domenica 2 aprile 2017

LE NOSTRE RISORSE PER IL FUTURO DELLA CITTÀ

Fin dall’antichità gli uomini si sono sempre serviti delle costruzioni di generazioni precedenti modificandole secondo i propri bisogni. Oggi la consapevolezza e la necessità di ridurre i consumi energetici e di suolo ci spinge a costruire in modo sostenibile portandoci a riscoprire e a rendere attuali antiche modalità di progettazione, in grado di utilizzare l’esistente come risorsa.

A queste motivazioni si sta inoltre diffondendo quella di una maggiore consapevolezza sull’importanza culturale dei Centri Storici, della bellezza dei loro paesaggi e della rilevanza della loro valorizzazione, che comporta una maggiore sensibilità al tema della conservazione.
Recuperare significa tornare in possesso di ciò che è andato perduto, significa riacquistare una condizione scomparsa; sono queste azioni solitamente complesse che devono saper coniugare il rispetto delle esigenze (materiali, forme, significato, storia); facendo attenzione alle nuove esigenze, tenendo conto delle risorse e delle capacità disponibili, cercando un equilibrio tra le differenti istanze con l’apporto di diverse discipline.

Si può affermare che il recupero di un bene e il restauro di esso abbiano raggiunto un elevato livello storico critico evitandone la mummificazione e garantendone la vita attraverso l’uso, pur tenendo conto di assegnarne funzioni compatibili con la sua conservazione. Affinché il recupero del costruito possa essere veramente messo in atto c’è bisogno che si creino sinergie tra cittadini e amministrazioni locali le quali dovrebbero farsene carico. 

La sfida per la futura amministrazione sarà proprio in questo verso, il recupero e la valorizzazione di questi beni potranno essere una risorsa importante, hanno tutte le potenzialità per divenire fonte di ricchezza se ci si investe correttamente, se si creano gli strumenti necessari per Cori e Giulianello.
Sarà necessario cercare gli incentivi per intervenire, per facilitare gli iter burocratici, facendo in modo che le abitazioni diventino sufficienti alle attuali esigenze e che le nuove coppie vengano stimolate a restare, che molte attività possano rinascere e riappropriarsi di questi luoghi. 
È questa la strada giusta, sicuramente non sufficiente se agli interventi privati non si affiancano interventi pubblici indispensabili alla riqualificazione degli spazi piazza e del verde, alla creazione di nuovi parcheggi in modo da eliminare il flusso delle tante automobili presenti all’interno del paese.

Altrettanto necessaria sarà costruire una buona politica legata alle attività produttive atta a stimolare i tanti giovani che hanno voglia di fare impresa specialmente nell’ambito dell’agricoltura: olivicola e vinicola, settori già avviati con realtà importanti e riconosciute nel nostro territorio, dell’agroalimentare e nell’allevamento.
In questi settori molti giovani stanno puntando e portando avanti progetti innovativi con la realizzazione di agriturismi  e fattorie didattiche.
Altra cosa importante è lavorare su un marchio Cori e Giulianello per i prodotti tipici e il pane.

Il mio vuole essere un contributo affinché la futura amministrazione possa continuare a riconoscere come la qualità del territorio sia capace di muoversi attraverso queste risorse  in quanto elementi attrattori tra i più importanti; fattori di competitività per l’economia dei nostri “luoghi” e di qualità della vita.

Scritto da Giorgio Chiominto - Pubblicato sul numero 4 del 2017 nel "Il Corace"

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