mercoledì 1 luglio 2020

AMICO DEGLI ANIMALI: IL CAVALLO LIPIZZANO

La storia del cavallo Lipizzano, razza che prende il nome dalla cittadina di Lipizza, in Slovenia, dove venne fondato l’allevamento, è strettamente collegata alla storia degli Asburgo, che per 650 anni regnarono in gran parte dell’Europa durante l’età barocca. I cavalli a quel tempo rappresentavano una risorsa di importanza strategica e, come abbiamo già visto, in quegli anni il perfetto cavallo da guerra era considerato l’andaluso. Fu così che il cavallo lipizzano venne creato mescolando stalloni spagnoli con fattrici caucasiche e italiane. Gli Asburgo dedicarono sempre grande attenzione a questi animali e proprio in ragione delle notevoli similitudini tra il Carso e la Spagna, sotto il profilo ambientale e climatico, l’arciduca Carlo decise di collocare proprio a Lipizza l’allevamento dei cavalli per la sua corte. Nel 1578 sceglie l’abbandonato castello di Lipizza, appartenuto ai vescovi di Trieste, quale luogo per insediare l’Equile di Lipica destinato all’allevamento di cavalli per la corte imperiale. Il 19 maggio 1580 l’arciduca Carlo sigla il contratto di compravendita per l’acquisto della proprietà di Lipica. L’allevamento divenne famoso perché la Scuola d’Equitazione di Vienna, fondata da Carlo VI nel 1729, attingeva esclusivamente da stalloni di questa razza per i suoi meravigliosi spettacoli. Questo elegante cavallo dal mantello grigio nasce morello o baio scuro per imbiancarsi gradualmente nel giro di 7-10 anni. Oltre ad avere un ruolo importante nell’allevamento moderno di cavalli lipizzani in tutto il mondo, l’Equile di Lipica assicura agli stessi cavalli un'assistenza veterinaria di alto livello, un alloggio ideale e un luogo perfetto per la riproduzione di tutte le categorie di animali, in conformità con i più alti standard etici, etologici e zootecnici. I lipizzani vengono allevati seguendo un tradizionale metodo più che affidabile. Gli stalloni vengono stabulati in box individuali e vengono sottoposti ad un allenamento regolare, mentre le fattrici nobili, vengono stabulate in stalle comuni con un allevamento all'aperto.





Subito dopo la nascita del puledro, le fattrici e i puledri sono stabulati all'interno di un box per un periodo compreso tra i 10 e i 14 giorni, che assicura loro la quiete necessaria e una soluzione soddisfacente per poter controllare in modo efficace lo stato di salute delle madri e dei puledri durante il periodo post-parto. Dopo questo periodo, le fattrici e i puledri ritornano all'interno delle stalle comuni. L'allevamento prevede, in forma combinata, l'alimentazione con fieno e anche sui pascoli. Nella bella stagione, l'intera mandria di fattrici è di giorno sui pascoli, mentre, nel periodo invernale, gli animali vengono lasciati liberi all'interno di recinti. Lo svezzamento di tutti i puledri viene effettuato entro la fine di ottobre. Puledri e puledre sono tenuti all'interno di recinti di gruppo, almeno e, fino all'età di tre anni e mezzo, l'allevamento è combinato – con il fieno e sui pascoli. Durante il periodo d’introduzione all'esercizio e alle prove delle capacità fisiche - che dura un anno - gli animali sono stabulati all'interno in box individuali. Insomma, un oasi di serenità per i puledri ed un’alta scuola di equitazione per gli stalloni. Il tutto facilmente visitabile. Infatti sono giornalmente organizzati tour a Lipizza, dove vengono mostrati campi di addestramento, stalle storiche e box in cui vengono allevati e coccolati questi meravigliosi cavalli. Lipizza, località vicina a Trieste (oggi in Slovenia), italiana fino alla seconda guerra mondiale e prima ancora austriaca. Le origini risalgono alla metà del XVI secolo. Ad influenzare la scelta della zona di Lipizza contribuì la buona qualità dei cavalli che popolavano il Carso e l’Aquileiese ed il suo clima favorevole, oltre alla vicinanza a zone di grande tradizione allevatoriale per la produzione di ottimi cavalli. L’attuale produzione del Cavallo Lipizzano allevato in purezza, deriva da due stalloni italiani (Conversano e Napolitano), due Klaudrub, un Danese ed un Orientale Arabo. E' il cavallo della celebre scuola spagnola di Vienna fondata nel 1729 da Carlo d'Austria come detto già. Sul finire delle Seconda Guerra Mondiale l’Italia è riuscita a conservare (al pari di Austria e Jugoslavia) un nucleo molto numeroso e completo delle "famiglie" che compongono la Razza Lipizzana. In modo rocambolesco, nella primavera del 1945, i registri di razza e una preziosa mandria furono consegnati al Ministero della Difesa Italiano, che li ospitò nel Centri di Montemaggiore. In seguito, la competenza passò al Ministero dell’Agricoltura che ne affidò la gestione all’Istituto Sperimentale per la Zootecnia, ubicato a poca distanza nell’Azienda Sperimentale Statale di Tor Mancina a Monterotondo. Nell’Azienda Sperimentale dello Stato Italiano, da 50 anni i bianchi cavalli Lipizzani sono allevati in purezza con grande serietà e competenza. L’Italia, in virtù del proprio allevamento Statale di Cavalli Lipizzani, ha potuto aderire alla Lipizzan International Federation. Il Libro Genealogico della razza è stato istituito con D.M. del 31/01/84 presso l’Associazione Italiana Allevatori (Tiziano Bedonni - 1995 - www.unire.it). Oggi viene allevato, oltre che a Lipizza, in Austria (Piber), in Italia (Monterotondo - Roma) ed in Ungheria.

