Nell’era della politica liquida,
ovvero della politica che non c’è e che non interessa quasi più
nessuno, escluso gli addetti ai lavori e pochi aficionados (come chi
scrive), diventa difficile affrontare un qualsivoglia discorso
appunto politico.
Veniamo dalle elezioni comunali di giugno che hanno
visto a Cori lo straripare della lista di centro-sinistra che ha
eletto a sindaco col 79% dei voti Mauro De Lillis, e però non
dobbiamo credere che in paese la politica viva davvero in buona
salute. De Lillis e i suoi candidati hanno fatto il pienone, anche
perché di fatto in campo c’erano solo loro, o quasi, conquistando
una maxi centralità cittadina, vuoi perché la lista si è posta
intelligentemente al centro della scena, vuoi perché percepita come
la compagine derivazione del potere locale, vuoi perché ha saputo
parlare più degli altri ai ceti produttivi locali, vuoi grazie ad
una lista antagonista che non è riuscita a rappresentare se non
minimamente gli umori e i consensi del tradizionale mondo di
centro-destra. A sinistra-sinistra un buco c'è stato,
rifugiatosi per lo più nel non voto e dal voto quest’area è
uscita ridimensionata anche rispetto alla rappresentanza comunale. Il
Movimento Cinque Stelle non è riuscito a presentare la lista (che
oggettivamente non sembrava una gran lista e non avrebbe combinato
granché), ma comunque Cori non è un’isola a sé e uno zoccolo di
mille voti e più ormai i grillini probabilmente ce l’hanno. I
centristi puri - ormai una sorta di enclave - non hanno trovato
rappresentanza diretta, e in gran parte si sono rifugiati nel listone
di centro-sinistra, che in misura minore ma non effimera ha ricevuto
anche dal centro-destra classico (Forza Italia) non proprio a suo
agio con una lista che, malgrado la connotazione civica sbandierata,
si è rivelata di destra-destra, e dove emergono anche rigurgiti
nostalgici del tutto anacronistici (su Facebook ho notato inneggiare
al Duce, al ventennio, alla Rep.Sociale). Il non voto è risultato
anche a Cori in grande aumento.
A pochi mesi dalle elezioni politiche
e regionali, proviamo a vedere come
si presenterà lo scenario politico nel
nostro comune. Innanzitutto senza un tessuto connettivo forte, perché
lo abbiamo detto, la politica è in declino, e l’unico partito
organizzato, ma minimamente, dobbiamo dirlo, e vivo più come
comitato elettorale che come organismo radicato, è il Partito
Democratico, dietro cui non c'è niente o quasi. A sinistra il
Partito Comunista ha perso la rappresentanza comunale, e per quanto
riguarda chi è uscito dal PD (l’ex sindaco Conti, ma anche la
super votata Chiara Cochi), non c’è grande chiarezza, o almeno
così appare. Il centro - caro soprattutto al nostro Renzo Dolci -
non ha più grandi spazi di manovra a qualunque livello, e anche lì
– pur tra pochi – si tende a dividersi in tanti piccolissimi
pezzettini.
Forza Italia chi l’ha vista? Esiste ancora in una
dimensione territoriale? Come si porrà nella prossima campagna
elettorale? Riuscirà a riprendere quota? Chi ci penserà, Tommaso
Bianchi, e magari il voto regionale? I destrorsi dell’Altra Città
hanno qualche presenza legata
ai Fratelli d’Italia (come Germana
Silvi), ma gli altri si ritrovano in questa area o vanno oltre,
ancora più a destra? E il Movimento Cinque Stelle non è che diventa
il secondo partito a livello locale? Anche se non vi è traccia di
una sua presenza nel territorio e non si conoscono proposte ed idee.
Il contesto complessivo è molto pieno di macerie e incognite come si
vede, e quindi bisogna attendersi sorprese, e certo non contare più
di tanto sui dati provenienti dal voto comunale, dove è noto che
entrano e sono entrati altri fattori e altre dinamiche legate molto
anche al voto personale. Avremo un voto politico che ci consegnerà
una nuova carta geografica anche a Cori, più del voto regionale dove
il legame col territorio è più saldo e contano molto anche i
candidati in lizza, che sono conosciuti e presenti in provincia. Cori
è sempre stata una roccaforte per la dialettica politica, adesso ho
l’impressione – che proprio perché anch’essa non è un’isola
– che anche qui il germe dell’antipolitica sia attecchito, e
chissà cosa ne verrà fuori!
Buon giorno, smentisco quanto dichiarato da Antonio Belliazzi nel presente articolo riguardo il presunto legame della sottoscritta al partito di Fratelli di Italia, precisando che da diversi anni non ne faccio più parte.
RispondiEliminaPertanto vi invito a pubblicare giusta smentita.
Cari saluti
Germana Silvi