Questo monito viene dagli antichi padri
latini con l’espressione «…homo agnosci teypsum…».
L’uomo è
l’unica creatura che Dio ha creato per se stessa, cioè non dipende
da altre o finalizzata al servizio di altre. La comprensione di
questa dignità ma anche responsabilità verso tutto l’universo
creato deve essere sempre presente alla coscienza di ogni uomo per
agire in conformità ad essa.
Viviamo in un epoca che sembra
favorevole al riconoscimento di un umanesimo che fonda tutte le
attività dell’uomo sul primato dei valori umani che danno senso a
tutte le altre attività dell’uomo.
Pertanto occorre cogliere
questa priorità, rivestirsene interiormente e porla alla base di
ogni rapporto reciproco.
L’uomo non vale per quel che fa e nemmeno
per la sua intelligenza ma per la sua qualità di essere uomo che
nella scala dei valori Dio stesso creatore l’ha posto al sommo
grado. Nelle misura in cui possediamo questa sensibilità rispettiamo
e proteggiamo sempre quegli unici valori che contano attinenti alla
sfera più intima della persona, potremo ritenerci veri cultori
dell’umanità e possessori di quel bene supremo che fa la
differenza.
Occorre allora smentire quella credenza comune, purtroppo
asserita da persone degne di rispetto, che più ci si trattiene tra
gli uomini e più se ne esce meno umani
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