La presentazione del libro è stata organizzata dallo studio di architettura “Atelier Creativo Acciarito” in collaborazione con l’associazione culturale “Chai Qi”. Sono intervenuti all’incontro, Valentina Profeta (ACA), Maria Milo (Chai Qi), Angelo Cioeta (Autore del libro) e Emanuel Acciarito (ACA), il quale, da architetto, ha posto all’attenzione dei partecipanti, con la relazione “L’architettura che non c’è”, una riflessione sul rapporto che c’è nelle città, tra l’infanzia e l’architettura per l’infanzia.
venerdì 2 marzo 2018
PRESENTATO Il LIBRO “RICORDI D’INFANZIA” DI ANGELO CIOETA
La presentazione del libro è stata organizzata dallo studio di architettura “Atelier Creativo Acciarito” in collaborazione con l’associazione culturale “Chai Qi”. Sono intervenuti all’incontro, Valentina Profeta (ACA), Maria Milo (Chai Qi), Angelo Cioeta (Autore del libro) e Emanuel Acciarito (ACA), il quale, da architetto, ha posto all’attenzione dei partecipanti, con la relazione “L’architettura che non c’è”, una riflessione sul rapporto che c’è nelle città, tra l’infanzia e l’architettura per l’infanzia.
L'AMICO DEGLI ANIMALI : Cane da pastore maremmano abruzzese
Oggi il pastore maremmano-abruzzese è ancora largamente impiegato nella guardia delle greggi dagli attacchi dei lupi. A tale scopo sono stati creati progetti, tra cui quello della Regione Piemonte, che prevedono l’assegnazione di esemplari ben addestrati ai pastori che ne fanno richiesta. Tali iniziative, al contempo, sono volte a ridurre gli atti di bracconaggio contro le specie di predatori a rischio di estinzione.
AFFIDABILITÀ: basata prevalentemente sull’assenza del comportamento predatorio (assenza per esempio di aggressività nei confronti di agnelli o pecore deboli o in difficoltà), elemento che facilita oltre al lavoro sul gregge anche una buona convivenza in ambiente socializzato e a confronto con altri animali considerati facenti parte del “gregge”.
DEDIZIONE: attaccamento del cane nei confronti dei suoi fratelli adottivi che si sviluppa fin da cucciolo nel contatto delle pecore se al lavoro o dei componenti della famiglia se inserito nel contesto umano.
PROTEZIONE: capacità di reazione del cane di fronte all’estraneo o alla inconsuetudine con mirabile sensibilità nell’identificare ed avvisare casi di pericolo imminente, questo con abbai e ringhi minacciosi fino alla decisione che si assume prevalentemente il soggetto adulto di attaccare l’aggressore se non desiste dall’intrusione Il tipo di funzione strettamente legata alla pastorizia e alla vita pastorale ha fortemente vincolato il PMA alla cultura e alle tradizioni dei pastori e dei territori di provenienza. Oggi la sua presenza lavorativa è prevalentemente rintracciabile nelle terre d’Abruzzo dove ancora rimane cospicua l’attività economica di tipo pastorale, ma attualmente, pur mantenendo ancora intatta la loro peculiare e spontanea predisposizione alla difesa dei greggi ed alla loro custodia, è impiegato nei tempi moderni anche per la difesa di territori, custodia di case e proprietà private e in ambienti in libertà ma a contatto con l’uomo.
L’allevamento e le cucciolate non destano particolari preoccupazioni perché il PMA è cane forte molto autonomo. Durante la crescita i piccoli appaiono più precoci rispetto alle altre razze, aprendo gli occhi già intorno al dodicesimo giorno e lo svezzamento può iniziare intorno al ventesimo giorno integrando le poppate con tre piccoli pasti giornalieri. Il cucciolo fin dai 40 giorni appare molto sicuro di sé, indipendente, curioso e mai pauroso con una attitudine a sviluppare precocemente senso del dovere e della funzione; in sostanza, matura e diventa adulto precocemente dal punto di vista psichico e comportamentale mentre necessità circa tre anni per sviluppare la massima maturazione fisica soprattutto nel maschio. È, come detto, una razza inserita nelle razze canine pericolose del Ministero, perché può con la sua presa, uccidere qualsiasi essere vivente capiti sotto le sue fauci. È ovvio che non può essere definito un cane cattivo, ma può diventarlo se vengono alterati i suoi spazi, le sue abitudini e se viene oltraggiato nel suo territorio. Tra l’altro è un cane che può tranquillamente competere con più lupi contemporaneamente. Quindi Il Pastore Abbruzzese è un cane da lavoro, da guardia, molto impegnativo e soprattutto non consigliato a persone inesperte.
