Un aspetto bello del camminare in
montagna, se si possiede lo spirito adatto, è quello di potersi
sentire più vicini al Creato, entrando in sintonia con la fauna e la
flora che lo compone. Quale momento migliore, allora, per un po’ di
raccoglimento. È davvero una sensazione unica ascoltare il suono dei
nostri passi confondersi con i cinguettii degli uccelli, mentre in
silenzio osserviamo fiori, piante, rocce e paesaggi senza confini.
Alzare lo sguardo e sentirsi piccoli come formiche di fronte alla
maestosità dei monti che ci circondano ed in quello stesso momento
sentire la necessità di ringraziare Dio per tutto ciò che ha
creato. Sì, perché è bellissimo pregare in montagna, si ha la
possibilità di avvertire il Creatore ovunque, da qualsiasi parte si
volga lo sguardo, ci si sente gioiosi,
felici, ci si sente fortunati e vivi.
Molto spesso si incontrano immagini religiose, soprattutto sulle cime
dei monti e lì l’emozione si amplifica, magari perché stanchi da
una lunga camminata che ci ha messi a dura prova. In quel momento
alla vista di una croce o di una qualunque immagine religiosa ci si
sente amati, protetti e la fatica passa in secondo piano, nonostante
la consapevolezza che ci attende ancora la via del ritorno. Ecco
allora cos’è in sostanza vivere a fondo la montagna, è
semplicemente un lasciarsi cullare tra le braccia di chi ha creato
questo nostro prezioso giardino, che è la terra, riconoscendo e
rispettando la sua magnificenza. “Alzo gli occhi verso i monti e
dico: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto verrà dal Signore
che ha fatto cielo e terra” (Salmo 121, 1-2)
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