venerdì 2 marzo 2018

DOPO SETTE MESI CI SEMBRA GIUNTO Il MOMENTO DEI BILANCI

Si farebbe presto a sintetizzare, basterebbe dire che L’Amministrazione corese a guida De Lillis, in sette mesi ha fatto poche cose e male; ma sarebbe riduttivo e non renderebbe giustizia al suo immobilismo se non facessimo almeno un elenco delle “malefatte”. Sono di questi giorni le notizie apparse sulla stampa, circa l’apertura, da parte della Procura della Repubblica di Latina, di inchieste su presunti abusi edilizi, li ricordiamo senza entrare nel merito poiché, come già detto, la stampa li ha spiegati con dovizia di particolari. Per dovere di cronaca dobbiamo precisare però, che i presunti abusi ricadrebbero sull’operato della precedente Amministrazione di cui De Lillis era assessore al bilancio. Stiamo parlando delle inchieste aperte per la costruzione di un supermercato e di alcune villette in una ex cava dismessa.
Ma qual’ è il legame tra questi fatti accaduti con l’Amministrazione precedente e l’attuale Amministrazione? C’è sempre. Lo stesso tecnico che oggi risulta indagato per fatti precedenti alla attuale amministrazione e che comunque è stato assunto dal sindaco attuale nonostante una pregiudiziale che, secondo le condizioni richieste dalla normativa vigente ne precludeva in via assoluta l’assunzione ma che contrariamente alle osservazioni manifestate pubblicamente dall’Altra Città, si è proceduto all’assunzione in Comune. Sembra che il Comune di Cori da tempo sia destinatario di sopralluoghi continui da parte della Procura che ci fanno preoccupare, come per il caso: “piscina comunale” che resta ancora incompiuta. Una storia che si trascina ormai da anni, cavallo di battaglia della campagna elettorale tanto della giunta Conti e poi della giunta De Lillis, impianto per il quale sono stati spesi ben 550.000 euro con un altro prestito già accordato di ulteriori 350.000 euro per la terza tranche dei lavori. Quasi un milione di euro, quindi, per trasformare una piscina per tuffi in una bagnarola bucata.
A proposito dell’ultima tranche, il 9 giugno 2017, due soli giorni prima delle elezioni amministrative, dovevano essere aperte le buste per l’affidamento dei lavori, ad oggi, dopo otto mesi le buste non sono ancora state aperte; perché? Quali problemi si celano dietro questo fatto? La domanda, oggetto di una nostra interrogazione consiliare, ha ricevuto solo risposte vaghe ed evanescenti. Ci chiediamo inoltre che fine abbiano fatto i 90.000 euro avanzati nei 2 precedenti interventi, Soldi di cui i cittadini stanno pagando gli interessi. Forse sono stati dirottati su altri interventi? Abbiamo notizie che la Procura della Repubblica di Latina e la Guardia di Finanza, ne hanno acquisito gli atti!! Ci sarà un’altra indagine, per questa vicenda? Vedremo...
Passiamo al Punto di Primo Intervento (PPI) dell’ex ospedale di Cori che secondo il nuovo piano sanitario regionale della giunta Zingaretti, il PPI di Cori diventerà, a partire dalla fine dell’anno, un punto del 118 medicalizzato, cioè sarà presente solo un’ambulanza dotata di medico. Abbiamo comunicato al Sindaco De Lillis la nostra disponibilità ad appoggiare qualunque iniziativa che abbia voluto intraprendere al fine di conservare il PPI, a salvaguardia della comunità di Cori e di Giulianello e delle altre località limitrofe. Quale migliore occasione per il Sindaco De Lillis, per avere il consiglio comunale tutto dalla sua parte a difesa degli interessi locali? Ad oggi stiamo ancora aspettando un’iniziativa da appoggiare. Che gli interessi di “bottega” stiano ancora una volta prevalendo sugli interessi del popolo? Non ci stupiremmo. Del resto è già accaduto. Alla giunta di sinistra di Badaloni (con la passività dell’allora giunta sempre di sinistra di Cori) dobbiamo la chiusura dell’ospedale. Oggi, è ancora una giunta di sinistra, quella di Zingaretti, a decretare l’ulteriore e probabilmente definitivo affossamento della struttura ospedaliera di Cori, con la complicità tacita del Sindaco De Lillis e della sua giunta. Dopo la devastante decisione della giunta Badaloni, se la struttura è arrivata fino ai giorni nostri, seppur fortemente ridimensionata, lo dobbiamo all’unica amministrazione non di sinistra che ha amministrato Cori. Se la nostra comunità perderà anche quel poco che è rimasto, riterremo direttamente responsabili De Lillis e la sua giunta.
Le “malefatte” della giunta De Lillis sono finite qui? Magari! Continuiamo. Incapaci di elaborare progetti per il rilancio economico e sociale di Cori e di Giulianello la giunta, monocolore PD, tira fuori il “coniglio” dal cilindro: il progetto SPRAR, acronimo di sistema di protezione per richiedenti asilo. L’Amministrazione ha deciso di aderire a questo progetto che, attraverso una cooperativa, gestirà 1,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Stato Italiano. Attraverso un bando pubblico si è proceduto alla formazione di una graduatoria di appartamenti messi a disposizione da privati cittadini, con un bonus per quelli ubicati nel centro storico. Lo scopo è quello di ripopolarlo e riportarlo a nuova vita. Noi de L’Altra Città siamo fortemente contrari a questo progetto. Cercare di concentrare queste persone nel centro storico non favorisce l’integrazione ma al contrario rischia di creare un ghetto inaccessibile, come già accaduto nelle periferie di Parigi, Nizza, Bruxelles e di altre città europee. Riteniamo che un progetto così realizzato, possa apportare ulteriore degrado nel centro storico, accentuando i problemi di sicurezza che già si sono manifestati da alcuni anni. Riterremo la giunta De Lillis responsabile di eventuali ulteriori deterioramenti della vita sociale di Cori e di Giulianello.
Noi de L’Altra Città siamo del parere che la nostra comunità non meriti tutto ciò e chiediamo ai giovani consiglieri della maggioranza cosa ne pensano di tutto questo?  Ci piacerebbe sapere se sono d’accordo sul “modus operandi” del Sindaco e della giunta, se è così che immaginavano il loro impegno a favore della Città, quando hanno deciso assumersi delle responsabilità davanti alla nostra comunità e se oggi rifarebbero la stessa scelta. Se vogliono, possono comunicarlo anche attraverso i social, visto che durante le sedute consiliari, ma più in generale nell’azione di governo, sembrano non avere diritto alla parola!
Scritto da Il Gruppo Consiliare L’Altra Città - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace

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