SALUTI DALL’AMBULATORIO VETERINARIO SAN VALENTINO ambvetsanvalentino@virgilio.it
IL CARCIOFO, UNA ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY
A tal riguardo è opportuno altresì ricordare che si conoscono numerose varietà (circa 90) delle quali circa 20 hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale di “prodotto tipico”. Tra le più importanti cultivar diffuse nelle nostre Regioni possiamo menzionare: ‘Spinoso sardo’, ‘Spinoso di Palermo’, ‘Violetto di Toscana’, ‘Locale di Brindisi’, ‘Tondo di Paestum IGP’, ‘Campagnano’, il già citato ‘Romanesco del Lazio IGP’ e la ‘Nuova selezione C3’ che è normalmente coltivato, soprattutto, nel favorevole territorio di Cerveteri (RM).
Se il carciofo è il “fiore all’occhiello” dell’Italia, quello ‘romanesco’ è senza dubbio il simbolo del Lazio. I suoi capolini, chiamati anche “cimaroli”, “mammole” o “cardini”, sono grandi e di forma sferica, compatti, privi di spine, hanno poco scarto ed un “cuore” assai tenero e gustoso. Un buon carciofo, pertanto, dovrebbe presentarsi fresco, con gambo tenero, un paio di foglie verdi, taglio netto, compatto, con brattee ben serrate, privo di ammaccature e senza peluria interna.
Recenti studi, infatti, hanno dimostrato che il carciofo svolge un ruolo importante sia nel mantenere basso il livello di colesterolo e quello dei trigliceridi sia nel migliorare il flusso biliare e la diuresi a tutto vantaggio dell’apparato cardiovascolare.
Per quanto riguarda l’aspetto culinario sono famosi i carciofini sott’olio da servire in mille occasioni, con i migliori salumi e sopra la pizza nonché tutte le diverse specialità regionali come la classica frittata di carciofi, i carciofi “ritti” toscani, quelli “fritti dorati” del Lazio o quelli ripieni della Sicilia, oltre alle tante saporite minestre e alla tipica e antica ricetta dei “Carciofi alla giudia” di origine ebraica, la variante dei “Carciofi alla romana” o alla “matticella” (cotti con la brace dei sarmenti della vite) che rappresentano l’optimum per la delicatezza del gusto e del profumo. Sono assolutamente deliziosi anche freschi e teneri, in insalata o in pinzimonio, tagliati sottilmente e conditi con sale, olio extravergine d’oliva, limone e, volendo, scaglie di parmigiano. Comunque, crudi o cotti, brevemente stufati o a vapore, con un impiego modesto di aromi e opportuno condimento (come l’olio extravergine di oliva) risultano un contorno particolarmente raccomandabile per chi ha problemi di colesterolo alto, di diabete, di ipertensione e di sovrappeso.
Infatti, Alfonso Esposito, il presidente della Società Cooperativa Terra Orti, avrebbe così dichiarato: “Il primo febbraio apre la stagione della raccolta 2018 per il nostro carciofo Igp di Paestum. Contemporaneamente inizia anche la campagna di promozione, che è stata presentata nel convegno del 31 gennaio 2018 presso Agripaestum di Capaccio (Paestum). Il progetto di promozione prevede tutta una serie di attività per comunicare la bontà del prodotto e per incrementarne il consumo. Tra queste ricordiamo i diversi workshop con operatori e consumatori, gli eventi gastronomici nei ristoranti, le giornate d’informazione presso i punti vendita della grande distribuzione organizzata (GDO), i percorsi di gusto riservati ai giornalisti, la presenza in importanti esposizioni fieristiche come Fruit Logistica di Berlino, Cibus di Parma e Taste di Firenze per offrire una panoramica completa sull’importanza di questo ortaggio ed al contempo farlo conoscere all’estero. Il Carciofo di Paestum Igp sarà inoltre presente nelle scuole – aggiunge il presidente Esposito - con le attività didattiche e di animazione e con incontri di educazione alimentare rivolti ad un pubblico differenziato per promuovere la bontà del prodotto e la sua importanza per la salute, essendo un concentrato di principi attivi e virtù terapeutiche. Il Carciofo di Paestum Igp, infatti, è ricco di potassio, sodio, magnesio, ferro e vitamine del gruppo A e B, ha proprietà digestive e diuretiche ed è un ottimo alleato per combattere il colesterolo”.
