giovedì 1 marzo 2018

LA LAVAGNA DI ARDESIA E' UN RICORDO DI SCUOLA

Oggi nel mondo della scuola sono riconoscibili importanti cambiamenti, esattamente come nel resto della società. La stessa lavagna di ardesia, un simbolo incontestabile, è stata sostituita dalla nuova lavagna elettronica.  Anche i libri non sono più quelli di una volta. La carta è stata integrata o sostituita da versioni in formato digitale. Basta un tocco sullo schermo per accedere a video, materiali interattivi, link informativi. Oggi i genitori possono controllare in remoto la presenza del figlio in classe e seguirne i progressi: nascondere un voto non esaltante diventa di fatto impossibile. Nello zaino non c’è più posto per pesanti dizionari, raramente si da peso ad un’utile calcolatrice, la compagna fedele dei compiti di matematica: oggi basta uno smartphone.

Tutto questo e tanto altro è la testimonianza del nuovo universo della scuola e dell’insegnamento. Fa effetto anche a chi è soltanto di due generazioni fa, vedere come cambiano gli strumenti a disposizione della scuola, come cambia il ruolo dei docenti e degli studenti, così come cambiano le dinamiche comunicative con le famiglie. Ma ciò che talvolta sfugge è il lato più nascosto dell’insegnamento, quello che chi sta fuori dalla classe non può percepire né valutare, quello che viene sommerso nelle verifiche, nelle pile di quaderni da correggere: la relazione umana tra l’alunno e l’insegnante. Una relazione talvolta difficile per le tante sollecitazioni alla quale è sottoposta, perché la relazione umana è qualcosa che si crea nel tempo, che incontra molteplici ostacoli e che ci mette continuamente alla prova. Ma ci sono relazioni profonde che non temono il passare del tempo, capita infatti che una sera di gennaio ci si ritrovi a confrontarsi sulle proprie avventure di vita, perché ad un certo punto l’insegnante diventa una traccia solcata nella nostra esistenza ed esattamente come un osservatore esterno ammira il suo operato, in silenzio.
Un ringraziamento speciale alle insegnanti Bianca Maria, Elisabetta e Retta che tra il 1994 ed il 1999, con pazienza e dedizione ci hanno reso le donne e gli uomini che siamo oggi. Gli alunni

Pubblicato sul numero 1 del 2018 nel Il Corace

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