venerdì 2 marzo 2018

UNA VITA A CENTOOTTANTA

E iniziato da poco un nuovo anno e come al solito ci siamo portati dietro per un po’ le solite discussioni sulla bontà o meno del nuovo periodo da poco entrato. Sono già passati quasi 2/12 del nuovo anno, ed io ancora non ci ho capito molto. Questa introduzione temporale sembra volata via con le solite cose, o le nuove cose per qualcuno introdotte. Questi due mesi sembrano passati alla velocità della luce. Stiamo per arrivare a quel fatidico Marzo, mese chiave di molti. Già, le votazioni, diritto e dovere ultimamente non molto esercitato. Sembrava così lontano, una figura mistica, inarrivabile, ed invece... ci siamo quasi. Ce la faremo? Sicuramente andremo avanti, di certo indietro non ci possiamo tornare.
Cari viaggiatori del tempo, non voglio privarvi di quello che ancora per adesso è un sogno, ma se ben ci pensate, non c’è bisogno di tornare indietro nel tempo per analizzare il passato alla ricerca dei più grandi errori del tempo ed approfondirne lo studio delle cause. In effetti è sufficiente guardare il presente ed analizzarlo attimo dopo attimo, tutti gli errori o sbagli fatti nel passato sono tutti nel nostro presente. Il tutto è esattamente tarato per fare in modo da essere alla portata di tutti. La storia è ciclica, è figlia del tempo presente, basta saper aspettare con calma e tutto passa davanti ai nostri occhi, forse con sfumature diverse ma è tutto li. Non te ne accorgi? Non vedi nulla? Non te ne rendi conto? Si, me ne rendo conto, gli eventi corrono via veloci. Tu cosa fai? Semplicemente sei fagocitato dalle tue cose, le devi mandare avanti tutte. Troppe cose contemporaneamente. E tu cosa fai? Semplice. Fai una delle cose che oggi vanno di moda: sei un runner. Si, sei un corridore. Non solo fisico, ma anche in pensieri, parole, fatti, amicizie, lavoro, amore ed emozioni. E’ la nuova vita di oggi, non più una vita a cento all’ora di cui si è tanto parlato, ma è diventata una vita a centoottanta. Vi sembra troppo? Non credo, è quella vita in cui tutto scorre via veloce, non c’è tempo di guardare nulla. A mala pena c’è il tempo di guardare la sequenza infinita di task che ci sono davanti. Per i quali non possiamo capire nulla, non ce n’è il tempo. Possiamo solo identificarli, analizzarli, eseguirli, mettere il segno d spunta ed andare avanti. Vuoi sapere avanti dove? Semplice, verso il prossimo task. Già il “task” che parola... Che cosa è? Semplicemente una qualsiasi cosa. Nei limiti del possibile da superare via veloce. In effetti non c’è più neanche il tempo di chiamarlo semplicemente “cose da fare” troppo lungo ed impegnativo. Fa perdere tempo meglio il “task”, ed in particolare tanti e belli elencati nel nostro “to do”.
Stiamo facendo confusione? Non lo so, attenzione, forse è solo la velocità, non c’è tempo. Non c’è tempo. Qualche esempio? Eccovi serviti: fare la spesa per domani, andare in palestra, portare fuori a cena la ragazza. Si quella dalla lunga treccia, o quella con il bel caschetto. Ogni tanto mi soffermo ad osservare i tuoi occhi, scuri, bellissimi. Forse inarrivabili. Scusa devo interrompere, non posso osservarli troppo.  Mi farei prendere dalle emozioni, e questo non me lo posso permettere. Le emozioni non possono essere incanalate in un tempo standard,. Vade retro... Torniamo ai nostri task, sono attività ben precise, hanno un tempo prestabilito. Non c’è tempo di rielaborarle, sono standard. Non sono ammesse deviazioni. Non c’è tempo di deviare, è tutto pre-standardizzato. Ti sembra che non va bene? Analizza meglio la storia. Andiamo troppo veloci, se non hai tutto predefinito, rischi di andare fuori strada. A centoottanta non si scherza, non ci si lascia prendere dalle emozioni. Devi essere come un automa, anzi, molto meglio un computer. E’ l’esecutore di task per eccellenza. Un inchino grazie, lui è inarrivabile. Il computer però è troppo asettico, non rende l’idea di questi nostri pensieri. La nostra interpretazione che scorre via veloce è resa meglio da un’automobile che corre in autostrada nella sua carreggiata ed osserva la linea tratteggiata a terra. Ogni tratteggio è uno dei nostri task, che si ripercorrono ed hanno una durata esatta. L’auto, o forse è meglio l’automobile li percorre a centoottanta all’ora. Faccio notare che esiste qualche trucco per far durare di più il nostro task, basta rallentare la velocità della nostra auto e forse appassionarsi un po’. Ora però scusate, ma ho finito il mio tempo standard e non posso andare oltre. Mi attende il prossimo task. Vi prometto però che ne riparleremo. Questo è troppo importante. Intanto, se ne avete il tempo,  vi lascio un compito con una frase di Alice: “Per quanto tempo è per Sempre? A volte solo un secondo”.

Scritto da Antonio Moroni - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace

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