Dal punto di vista fitopatologico sembra, ad ogni modo, che in generale non vi siano grossi problemi fitosanitari, tuttavia una delle maggiori problematiche della carcioficoltura italiana è sicuramente la presenza delle virosi, che causano danni diretti ed indiretti alla coltura. I danni diretti riguardano la riduzione della qualità e della quantità delle produzioni oltre ad un ritardo delle stesse produzioni, mentre quelli indiretti si evidenziano nella impossibilità di attuare una qualsiasi forma di propagazione agamica ossia di vivaismo. “Per ovviare a questo problema – spiega, infatti, Pier Paolo Porcu, tecnico presso l’azienda Sa Marigosa - dobbiamo basarci su approcci preventivi. Tra questi, assumono grande importanza la pronta disponibilità di saggi diagnostici rapidi ed affidabili e la possibilità di ricorrere all’uso di germoplasma sano per la creazione di nuovi impianti. La lotta ai vettori, ancorché possibile, riesce spesso poco efficace. Ad ogni modo, per concludere, si può dire che Carciofo e Orticoltura rappresentano per l’Italia una notevole ricchezza. Inoltre gli studi avviati sul risanamento per liberare le piante dai virus, la valorizzazione del germoplasma, il miglioramento genetico e la qualità del prodotto, sono obiettivi e già progetti di ricerca che dimostrano l’interesse per tale settore. Comunque, non si sottovaluti l’importante funzione sociale che, localmente, hanno le produzioni dei vari orti familiari.
I VACCINI SONO COSI DANNOSI?
IL METODO LITTLE
Il Metodo Little è una particolare forma di High Intensity Interval training (HIIT) che venne testata in uno studio del 2009 dal ricercatore Johnathan Little e colleghi, nel gruppo del Professor Martin Gibala presso la McMaster University in Canada. Il protocollo si imposta partendo con un riscaldamento da 3 minuti a cui segue la prestazione HIIT, la quale consiste in 60 secondi di esercizio fisico intenso al 95100% del VO2max alternato con periodi di recupero attivo a bassa intensità da 75 secondi, in un ciclo ripetuto per 8-12 volte per una durata totale tra i 18 e i 27 minuti. Il gruppo di ricercatori era riuscito a dimostrare precedentemente che l’HIIT portasse a numerosi adattamenti fisiologici analoghi a quelli osservati con la normale aerobica a moderata intensità (Steady State Training), nonostante il volume totale di allenamento molto ridotto. Il dato più significativo riguardo a questi dati era che il volume dell’esercizio e il tempo speso per svolgere un allenamento HIIT erano tra il 75 e il 90% inferiori rispetto allo steady state training. Questo suggerì che l’HIIT fosse una strategia efficace per indurre degli adattamenti muscolari metabolici e migliorare la prestazione fisica in tempi molto brevi. Dato che la mancanza di tempo è uno degli ostacoli più comunemente citati per l’esecuzione di un regolare esercizio fisico in una buona parte della popolazione, un allenamento HIIT, grazie ai bassi volumi, può rappresentare una valida alternativa al tradizionale esercizio di endurance per migliorare la salute metabolica e ridurre il rischio di malattie croniche.
Poiché la maggior parte degli studi sul HIIT si basavano ripetutamente sulla cosiddetta prestazione all-out (al massimo sforzo), lo scopo dello studio era quello di determinare se anche modelli di HIIT più pratici e a basso volume potessero portare a simili miglioramenti delle prestazioni e degli adattamenti metabolici e molecolari, per poter garantire una maggiore sicurezza, praticità e idoneità per una popolazione di individui più vasta. Sette uomini (età media 21 anni) eseguirono 6 sessioni di allenamento per oltre 2 settimane. Ogni sessione consisteva di 8-12 sprint su cicloergometro della durata di 60 secondi ad un’intensità di circa il 100% VO2max intervallati da 75 secondi di recupero. Al termine del periodo di studio, l’allenamento aumentò la capacità aerobica (VO2max). Dalle analisi rilevate, vennero stabiliti una serie di adattamenti muscolari come la biogenesi mitocondriale, che aumentò di circa il 56% a seguito del periodo di allenamento. L’allenamento aumentò anche il glicogeno muscolare a riposo e il contenuto totale di proteine GLUT-4, i trasportatori di glucosio insulino-sensibili.
