mercoledì 1 luglio 2020

SOGNARE UN PO' - (Parte seconda)

… Vi ricordate dei tavolini che roteavano nella leggiadra aria? Forse non molto, forse almeno un po’, ma io sono ancora qua. Sento tutto leggero, come se stessi nuotando in un mare consistente nel quale non puoi annegare. Sono ancora qua che sto pensando come voi a cosa sia successo. In effetti non lo so. Non riesco a distinguere con esattezza quello che è intorno a me. L’aria tutto d’un tratto è diventata di una consistenza stranissima. Non la riesco a descrivere molto bene. Ora che ci sono da qualche minuto in più, non sembra della consistenza dell’acqua. È più compatta, è assolutamente asciutta. Puoi camminarci attraverso, non ti oppone resistenza, ma non ti lascia cadere. Si sposta intorno a te, ma non fai fatica. Ho iniziato a correre, non so in che modo. In un attimo superi una grande distanza. Ora pian piano comincia a diventare tutto più definito. Quell’iniziale offuscamento sta finendo. Ora sto attraversando qualcosa che appare completamente trasparente. Qualcosa di irreale.
E’ una stranissima sensazione, la vorrei far provare ad ognuno di voi eppure, se osservo con attenzione non c’è nulla. Inizialmente appariva un cono d’ombra, ora non c’è assolutamente nulla. Sembra solo aria, ma semplice aria non lo è. Devo capire meglio. Il cielo è completamente limpido, non c’è nessuna nube, se non un leggerissimo vento. Cerco di capirne la direzione, ma non si riesce. E’ strano. Tutto è strano di questa strana storia. Intorno a me sembra che ci sia qualcosa, non capisco come faccia a passare l’aria. Però in effetti io riesco a passarci attraverso. Anzi, sembra come riuscire a librarsi nell’aria. Non mi ero reso conto, ma camminando sono arrivato in prossimità del grattacielo nella nostra pianura. Anzi, adesso riesco esattamente a farvi capire a che altezza sto facendo la mia passeggiata. Mi avvicino un po’ e con la mano tocco la punta del palazzo. Anzi del grattacielo. In effetti è abbastanza alto da qui su. E pensate che per arrivare fin qui ci ho messo poco meno di 10 minuti. A me sembrava di camminare, forse stavo correndo??? È facilissimo andare ancora più su, basta far finta di salire dei gradoni immaginari ed in men che non si dica si sale ancora.
La cosa più strana è che sembra tutto naturale, non ho neanche la sensazione che si possa cadere. Sembra come se sia stato sempre così. Mi dispiace, ma non riesco proprio a capire. Capisco solo che oggi è una giornata forse un po’ strana. Che tutte le stranezze del mondo si siano concentrate oggi proprio qui? In compenso ora è tutto nitidissimo. Se osservo una cosa, mi sembra di scrutarne tutti i suoi particolari. Ora giro lo sguardo verso le montagne, osservo il nostro paese. Inizialmente sembrava piccolo e lontano, adesso se osservo meglio distinguo le singole case. Strano, questa storia è sempre più strana. alzo di pochissimo lo sguardo e mi colpisce un flebile chiarore. Osservo meglio e la direzione è quella del Santuario del Soccorso. Mi incammino per capire meglio. Sembra una battuta, ma in questo caso sto facendo il percorso più diretto. Quello in linea d’aria… pochi minuti e sono li. E’ tutto chiuso, sembra non ci sia nessuno. Non riesco più a distinguere il leggero bagliore. Giro un po’ intorno per cercare di capire meglio. All’interno non posso entrare, è tutto chiuso.
Ad un tratto riecco il chiarore di prima. Non vedo la fonte di provenienza, ma sembra venire dalla zona di Rocca Massima. Sono un po’ indeciso, ma vince la curiosità. L’attrazione per l’ignoto. Ne sento il richiamo, riprendo una certa altezza e continuo il viaggio. Adesso sto andando molto più piano rispetto a prima, però sono già in prossimità delle prime case. Qualche altro passo ed in effetti confermo che il bagliore proviene esattamente dal centro del paesino, in concomitanza della sua parte più alta. Un altro passo ancora e mi avvicino nei pressi del campanile. Ora comincia ad essere tutto più chiaro. O non ci capisco più nulla? Continua…

Scritto da Antonio Moroni - Pubblicato sul numero 5 del 2020 del "Il Corace"

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