venerdì 2 marzo 2018

L'AMICO DEGLI ANIMALI : Cane da pastore maremmano abruzzese

Il cane da pastore maremmano-abruzzese, tradizionalmente noto come pastore abruzzese, conosciuto anche come pastore maremmano , è una razza canina italiana del gruppo pastori e bovari, originaria dell’Italia centrale.
Storia: Pastore abruzzese a guardia di un gregge. Il pastore maremmano-abruzzese appartiene al ceppo dei grandi cani bianchi del Centro Europa, stirpe antichissima di guardiani di armenti e del gregge dal carattere diffidente e bellicoso, giunta in Italia dal Medio Oriente. Tale appartenenza lascerebbe supporre antenati comuni con i cani da montagna dei Pirenei, molto simile a lui. Citato  già in età romana da Catone, Columella, Varrone e Palladio, il canis pastoralis o pequarius (“pecoraio”) dal pelo bianco ha continuato a svolgere indisturbato le sue mansioni di guardiano di greggi nel corso dei secoli, senza mai allontanarsi dall’appennino centro-meridionale dove aveva fatto specie a sé. Nel 1898 furono registrati sul Libro delle Origini del Kennel Club Italiano quattro cani da pastore. Nel 1924 Luigi Groppi e Giuseppe Solaro stilarono il primo standard della razza. Non seguirono registrazioni per diversi anni, ma nel 1940 i cani registrati furono diciassette. Fino al 1958, il pastore abruzzese e il pastore maremmano erano ritenute due razze distinte e separate. Addirittura nel 1950 fu fondata una associazione degli allevatori del pastore abruzzese, e nel 1953 nacque un’associazione per gli allevatori del pastore maremmano. Il 1° gennaio 1958 l’ENCI unificò le due razze sotto un unico standard sostenendo che, a causa della transumanza delle greggi da una regione all’altra, processo favorito dall’Unità d’Italia, era occorsa una “fusione naturale” tra le due tipologie di cani. Fino al 1860, infatti, le montagne abruzzesi e le pianure toscane appartenevano a due stati diversi, ossia il Regno delle Due Sicilie e il Granducato di Toscana.
Oggi il pastore maremmano-abruzzese è ancora largamente impiegato nella guardia delle greggi dagli attacchi dei lupi. A tale scopo sono stati creati progetti, tra cui quello della Regione Piemonte, che prevedono l’assegnazione di esemplari ben addestrati ai pastori che ne fanno richiesta. Tali iniziative, al contempo, sono volte a ridurre gli atti di bracconaggio contro le specie di predatori a rischio di estinzione.
Carattere: Cane dotato di grande fierezza, dignità e tempra, ha temperamento molto forte, sicuro e indipendente. Spesso viene definito un “quasi felino”, talmente non gli si addicono le smancerie. Resta comunque legato al padrone da un affetto profondo, ma pretende di essere rispettato per rispettare a sua volta il leader. Con gli estranei si dimostra generalmente diffidente, ma evita qualsiasi forma di aggressività quando non strettamente necessario. Quindi ,non può essere definito un cane da compagnia puro.
AFFIDABILITÀ: basata prevalentemente sull’assenza del comportamento predatorio (assenza per esempio di aggressività nei confronti di agnelli o pecore deboli o in difficoltà), elemento che facilita oltre al lavoro sul gregge anche una buona convivenza in ambiente socializzato e a confronto con altri animali considerati facenti parte del “gregge”.
DEDIZIONE: attaccamento del cane nei confronti dei suoi fratelli adottivi che si sviluppa fin da cucciolo nel contatto delle pecore se al lavoro o dei componenti della famiglia se inserito nel contesto umano.
PROTEZIONE: capacità di reazione del cane di fronte all’estraneo o alla inconsuetudine con mirabile sensibilità nell’identificare ed avvisare casi di pericolo imminente, questo con abbai e ringhi minacciosi fino alla decisione che si assume prevalentemente il soggetto adulto di attaccare l’aggressore se non desiste dall’intrusione Il tipo di funzione strettamente legata alla pastorizia e alla vita pastorale ha fortemente vincolato il PMA alla cultura e alle tradizioni dei pastori e dei territori di provenienza. Oggi la sua presenza lavorativa è prevalentemente rintracciabile nelle terre d’Abruzzo dove ancora rimane cospicua l’attività economica di tipo pastorale, ma attualmente, pur mantenendo ancora intatta la loro peculiare e spontanea predisposizione alla difesa dei greggi ed alla loro custodia, è impiegato nei tempi moderni anche per la difesa di territori, custodia di case e proprietà private e in ambienti in libertà ma a contatto con l’uomo. 
Aspetto Generale:  Il pastore maremmano abruzzese è un cane di grande mole, fortemente costruito, di aspetto rustico e nel tempo stesso maestoso e distinto. La conformazione generale è quella di un pesante mesomorfo, il cui tronco è più lungo dell’altezza al garrese. E’ un cane forte di grande tempra con ottima salute di base e molto raramente necessita di cure aggiuntive a quelle di una equilibrata dieta. E’ un cane rustico e resistente a temperature rigide e calde oltre che a condizioni climatiche avverse quali temporali nevicate e forte vento. Non soffre di particolari patologie né cardiache né polmonari, scarsa è anche l’incidenza delle patologie ereditarie/degenerative scheletriche come quelle displasiche. Quindi, una vera e propria roccia. Il suo pelo ha una consistenza semi-vitrea assolutamente non recettivo all’accumulo di sporco e quando è secco con una spazzolatura accurata, con fecola di patate, ritorna bianco candido. Il suo mantello è dotato di un fitto sottopelo protettivo che gli garantisce una costante protezione da temperature rigide e da climi invernali che perde durante il periodo primaverile per poi recuperare in autunno. In questo periodo va spazzolato più frequentemente il pelo morto per permettere nella successiva stagione di ripresentare il mantello nuovo e senza infeltrite.
L’allevamento e le cucciolate non destano particolari preoccupazioni perché il PMA è cane forte molto autonomo. Durante la crescita i piccoli appaiono più precoci rispetto alle altre razze, aprendo gli occhi già intorno al dodicesimo giorno e lo svezzamento può iniziare intorno al ventesimo giorno integrando le poppate con tre piccoli pasti giornalieri. Il cucciolo fin dai 40 giorni appare molto sicuro di sé, indipendente, curioso e mai pauroso con una attitudine a sviluppare precocemente senso del dovere e della funzione; in sostanza, matura e diventa adulto precocemente dal punto di vista psichico e comportamentale mentre necessità circa tre anni per sviluppare la massima maturazione fisica soprattutto nel maschio. È, come detto, una razza inserita nelle razze canine pericolose del Ministero, perché può con la sua presa, uccidere qualsiasi essere vivente capiti sotto le sue fauci. È ovvio che non può essere definito un cane cattivo, ma può diventarlo se vengono alterati i suoi spazi, le sue abitudini e se viene oltraggiato nel suo territorio. Tra l’altro è un cane che può tranquillamente competere con più lupi contemporaneamente. Quindi Il Pastore Abbruzzese è un cane da lavoro, da guardia, molto impegnativo e soprattutto non consigliato a persone inesperte.
SALUTI DALL’AMBULATORIO VETERINARIO SAN VALENTINO ambvetsanvalentino@virgilio.it
Scritto da Stefano Moroni - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace

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