mercoledì 1 luglio 2020

LA DONNA DALLA PELLE E DAL CUORE DI GHIACCIO

In una zona sperduta del Polo Nord, nascosta agli occhi di tutti gli uomini, risiedeva una donna nel suo sontuoso e gelido castello di ghiaccio. La donna era pallida, fredda e terribile come una bufera di neve, ed era a capo di un esercito di uomini forti e possenti che difendevano lei e il popolo che, attraverso i suoi magici poteri, sottostava ai suoi ordini, tanto che si faceva chiamare “Regina” o “Vostra Maestà” da tutti loro. Non si conosceva molto di lei, effettivamente non si sa da dove sia venuta e per quale motivo desiderasse la supremazia su questa gente che tanto la temeva e, sotto certi aspetti, la odiava ma allo stesso tempo la acclamava e apprezzava la protezione che i suoi mistici poteri davano al regno. I sudditi non avevano il permesso di entrare nel castello della regina, né potevano guardare in faccia la sovrana, tanto che, quando non si poteva evitare un colloquio d’urgenza con lei, la regnante era solita indossare una maschera di ghiaccio che le nascondeva il volto.
Venne però un giorno che un regno situato all’Equatore del globo si accorse che il reame della famosa e malvagia “Regina dei Ghiacci” si stava espandendo conquistando i territori dei regni limitrofi, ghiacciandoli e condannandoli ad una sempiterna condizione di freddo pungente e di bufere che spaventavano e uccidevano le persone, facendo a pezzi il raccolto e distruggendo i pascoli degli animali da allevamento, danneggiando così il ciclo della natura stessa. I popoli accortisi dell’espansione del regno del ghiaccio, si resero conto che le conquiste fatte dalla regina servissero per arrivare in una zona particolare del regno equatoriale, ossia un possente ducato molto distante dalla sede centrale del caldo reame. È certo che quel territorio fosse uno dei più importanti di quella nazione, ma per quale motivo attaccasse il ducato e non il palazzo reale, il popolo non se lo spiegava. Il popolo però non sapeva che la regina stesse muovendo macchinosamente guerra ai regni vicini non per un fatto di amministrazione, ma per un fatto personale. Purtroppo si sa che la vita è dura e per la pallida donna non c’è stata pietà, infatti, i duchi che erano tanto acclamati dal loro popolo, si erano macchiati di una delle più grandi colpe che un uomo e una donna possono commettere: il tradimento.  Effettivamente, prima di prendere il posto di duca regnante, l’uomo era promesso sposo alla regina del Nord la quale, come inizialmente egli faceva, accolse con gioia il suo matrimonio con una persona che aveva conosciuto da poco, ma con la quale aveva instaurato subito un ottimo rapporto sulla base degli interessi comuni che i due coltivavano. Inizialmente dunque, la loro relazione pareva durare, fino a quando la sorella minore della allora giovane e gioiosa regina, gelosa ed invaghita del fidanzato di sua sorella, tentò con successo di sedurre il ragazzo, rendendolo schiavo del proprio volere. Nel conoscere questo avvenimento, la rabbia e la delusione infervorarono nell’anima della povera donna tradita e si mescolarono con la sua forza, facendole gelare il cuore e impallidendole la pelle. L’effetto di questa mutazione ricadde notevolmente sui suoi poteri che si oscurarono ma si potenziarono in forza ed effetto, rendendola tra gli esseri più potenti della Terra spezzando in lei quel filo sottile che lega la vita e la morte, poiché quanto accaduto la rese immortale ma destinata ad una vita di sofferenze. I due amanti scapparono via dal regno del Nord e trovarono rifugio nella terra dell’Equatore, dove il padre del ragazzo aveva il ruolo di duca del regno. Successivamente il padre morì, poco dopo che conobbe il suo caro nipotino, prossimo in linea di successione del ducato. Il giorno dopo la morte del vecchio duca, suo figlio, sposatosi con la sorella minore della regina del Nord, salì al trono per governare la terra che i suoi genitori avevano custodito prima di lui. Ora però, la regina del ghiaccio si stava avvicinando sempre di più per soddisfare in lei quel desiderio di vendetta nei confronti delle due persone che le hanno rovinato la vita e distrutto i sentimenti, e dopo qualche giorno, era inevitabile che il freddo sarebbe arrivato ai confini del ducato.
Dopo tre interminabili giorni di puro gelo, finalmente la donna si presentò alle porte del palazzo ducale per avere un colloquio con i duchi. I due sapevano già che lei sarebbe tornata per chiarire e le voci che parlavano della bufera che si avvicinava all’Equatore li rendevano sempre più certi del fatto che il momento stesse per arrivare. Quando si presentò davanti ai due, la pallida donna aveva la sua maschera in volto, e minacciando di morte i due sovrani, stimolò l’istinto di difesa in una guardia che, avendo agguantato un arco, fece per scoccare una freccia, la quale trafisse la maschera che subito dopo cadde in frantumi. Adirata per l’accaduto, la regina ormai col volto scoperto maledisse la sorella, impedendole di procreare altri figli e augurandole una sofferenza in amore maggiore di quella causata da lei, successivamente proseguì con l’uomo che venne liberato dalla seduzione che la sua sposa gli impose, costringendolo conseguentemente ad odiare sua moglie per l’eternità. Per quanto riguarda il bambino che, se non fosse stato per questo scempio di tradimento, sarebbe stato suo figlio, ella lo tenne con sé, lo portò nel regno dei ghiacciai e lo adottò, trattandolo come suo figlio nel nome dell’amore che ha sempre provato per il suo amato ma che era destinato a morire.

Scritto da Natalino Pistilli - Pubblicato sul numero 5 del 2020 del "Il Corace"

Nessun commento:

Posta un commento