La celiachia è un’intolleranza
permanente al glutine.
Il glutine è il fattore scatenante della
malattia celiaca. È la componente proteica che si trova nel frumento
(quello che comunemente è chiamato “grano”) ed in altri cereali,
ad esempio farro, orzo, segale, avena, kamut (grano egiziano),
spelta, triticale, bulgur (grano cotto), malto, greunkern (grano
greco) e seitan (alimento ricavato dal glutine).
Eliminare il glutine
dalla propria dieta permette al celiaco di condurre una vita serena
ed in salute. La dieta priva di glutine è infatti l’unica terapia
possibile. È questa l’unica cura della celiachia.
La celiachia è
una patologia autoimmune ed è anche chiamata morbo celiaco,
enteropatia immuno-mediata, sprue celiaca o enteropatia
glutine-sensibile.
“Enteropatia” significa malattia
dell’intestino. È infatti l’intestino del celiaco che non riesce
ad assimilare il glutine, che quindi viene considerato un agente
tossico.
Il glutine in realtà non è presente nel chicco del cereale
o nella farina, ma si forma solo in seguito all’aggiunta di acqua e
alla formazione dell’impasto.
Nel celiaco ingerire glutine attiva
in maniera anomala il sistema
immunitario che risponde rifiutando il glutine e danneggiando quindi
l’intestino. Le pareti dell’intestino (ossia la mucosa) sono
formate da miliardi di villi, piccole strutture sottili e allungate
che formano tra di loro delle anse. Questa particolare conformazione
permette l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Nei celiaci la
reazione della mucosa intestinale appiattisce queste anse e causa
quindi malassorbimento. Si dice infatti che i villi si “atrofizzano”,
ossia la mucosa si appiattisce e non fa più il suo lavoro di
assimilazione dei nutrienti (ferro e altri minerali, vitamine,
zuccheri, proteine, grassi).
La celiachia non è causata
esclusivamente dal glutine, ossia dal fattore ambientale, ma anche da
alcuni fattori genetici. La celiachia è infatti una delle malattie
genetiche più frequenti. In particolare il complesso HLADQ2 e
HLA-DQ8 è fortemente associato alla malattia celiaca.
Questo non
significa che chi possiede questi geni è necessariamente celiaco, ma
semplicemente ha la predisposizione a sviluppare la celiachia. La
celiachia si manifesta spesso nell’infanzia dopo lo svezzamento,
con il passaggio dal latte materno all’alimentazione contenente
glutine.
Qualora non fosse diagnosticata, sono possibili disturbi
della crescita e dello sviluppo. I bambini celiaci sono spesso di
corporatura esile e possono apparire denutriti. La celiachia può
tuttavia comparire ad ogni età, oggi infatti viene diagnosticata
soprattutto tra gli adulti.
Se si sospetta una celiachia, il primo
test da effettuare sono gli esami del sangue. Se in questi esami
vengono evidenziati gli anticorpi specifici, nella maggior parte de
casi si procede con una biopsia dell’intestino tenue (prelievo del
tessuto) per la conferma definitiva.
Nel caso di sintomi indicanti la
celiachia, come prima cosa verrà fatto un esame del sangue per
ricercare specifici anticorpi, chiamati antitransglutaminasi (anti
tTG) di classe IgA. Si tratta di un esame del sangue estremamente
affidabile che viene eseguito di routine.
In caso di esito
sierologico positivo, si procede con una biopsia dell’intestino
tenue per mezzo della quale vengono prelevati frammenti del tessuto e
analizzati istologicamente. Se gli esami sierologici sono positivi e
si verificherà la presenza di alterazioni della mucosa, con tutta
probabilità si vedrà l’appiattimento dei villi duodenali
originariamente piegati in modo molto compatto (atrofia dei villi) e
un aumento dei linfociti intraepiteliali (parte dei globuli bianchi
che è coinvolta principalmente nell’attività immunitaria
dell’intestino) e sarà possibile confermare la diagnosi di
celiachia.
E la biopsia intestinale mostra le tipiche variazioni
della mucosa, lo specialista gastroenterologo ti spiegherà la
necessità di adottare una dieta priva di glutine, rigorosa ed a
vita.
Un’alimentazione priva di glutine infatti porta spesso a un
rapido miglioramento. Non appena si rinuncia agli alimenti contenenti
glutine, la mucosa intestinale inizia a rigenerarsi. Fortunatamente
un celiaco non deve assumere alcun tipo di farmaco, la cura in
pratica consiste nell’osservare una dieta senza glutine rigorosa a
vita.
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