Seppur la scienza
e la conoscenza della fisiologia, ci danno delle indicazioni su
quelle che sono le reazioni dell’organismo ad uno stress esterno,
si continua a sostenere che il body building non è una scienza
esatta, ovvero non esiste un protocollo di lavoro giusto a cui far
riferimento, poiché ciò che funzionerà a meraviglia per un
individuo, non funzionerà affatto per un altro.
Su tale teoria sono
state sviluppate miriadi di discussioni con conseguenti scuole di
pensiero, tuttavia sono d’accordo con chi la ritiene semplicistica
e sbrigativa. Se facciamo riferimento al concetto di causa ed
effetto, è come se si sostenesse che non tutte le persone che
prendono il sole per 20 minuti al giorno tre volte a settimana si
abbronzano. Semmai non tutte le persone si abbronzano allo stesso
modo: c’è chi è più recettivo per via di una produzione maggiore
di melanina, e chi meno per il motivo opposto. Ma le reazioni
fisiologiche all’esposizione al sole saranno uguali per tutti: si
abbronzeranno. Quello che potrà cambiare in sostanza, sarà il tempo
che si impiegherà per raggiungere un certo grado di abbronzatura
rispetto ad un’altra persona. Stesso dicasi per l’allenamento.
La
differenza sostanziale può trovare spiegazione in due principali
fattori come: la predisposizione genetica e la capacità individuale
di recupero (a sua volta influenzata da molte variabili come età,
stile di vita, stress, carattere, atteggiamento psicologico, ecc.).
Difatti vediamo atleti ottenere grandi risultati anche da tabelle di
allenamento lunghe, in quel caso trattasi di persone con un grande
potenziale genetico, ed un ottima capacità di recupero, ma vi siete
mai chiesti cosa otterrebbero se cambiassero il loro allenamento con
uno breve, intenso ed infrequente?
L’esperienza e la strada
spianata in precedenza da Artur Jones, Mike Mentzer, Stewart Mc
Robert, Claudio Tozzi (BIIO), persone le cui trattazioni
sono state per me
punto di riferimento costante in tutti questi anni, ci hanno
dimostrato che l’allenamento breve, intenso, infrequente, è
l’optimum, perché si basa su criteri assolutamente scientifici
come:
1) Intensità e volume di lavoro sono inversamente
proporzionali (più l’allenamento sarà intenso, più sarà
necessariamente breve).
2) Maggiore sarà l’intensità dello
stimolo esterno, maggiore sarà il danneggiamento delle fibre
muscolari, con la conseguenza di una maggior risposta adattativa
(ipertrofia).
3) Il volume di lavoro ridotto, comporta
l’utilizzazione dei substrati energetici solo a carico dei fosfati
e comunque, un dispendio più ridotto rispetto all’allenamento di
“volume”, (che specie per un atleta natural comporta una notevole
dispersione di energia, allungando enormemente i processi di recupero
e super-compensazione).
Attenzione, non sto demonizzando l’allenamento
di “volume”, anch’esso utile in determinati periodi dell’anno,
o in fasi dell’allenamento in cui si ha la necessità fisiologica
di “staccare” dall’allenamento ad alta intensità, e comunque
previsto nelle fasi di scarico. Il recupero totale tra un allenamento
e l’altro, sarà il contesto ideale in cui l’organismo, a seguito
di un danneggiamento, prima compensa (recupera), poi super compensa
(si adatta a far fronte al successivo carico di lavoro), attraverso
il fissamento di nuove proteine sulla struttura miofibrillare.
Naturalmente, questa alternanza tra allenamento\ recupero deve essere
organizzata e programmata, in base all’età, allo stile di vita ed
al metabolismo della persona. Inoltre, senza entrare nello specifico
argomento della programmazione tale approccio dovrà necessariamente
essere alternato a periodi di lavoro più volumetrici e meno intensi
(scarico), rientrando in una programmata pianificazione della
periodizzazione annua dell’allenamento.
Concludiamo pertanto, che
il detto “una metodologia può non funzionare per tutti allo
stesso modo”, è improprio ed un po’ semplicistico. Semmai ad
una data metodologia, si dovrà osservare una differenza
nell’applicazione, frequenza d’allenamento e tempo di recupero da
un soggetto ad un altro.
Bibliografia: La
Scienza del Natural Bodybuilding di Claudio Tozzi – Sandro
Ciccarelli Editore.
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