martedì 3 ottobre 2017

FEDE MONTANA

Un aspetto bello del camminare in montagna, se si possiede lo spirito adatto, è quello di potersi sentire più vicini al Creato, entrando in sintonia con la fauna e la flora che lo compone. Quale momento migliore, allora, per un po’ di raccoglimento. È davvero una sensazione unica ascoltare il suono dei nostri passi confondersi con i cinguettii degli uccelli, mentre in silenzio osserviamo fiori,  piante, rocce e paesaggi senza confini. Alzare lo sguardo e sentirsi piccoli come formiche di fronte alla maestosità dei monti che ci circondano ed in quello stesso momento sentire la necessità di ringraziare Dio per tutto ciò che ha creato. Sì, perché è bellissimo pregare in montagna, si ha la possibilità di avvertire il Creatore ovunque, da qualsiasi parte si volga lo sguardo, ci si sente gioiosi, felici, ci si sente fortunati e vivi. Molto spesso si incontrano immagini religiose, soprattutto sulle cime dei monti e lì l’emozione si amplifica, magari perché stanchi da una lunga camminata che ci ha messi a dura prova. In quel momento alla vista di una croce o di una qualunque immagine religiosa ci si sente amati, protetti e la fatica passa in secondo piano, nonostante la consapevolezza che ci attende ancora la via del ritorno. Ecco allora cos’è in sostanza vivere a fondo la montagna, è semplicemente un lasciarsi cullare tra le braccia di chi ha creato questo nostro prezioso giardino, che è la terra, riconoscendo e rispettando la sua magnificenza. “Alzo gli occhi verso i monti e dico: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto verrà dal Signore che ha fatto cielo e terra” (Salmo 121, 1-2)




Scritto da Gianpaolo Manciocchi - Pubblicato sul numero 7 del 2017 nel "Il Corace"

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