SAN VALENTINO: LA STORIA E LA TRADIZIONE
I padri precursori della Chiesa, decisi a mettere fine a questa pratica licenziosa, vollero trovare un santo degli innamorati per sostituire l’immorale Lupercus. Nel 496 d.C. Papa Gelasio annullò la festa pagana decretando che venisse seguito il culto di San Valentino.
E per quanto riguarda la storia più recente? L’associazione con l’amore romantico è posteriore, anche se la questione sulla sua origine è controversa. Secondo una tra le tesi più accreditate, San Valentino sarebbe stata introdotta come festa degli innamorati grazie al circolo di Geoffrey Chaucer (1343 – 1400), che nel suo poema «Parlamento degli uccelli» associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia. In ogni caso in Francia e Inghilterra, nel Medioevo, si riteneva che a metà febbraio iniziasse l’accoppiamento degli uccelli: evento che si prestava a far consacrare il 14 febbraio come la festa degli innamorati.
UN LIBRO, UNA CANZONE, UN FILM E ALTRE STORIE
L’ITALIA E IL RISIKO LIBIA
Infatti, la Libia è un tassello decisivo ma troppo spesso sottovalutato della geopolitica internazionale; la nascita e lo sviluppo di Isis in Siria e Iraq ha fatto sì che tutte le attenzioni degli analisti e dei commentatori si concentrassero per lungo tempo su quel quadrante, dimenticando la sponda sud del Mediterraneo, ormai dal 2011 luogo di profonde fratture politiche e culla di una nuova forma di jihadismo. Dalla caduta di Gheddafi infatti nel territorio libico si sono incontrate e spesso fuse, come in un processo osmotico le mille varianti del terrorismo internazionale: da pezzi di Ansar al-Sharia, passando per Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI), i reduci di Isis e soprattutto le roccaforti di Al Qaeda ormai la Libia è vista come un territorio ’vergine’ in cui stabilire delle basi. Traffici di armi e migranti, in particolare sono il ’core business’ di questi gruppi di cui elementi qaedisti sono il trait d’union e la guida operativa.
Un clima reso ancor più esplosivo dai finanziamenti che il Qatar a pioggia catapulta sui movimenti islamisti. Conflitti politici, terrorismo, emergenza immigrazione: a sette anni dalla rivoluzione che ha posto fine al lungo regime di Gheddafi, la Libia è dunque ancora assai lontana dal raggiungere la stabilità interna, restando una grave fonte d’insicurezza per il Mediterraneo e per l’Italia in particolare. Quello che occorre fare in questo senso è prima di tutto capire, comprendere i nodi e i legami, verificare quel che sappiamo e studiare il medio termine.
FLAT TAX
Estendendo ora l’analisi ad un approccio macroeconomico, includendo in questo caso anche la Pubblica Amministrazione, la situazione su descritta non cambia, ma si deve tener conto degli effetti che tale imposta ha a livello Amministrativo. Una Flat Tax applicata su tutti i redditi, come proposto dagli esponenti politici in questi giorni, rende sì un prelievo d’imposta equo ed una buona redistribuzione della ricchezza, ma ci rende tutti “apparentemente” ricchi; chi ne giova in ultima analisi è proprio lo Stato, in quanto la base imponibile per l’applicazione di detta imposta, è più ampia quindi il gettito fiscale aumenta di molto e gli effetti sul PIL sono altrettanto notevoli. Un altro grande economista, Keynes, ha introdotto la Flat Tax nel moltiplicatore economico macroeconomico (Stato, famiglie, imprese) e ne dedusse che, per applicare al meglio tale imposta, sarebbe stato opportuno introdurre un’ulteriore tassa sull’extra-profitto generato dai redditi di capitale. Non è facile perciò trovare una giusta applicazione di questa imposta, e le variabili di cui si deve tenere conto sono moltissime, specie nel contesto economico attuale; se verrà trovata una soluzione equa anche nel lungo periodo, potrebbe essere d’aiuto per tutti gli attori economici. In caso contrario, ci ritroveremo di nuovo dinanzi ad un ennesimo errore di valutazione da parte dei nostri governanti.
