa, la sua indivisibilità e la possibilità per gruppi di paesi di procedere più speditamente di altri in determinati settori, la cosiddetta “doppia velocità”.

Ai dubbi e alla sfiducia popolare i leader hanno risposto con la rivisitazione dei trattati e l’inizio di una fase costituente per ridare forza al progetto d’Unione; per farlo, dice Gentiloni, “dobbiamo anzitutto restituire fiducia ai nostri concittadini. Crescita, investimenti, riduzione delle disuguaglianze, lotta alla povertà. Politiche migratorie comuni. Impegno per la sicurezza e la difesa. Ecco gli ingredienti per restituire fiducia”.
Con queste parole si enfatizza il ruolo sociale dell’Unione Europea ed il suo sistema di welfare per combattere povertà ed esclusione.

A siglare il disegno “firme che restano”, così le definisce il Presidente della Commissione JeanClaude Juncker, che saluta il futuro “centesimo anniversario della UE” e non nasconde il dispiacere per l’assenza del Regno Unito e della premier Theresa May, decisa ad avviare il processo di separazione dal blocco europeo entro i prossimi giorni.

Altissimo il livello di sorveglianza sulla capitale per scongiurare il rischio di attentati e per monitorare i numerosi cortei pro e contro Europa.

Pubblicato sul numero 3 del 2017 nel "Il Corace"

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