La parola chia deriva da chian, che
nella lingua uto-atzeca nahuatl, significa oleoso. L’attuale stato
messicano del Chiapas deriva proprio il suo nome dall’espressione
acqua chia o fiume chia.
La mitologia narra che gli Aztechi traessero
dalle sementi di questa pianta la forza per affrontare e vincere le
loro battaglie. Inoltre anche i Maya consumavano i semi di chia e li
utilizzavano nelle celebrazioni religiose come offerta propiziatoria
agli dèi.
Questi semi sono ricchi di proprietà nutrizionali, il
contenuto di calcio presente nei semi di chia è circa 5 volte
superiore a quello del latte, inoltre sono ricchi di omega3, pari dei
semi di lino, vitamina C, circa 7 volte superiore rispetto a quello
delle arance, il potassio, il doppio rispetto alle banane, e la
presenza di ferro tripla rispetto agli spinaci. Ma non è tutto!
I
semi di chia contengono altri minerali, come il selenio, lo zinco ed
il magnesio, le vitamine A, E e B6. I semi di chia sono anche ricchi
di aminoacidi e di antiossidanti, presenti in quantità 4 volte
superiore rispetto ai mirtilli.
Questi semi sono in grado di svolgere
un’azione di controllo del livello degli zuccheri nel sangue e
benefici per l’apparato cardiovascolare, regolare la pressione
sanguigna e tenere sotto controllo i livelli del colesterolo nel
sangue, pulire l’intestino e per favorire il suo funzionamento.
Come utilizzarli in cucina?
I semi di chia sono molto piccoli e
croccanti, il sapore piuttosto neutro li rende abbinabili a diverse
ricette. Ideali come aggiunta ai muesli della colazione, accompagnati
a cereali e altri semi per uno spuntino o utilizzati come condimento
per numerosi piatti tra cui insalate, pasta, risotti, orzo, miglio,
quinoa, legumi ed altri cereali a piacere. Molto gustosi nelle
macedonie o nei frullati di frutta e verdura, inoltre possono essere
utilizzati come decorazione su biscotti, crostate, ma anche su
tartine e finger food.
E voi avete mai utilizzato questi semi?
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