lunedì 2 ottobre 2017

LA POLITICA A CORI, TRA VOTO COMUNALE ALLE SPALLE E VOTO POLITICO ALLE PORTE

Nell’era della politica liquida, ovvero della politica che non c’è e che non interessa quasi più nessuno, escluso gli addetti ai lavori e pochi aficionados (come chi scrive), diventa difficile affrontare un qualsivoglia discorso appunto politico.

Veniamo dalle elezioni comunali di giugno che hanno visto a Cori lo straripare della lista di centro-sinistra che ha eletto a sindaco col 79% dei voti Mauro De Lillis, e però non dobbiamo credere che in paese la politica viva davvero in buona salute. De Lillis e i suoi candidati hanno fatto il pienone, anche perché di fatto in campo c’erano solo loro, o quasi, conquistando una maxi centralità cittadina, vuoi perché la lista si è posta intelligentemente al centro della scena, vuoi perché percepita come la compagine derivazione del potere locale, vuoi perché ha saputo parlare più degli altri ai ceti produttivi locali, vuoi grazie ad una lista antagonista che non è riuscita a rappresentare se non minimamente gli umori e i consensi del tradizionale mondo di centro-destra. A sinistra-sinistra un buco c'è stato, rifugiatosi per lo più nel non voto e dal voto quest’area è uscita ridimensionata anche rispetto alla rappresentanza comunale. Il Movimento Cinque Stelle non è riuscito a presentare la lista (che oggettivamente non sembrava una gran lista e non avrebbe combinato granché), ma comunque Cori non è un’isola a sé e uno zoccolo di mille voti e più ormai i grillini probabilmente ce l’hanno. I centristi puri - ormai una sorta di enclave - non hanno trovato rappresentanza diretta, e in gran parte si sono rifugiati nel listone di centro-sinistra, che in misura minore ma non effimera ha ricevuto anche dal centro-destra classico (Forza Italia) non proprio a suo agio con una lista che, malgrado la connotazione civica sbandierata, si è rivelata di destra-destra, e dove emergono anche rigurgiti nostalgici del tutto anacronistici (su Facebook ho notato inneggiare al Duce, al ventennio, alla Rep.Sociale). Il non voto è risultato anche a Cori in grande aumento.

A pochi mesi dalle elezioni politiche e regionali, proviamo a vedere come si presenterà lo scenario politico nel nostro comune. Innanzitutto senza un tessuto connettivo forte, perché lo abbiamo detto, la politica è in declino, e l’unico partito organizzato, ma minimamente, dobbiamo dirlo, e vivo più come comitato elettorale che come organismo radicato, è il Partito Democratico, dietro cui non c'è niente o quasi. A sinistra il Partito Comunista ha perso la rappresentanza comunale, e per quanto riguarda chi è uscito dal PD (l’ex sindaco Conti, ma anche la super votata Chiara Cochi), non c’è grande chiarezza, o almeno così appare. Il centro - caro soprattutto al nostro Renzo Dolci - non ha più grandi spazi di manovra a qualunque livello, e anche lì – pur tra pochi – si tende a dividersi in tanti piccolissimi pezzettini.
Forza Italia chi l’ha vista? Esiste ancora in una dimensione territoriale? Come si porrà nella prossima campagna elettorale? Riuscirà a riprendere quota? Chi ci penserà, Tommaso Bianchi, e magari il voto regionale? I destrorsi dell’Altra Città hanno qualche presenza legata ai Fratelli d’Italia (come Germana Silvi), ma gli altri si ritrovano in questa area o vanno oltre, ancora più a destra? E il Movimento Cinque Stelle non è che diventa il secondo partito a livello locale? Anche se non vi è traccia di una sua presenza nel territorio e non si conoscono proposte ed idee.

Il contesto complessivo è molto pieno di macerie e incognite come si vede, e quindi bisogna attendersi sorprese, e certo non contare più di tanto sui dati provenienti dal voto comunale, dove è noto che entrano e sono entrati altri fattori e altre dinamiche legate molto anche al voto personale. Avremo un voto politico che ci consegnerà una nuova carta geografica anche a Cori, più del voto regionale dove il legame col territorio è più saldo e contano molto anche i candidati in lizza, che sono conosciuti e presenti in provincia. Cori è sempre stata una roccaforte per la dialettica politica, adesso ho l’impressione – che proprio perché anch’essa non è un’isola – che anche qui il germe dell’antipolitica sia attecchito, e chissà cosa ne verrà fuori!


Scritto da Antonio Belliazzi - Pubblicato sul numero 7 del 2017 nel "Il Corace"

1 commento:

  1. Buon giorno, smentisco quanto dichiarato da Antonio Belliazzi nel presente articolo riguardo il presunto legame della sottoscritta al partito di Fratelli di Italia, precisando che da diversi anni non ne faccio più parte.
    Pertanto vi invito a pubblicare giusta smentita.
    Cari saluti
    Germana Silvi

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