Era l’11 settembre del 2001 quando
l’attacco di al-Qaeda guidato da Osama Bin Laden colpiva il cuore
della Grande Mela provocando circa tremila vittime.
Alle ore 9.03 un
aereo, partito da Boston e diretto a Los Angeles, è apparso su
Manhattan schiantandosi contro la torre nord del World Trade Center,
seguito da un secondo velivolo che alle 9.59 colpì la torre sud. Un
violento scontro che tra le ore 9.59 e le 10.28 ha causato il crollo
delle torri simbolo della metropoli americana. In seguito ai due voli
dirottati dai terroristi, anche un terzo aereo colpì il Pentagono a
Washington, mentre un quarto venne abbattuto prima di raggiungere la
meta in Pennsylvania.
È una domanda che ricorre spesso, soprattutto
quando si parla di terrorismo e mutati scenari globali: “come
sarebbe stato il mondo senza l’attacco all’America dell’11
settembre 2001?”. Una risposta non c’è eppure, a distanza di 16
anni, è un quesito che tutti continuano a porsi, ribadendo l’unicità
di quell’evento e di tutte le conseguenze che ne sono derivate.
Ricordare e rivivere quei momenti è importante, anche perché c’è
una intera generazione che non ha vissuto i fatti in diretta, i nati
dall’11 settembre 2001 in poi, ma che pure ne vive i risvolti.
Ancora 16 anni dopo, sono in molti a cercare le risposte, per darle
anche a chi resta: assegnare una identità alle vittime è un lavoro
lunghissimo e che si è protratto nel tempo.
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