venerdì 2 marzo 2018

RIBELLIAMOCI VOTANDO

Il 4 marzo noi italiani siamo chiamati alle urne per esprimere attraverso il nostro voto a chi donare la nostra fiducia. Che bella parola ma in politica, negli ultimi anni, non è più così scontata. La fiducia dovrebbe essere alla base di ogni rapporto, accordo, patto.. le varie promesse che ci sono state fatte in questo periodo di campagna elettorale potrebbero diventare solo parole al vento se dalla parte dei cittadini non vengono accolte con fiducia. Perché quest’ultima non si può comprare, non si può ottenere semplicemente chiedendola, ma bisogna saperla conquistare.
Sapete quale è il dramma in tutto questo? Che i cittadini la fiducia l’hanno perduta, una mancanza di fiducia che ci porta a pensare che i nuovi politici siano meglio dei vecchi, nonostante non sappiano chi sono, se saranno in grado di fare qualcosa perché non esistono elementi che ci permettano di valutarli. Un tempo era diverso, i vecchi politici erano una carta vincente sapevi chi fossero, cosa avessero fatto e cosa ti saresti potuto aspettare. Ora la politica ha perso il suo valore, è diventata sinonimo di corrotto, di marcio, di compromessi, pensiamo che sia tutto inutile e questo cinismo purtroppo fa più male al Paese che a noi stessi. Molte persone pensando al momento in cui dovranno andare a votare dicono “ma perché dovrei andare a votare? Tanto sono tutti uguali.. Non cambia nulla.. io non vado a votare..” Quando sento queste parole vorrei ricordare a queste persone che i nostri predecessori hanno lottato, a volte anche con il sangue, per ottenere questo diritto al voto che noi oggi tanto ignoriamo. Proprio per quelle persone dovremmo considerare questo diritto anche come un dovere. 
Purtroppo in questa società si sono persi anche gli ideali, in alcuni casi i politici in primis, l’orgoglio di sentirsi italiani, il vero senso di appartenenza alla nazione o ad un partito politico. La crisi nella politica ha portato gli individui ad essere semplici consumatori e non portatori di valori. Bisogna ricordarsi che la politica è fatta di persone e che sono quest’ultime ad essere sbagliate, lo spirito che fa di una persona un politico dovrebbe essere quello di mettere al centro di tutto i bisogni dei cittadini. Una volta i politici anche con ideali diversi si rispettavano perché portavano avanti lo stesso concetto di politica, oggi invece il potere e i privilegi che ne scaturiscono mettono in secondo piano l’amore per il proprio popolo. Fino a quando la politica sarà percepita dai cittadini un mondo di disonesti che pensano solamente al proprio interesse, fino a quando sarà identificata come partiti tutti uguali, fino a quando la politica sarà solo confusione, la crisi politica ed economica non potrà rialzarsi. Abbiamo la necessità di recuperare i nostri valori, i nostri ideali, i nostri principi.
Una volta a scuola già alle elementari ti facevano studiare educazione civica, quest’ultima ti iniziava ad avvicinare al mondo politico, a capirne i vari meccanismi, a far capire come venivano fatte le cose. Ora non è più così. I giovani di oggi sono lontani dalla politica e dalle sue vicende, non conoscono più i valori per i quali i loro genitori hanno lottato.. Questo purtroppo porta anche a non avere un cambio generazionale dei politici, ormai viviamo in una società che ci porta a pensare che chiunque può fare politica, non deve necessariamente avere delle basi. Questo è un disastro, se chiunque può fare politica, allora chiunque potrebbe fare il falegname, il meccanico, la maestra.. 
Purtroppo menti brillanti che potrebbero avvicinarsi al mondo della politica e portare benefici, se ne disinteressano, perché questa non è più concepita come un modo per incidere nella società, ma una cerchia di persone volte a pensare ai propri interessi. A mio avviso questo è un modo per eludere dalle responsabilità, queste persone che potrebbero essere in grado di fare qualcosa invece che nascondersi dovrebbero uscire dalla loro tana e provare a fare qualcosa. Come diceva Obama nella sua campagna elettorale “Yes, we can”, perché noi possiamo fare la differenza, ma solamente stando uniti e lottando, ricominciando a fidarci degli altri, riscoprendo i nostri ideali e soprattutto prendendoci le nostre responsabilità, cercando di fare qualcosa per portare il cambiamento e non rimanere solo dei semplici spettatori a giudicare.
Scritto da Costanza Placidi - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace

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