LA VITA COME LA MONTAGNA
La montagna è spesso una severa insegnante, ci fa confrontare con noi stessi, ci obbliga a testare i nostri limiti, facendoci scoprire dove possiamo e non possiamo arrivare. Essa ci dona il coraggio di guardare in faccia le nostre paure per poi affrontarle. Ci insegna quindi a tenere duro, a non mollare, perché scalando con tenacia e fiducia si arriverà soddisfatti al meraviglioso ed appagante panorama della vetta. La montagna è dunque una scuola di vita, ogni volta che passiamo del tempo tra i suoi maestosi ambienti apprendiamo una silenziosa e preziosa lezione che ci risulterà fondamentale poi applicare nella vita di tutti i giorni. In sostanza, essa ci aiuta ad avere un diverso approccio nei confronti di noi stessi, aiutandoci ad affrontare tutto in maniera più saggia e positiva. Non è poi così importante quante volte si sale lassù, ma piuttosto quante volte si mettono in pratica i suoi insegnamenti tra le nostre azioni quotidiane. Solo così si potrà dare il giusto valore ad un luogo che da secoli affianca le più profonde riflessioni dell’uomo.
Il PATRIMONIO MUSICALE TRADIZIONALE DI SCENA A CORI E NEL LAZIO
Considerate le direttive che giungono continuamente dall’UNESCO, ma anche dal MIBCAT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo -, che stabiliscono di incentivare le iniziative per la salvaguardia dei Beni Culturali Immateriali, l’Associazione Culturale “Festival della Collina” di Cori anche in questo anno 2018 sta dando seguito alle attività riguardanti il Progetto di “SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO MUSICALE TRADIZIONALE”, mettendo in programma una serie di iniziative culturali, scientifiche e di spettacolo, anche a carattere internazionale, che daranno quest’anno un grosso contributo al progetto promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali soprattutto nell’anno in cui il Parlamento Europeo ha proclamanto il 2018 “Anno Europeo del Patrimonio Culturale”.
Oltre all’Associazione interessata daranno nuovamente supporto al progetto il Coro Polifonico Giovanile “ALWAYS YOUNG CHOIR”, diretto dal M° Giovanni Monti, il Complesso Strumentale “fANfARRA ANTIQUA”, diretto dal M° Carlo Vittori. A questi si unirà quest’anno anche il gruppo di musica popolare “I TRILLANTI”, diretto dal tamburellista Mattia Dell’Uomo.
A tal proposito, in questo mese di Febbraio sono iniziati a Cori degli interessanti Laboratori con il fine di salvaguardare il Patrimonio Musicale Tradizionale. Il primo sarà un Laboratorio di «PRODUZIONE MUSICALE TRADIZIONALE», in continuità del lavoro fatto nel 2017 dal Coro Polifonico Giovanile “Always Young Choir”, che si interesserà di esecuzione, composizione, canto corale con il supporto del Complesso Strumentale “Fanfarra Antiqua”, ricerca etnomusicologica sulla musica popolare ed etnica d’insieme. Durante il Laboratorio verranno insegnati al Coro Giovanile canti a diverse voci, appartenenti alla tradizione popolare italiana, in particolare dell’Italia, ma anche internazionale, canti che saranno accompagnati dal Complesso Strumentale che per l’occasione userà diversi strumenti musicali della tradizione popolare.
Il secondo Laboratorio si interesserà di «TAMbURELLO E TAMMORRA», attraverso una ricerca etnomusicologica sull’uso di questi strumenti nei territori del sud Italia, in particolare la Campania, abbinata ad una conferenza e all’insegnamento di musica d’insieme per l’accompagnamento al ballo con il Tamburello e la Tammorra, le percussioni popolari, la voce e altri strumenti della tradizione popolare, un Laboratorio che sarà tenuto dal tamburellista Mattia dell’Uomo coadiuvato dal suo gruppo di musica popolare “I Trillanti” e dal Complesso Strumentale “Fanfarra Antiqua”.
