venerdì 2 marzo 2018

UN TEMPO PER NOI…UN TEMPO PER Il SIGNORE

Con la celebrazione delle sacre ceneri è iniziato un nuovo tempo che come per l’Avvento è segnato di violaceo: la Quaresima
Questo tempo, come del resto ogni tempo liturgico, ci vuole vedere protagonisti di uno spettacolo: la nostra vita di fede. Un tempo così particolare e lungo che giunge a noi come una provvidenziale manna per poterci fermare e riorientare o riordinare la nostra vita, non da soli ma alla luce della Parola di Dio. In questo tempo, “favorevole e opportuno” (cfr. 2 Cor 6,2)  occorre appunto far “cadere le maschere” non solo del carnevale ma anche quelle che forse abbiamo potuto far indossare al Signore: che immagine abbiamo di Dio? se dovessimo dire “chi sei Signore per me?” cosa risponderemmo?... L’importanza di considerare Dio come qualcuno che si incontra con noi, con le vicende che ci vedono maggiormente coinvolti e con ciò che abita il nostro cuore: paure, attese, speranze, preoccupazioni varie… ecco tutto questo al buon Dio sta a cuore perché come dice il profeta Gioele «il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo» (Gl 2,18) Dio come un padre per i suoi figli è geloso di noi. Dovrebbe farci riflettere questo.
La Quaresima, tempo opportuno per reimpostare la nostra immagine di Dio e parlare a cuore aperto con Lui, ossia pregare. Non scateniamo parole su parole ma sarebbe bello far tacere la mente dando voce al cuore riscoprendo ad esempio in questo periodo la bellissima preghiera del Padre nostro. Abbiamo bisogno oggi più che mai di decentrarci e capire che “non grava tutto sulle mie spalle” ma che in quelle fatiche che facciamo ogni giorno, ad ogni livello, non siamo soli ma abbiamo un Padre che ci sostiene e dei fratelli, i nostri cirenei, che condividono con noi quel tratto di strada più faticoso quando la croce si fa più pesante e la strada più irta e piena di ostacoli.
Abbiamo anche bisogno di perdono: perdonarci e perdonare. A volte non riusciamo a perdonare perché molto probabilmente siamo giudici aspri e spietati con noi stessi oltre che con il prossimo, allora accogliamo quell’invito che ci giunge da san Paolo “lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Cor 5,20) e sforziamoci a stare anche in pace con noi stessi e tra di noi. Abbiamo del tempo da utilizzare per perfezionarci, per comprendere la nostra fede, per impegnarci in modo diverso ad esempio sul luogo del lavoro operando con responsabilità e senso di giustizia anziché cercando i nostri interessi, quel senso del bene comune si faccia strada dentro di noi e fuori di noi. Per tutto questo occorre del tempo da prendersi e da regalare: diamo tempo a noi e al Signore che colmerà quel bene che faremo nel segreto, senza tanti sfoggi ma solo davanti a colui che vede nel segreto e che a tempo debito ci ricompenserà (Cfr. Mt 6,1-6. 16,18).
Scritto da Giovanni Grossi - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace

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