Cavallo da sella e da carrozza.
Il Lipizzano è un cavallo di tipo meso – dolicomorfo, di stazza media, con un'altezza la garrese di circa 150 – 160 centimetri e un peso che oscilla fra i 480 e 550 chilogrammi. Il mantello è una delle particolarità di questo cavallo: se infatti alla nascita è prettamente scuro, con un colore che può essere baio, sauro o addirittura morello, con l'età si va schiarendo fino ad acquisire il classico mantello grigio-bianco lipizzano. Sono ammesse marcature di colore differente. La testa si presenta allungata e piuttosto pensante, con un profilo rettilineo che a volte può divenire anche convesso in alcuni esemplari. Le orecchie sono piccole e sempre in movimento, mentre gli occhi sono grandi e molto vivaci. Il collo è ben attaccato, arcuato e lungo. La groppa è larga, così come lo è il petto, che si presenta molto ampio. Gli appiombi risultano buoni, con stinchi asciutti e decisamente robusti, dai garretti asciutti. Gli zoccoli sono di media robustezza. Il cavallo Lipizzano è un animale molto elegante, dal portamento nobile, ideale sia da sella che come razza da traino per le carrozze. Il suo carattere è estremamente vivace, caratteristica che si denota già dagli occhi e dalle orecchie sempre in movimento, ma nonostante ciò si presenta anche come un cavallo molto docile, ideale da addestrare, e utilizzatissimo nelle scuole di equitazione come l'Alta scuola di equitazione spagnola in Vienna, alla quale questa razza deve la sua fama maggiore. Pur essendo un cavallo docile, il Lipizzano ha spesso un carattere per certi versi focoso, discendenza di sangue dovuta dai vari incroci con nobili e decisi purosangue arabi. In alcune regioni rurali della Romania e dell'Ungheria, il Lipizzano viene utilizzato anche nel lavoro dei campi. Inoltre, sempre in Ungheria, si fanno spesso incrociare Lipizzani con cavalli trottatori al fine di realizzare esemplari più abili nell'attacco. Oltre alle varie discipline sportive nelle quali il Lipizzano viene utilizzato, è un ottimo cavallo adatto a compiere eleganti coreografie durante le esibizioni. Quindi un cavallo importante, maestoso non adatto a cavalieri poco pratici, ma il sogno di ogni buon cavaliere. Con la speranza di vederne sempre più in passeggiata nel nostro paese
saluti dall’ AMBULATORIO VETERINARIO SAN VALENTINO - ambvetsanvalentino@virgilio.it

Scritto da Stefano Moroni - Pubblicato sul numero 5 del 2020 del "Il Corace"

 

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