I Laboratori saranno aperti soprattutto ai giovani di Cori e del territorio dei monti Lepini. Gli incontri in questi Laboratori tenderanno anche al recupero di storie e canti, ma anche sull’uso del Tamburello e della Tammorra nella tradizione popolare italiana, soprattutto del centro e sud Italia, patrimonio culturale che sarà rintracciato attraverso una ricerca etnomusicologica nel territorio. Il Laboratorio per la Corale Giovanile si sta tenendo ogni venerdì, dalle ore 19:30 alle 21:00, mentre il Laboratorio di Tamburello e Tammorra si terrà nel pomeriggio di domenica 25 febbraio presso l’antico Palazzetto Luciani di Cori.
I risultati dei Laboratori saranno divulgati sia a carattere nazionale che internazionale, durante lo svolgimento a Cori e nel Lazio del «CIOff® Spring EXCO and Council Meetings 2018», che si terrà a primavera dal 13 al 21 aprile 2018, dove arriveranno esperti di musiche e balli popolari dall’Europa e dal mondo, e durante lo svolgimento del «2018 LATIUM WORLD fOLKLORIC fESTIVAL – Musiche e danze popolari del mondo per una cultura della Pace - CIOff®», kermesse di tradizioni popolari che si terrà quest’estate dal 25 luglio al 7 agosto 2018. Entrambi gli eventi saranno organizzati con la collaborazione del CIOFF® mondiale (Conseil International des Organisations de Festivals de Folklore et d’Arts Traditionnels. ONG Partner Ufficiale dell’UNESCO, accreditata sempre presso l’UNESCO nel Comitato per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. ONG presente in circa 120 Paesi in tutto il mondo). Un interessante Progetto quello messo in campo dall’Associazione Culturale “Festival della Collina” che sarà promosso nell’ambito di due importanti eventi internazionali attraverso l’organizzazione di un ricco palinsesto di spettacoli e di iniziative culturali, rivolte alla salvaguardia dei molteplici tesori della «cultura tradizionale e popolare» dell’Italia e del mondo, momenti conviviali, conferenze, workshops e mostre su «folklore, musica e danza tradizionale» intesi anche quale strumento per favorire la comprensione e l’integrazione tra i popoli.
Scritto da Tommaso Ducci - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace
L'IMPORTANZA DI AVERE UN SOGNO
La maggior parte delle persone che hanno avuto successo nella vita lo hanno raggiunto grazie ad un loro sogno e ad una grande visione. Cristoforo Colombo aveva avuto la visione che la Terra era rotonda, ma tutti gli dicevano che la Terra era piatta ed era un pazzo nel fare la sua spedizione. Tutti gli davano contro, finché la Regina Elisabetta lo finanziò per la costruzione delle sue navi. Quindi si mise alla ricerca dell’equipaggio per iniziare il suo viaggio, e quest’uomo dopo che gran parte delle persone lo aveva criticato delle sue affermazioni e del suo credere dimostrò a tutti che la Terra era veramente rotonda e non piatta come tanti credevano.
Fin da quando siamo bambini, tutti abbiamo la capacità di sognare, poi quando si cresce non tutti continuano a sognare, a volte ci si dimentica anche come si fa. Questo accade magari perché qualcuno ci ha detto frasi come: ”Tu non realizzerai mai i tuoi sogni!” oppure “smettila di sognare tanto non si avvereranno mai!”. Ed ecco che magicamente smettiamo di sognare, e i sogni che abbiamo fatto fino a quel momento li chiudiamo in un cassetto, tanto qualcuno ci ha detto che non si avvereranno mai.
