Regioni ed Enti locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola da settembre. La conferenza Stato-Regioni sul tema scuola si è conclusa. Tra le novità principali ci sono: lezioni online alle superiori solo come ultima istanza; più poteri alle Conferenze dei servizi; conferma della cabina di regia Covid-19; assemblee studentesche su Zoom o altre piattaforme; recepimento delle ultime indicazioni del Comitato tecnico-scientifico su mascherine e distanza di un metro tra le bocche degli studenti. Nella bozza del documento è stato inserito un esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. «Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali (le bocche0000000) degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione», si legge nella bozza. Nelle linee guida è stato recepito il documento del Comitato tecnico-scientifico che continua a ritenere obbligatorio l’uso delle mascherine in classe dai 6 anni in su. Ma c'è anche impegno scritto a verificare, due settimane prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, come sta evolvendo il contagio e se bisognerà portarla sempre. “Le scuole riapriranno l'1 settembre per i corsi di recupero e il 14 c'è la riapertura vera e propria”. Lo ha ufficializzato il sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro. “Il 20 settembre spero davvero che si riesca a fare quello che in tanti stanno chiedendo, cioè cercare luoghi alternativi alle scuole per svolgere le elezioni. Diversamente sarebbe onestamente un cazzotto nell'occhio e una vera beffa. Spero si risolva positivamente”. La nuova bozza del Piano sul rientro a scuola prevede anche l’istituzione di «Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente Locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze». «Lo scopo sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi». Le video lezioni riguarderanno solo i ragazzi delle superiori. A sottolinearlo è stato il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro: «La didattica a distanza sotto i quattordici anni non si fa, si fa soltanto per la scuola secondaria di secondo livello ma in condizioni assolutamente residuali, quando è proprio impossibile dare vita alla didattica normale». Le Regioni hanno tuttavia posto al Governo tre questioni da risolvere. «Al Governo - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini - abbiamo ribadito tre questioni politiche fondamentali. Prima di tutto servono risorse adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano e per questo occorre incrementare il fondo previsto di almeno un miliardo di euro, su cui peraltro abbiano avuto precise rassicurazioni dal Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Occorre poi un aumento netto di organico docente e Ata. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull'organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell'anno scolastico in corso, preservando l'organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di “organico per l'emergenza”, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte. Terza questione: bisogna attivare urgentemente – secondo Bonaccini - un tavolo di confronto Governo-Regioni, sulla questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio».
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