Conosco la storia di un uomo che quando era un giovane ragazzo aveva un grandissimo sogno. Il ragazzo era figlio di un domatore di cavalli, che girava molti paesi per svolgere il suo lavoro, ovviamente portava con se la sua famiglia, quindi la carriera scolastica del ragazzo veniva interrotta molte volte per via di questi spostamenti del padre. Un giorno al ragazzo venne chiesto di scrivere un tema, su quello che voleva essere e su cosa voleva fare da grande. Quel giorno scrisse un tema di 7 pagine descrivendo il suo obiettivo. Il suo sogno era quello di avere, un giorno, un ranch di cavalli. Scrisse del suo sogno in grande dettaglio, disegnò addirittura il ranch con la disposizione di tutti gli edifici, le stalle ed il maneggio. Poi disegnò una mappa dettagliata di una casa di oltre 300 mq che si sarebbe trovata nel ranch dei suoi sogni. Mise molta passione nel progetto. Consegnò il tema al professore, due giorni dopo gli venne restituito il tema, e sulla prima pagina c’era un grande 4 rosso, con una nota che diceva: ”Vediamoci dopo la lezione”. Il ragazzo andò ad incontrare il professore, e gli chiese il motivo di quel voto. L’insegnante gli rispose che il suo sogno era irrealistico per un ragazzo giovane come lui, continuò dicendogli che non aveva abbastanza soldi, che proveniva da una famiglia itinerante, per possedere un ranch di cavalli c’era bisogno di avere tanti soldi. Il professore terminò il suo discorso, proponendo al ragazzo di riscrivere il suo tema facendolo più realistico, e allora avrebbe riconsiderato il suo voto. Il ragazzo tornò a casa, ci pensò a lungo e intensamente, alla fine dopo averci riflettuto per una settimana, il ragazzo ripresentò lo stesso tema e disse al professore: “Lei si può tenere il 4, io terrò il mio sogno!”. Il ragazzo realizzò davvero il suo sogno, e appese il suo tema incorniciato sul camino della sua splendida casa. Dopo qualche anno, il professore portò un gruppo di ragazzi a fare campeggio nel suo ranch, e quando incontrò il ragazzo ormai diventato uomo gli disse: “Quando ero il tuo professore, ho rubato il sogno a molti ragazzi, fortunatamente tu hai avuto abbastanza coraggio per non mollare il tuo!”.
Quante persone ci hanno rubato o ci rubano i sogni ogni giorno? Quante persone lavorano per i sogni di qualcun altro invece di lavorare per realizzare i propri sogni! Walter Disney fu preso per pazzo quando decise di realizzare il primo lungometraggio nel 1934, nessuno voleva finanziarlo per la realizzazione del suo cartone animato perché molti pensavano che nessuno avrebbe mai visto un cartone animato così lungo. Oggi Biancaneve e i sette nani è il cartone d’animazione più conosciuto al mondo. I sogni si avverano, se si ha il coraggio di crederci (Walt Disney). L’importante è non smettere mai di sognare e di proteggere i nostri sogni da chi ce li vuole rubare!
Scritto da Claudia Antonetti - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace
OLIMPIADI INVERNALI: COREA DEL NORD E COREA DEL SUD SFILANO SOTTO UN’UNICA BANDIERA
La nostra nazionale sarà presente con 121 atleti e gareggerà in 14 delle 15 discipline previste, portabandiera la pattinatrice Arianna Fontana. Il Comitato olimpico Internazionale ha previsto, durante le riunioni organizzative volte a definire i dettagli dei Giochi del 9-25 febbraio, anche la partecipazione del Vaticano; monsignor Melchor Sanchez de Toca, ex pentatleta e delegato allo sport, sottolinea come “l’apertura dei Giochi invernali a Pyeongchang, a pochi chilometri dalla frontiera che separa le due Coree, la frontiera più militarizzata del mondo, acquista un valore simbolico unico grazie alla presenza di atleti della Corea del Nord che parteciperanno formando un unico comitato con i colleghi della Corea del Sud.
WHISTLEBLOWING: TUTELATO Il DIPENDENTE CHE SEGNALA GLI ILLECITI
I lavoratori dipendenti che segnalano reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza per ragioni di lavoro saranno tutelati dall’ordinamento in base a quanto previsto dalla legge 30 novembre 2017, n. 179 in materia di “whistleblowing”.
La nuova legge si compone di tre articoli ed ha come obiettivo principale quello di garantire una tutela adeguata ai lavoratori, ampliando così la disciplina di cui alla legge Severino che aveva già accordato una prima forma di tutela per il segnalante, prevedendo in suo favore un vero e proprio sistema di garanzie. La tutela, applicabile non solo ai rapporti di pubblico impiego, ma anche a quelli privati, impedisce che il dipendente che segnala illeciti, conosciuti in ragione del lavoro svolto, possa essere sanzionato, licenziato, trasferito, demansionato o sottoposto comunque ad altre ritorsioni. Tali comportamenti possono essere segnalati al responsabile dell’anticorruzione dell’ente (dirigente amministrativo o segretario per gli enti locali) o all’Autorità nazionale anti corruzione (ANAC) o all’autorità giudiziaria ordinaria. L’adozione di misure discriminatorie o ritorsive nei confronti del segnalante, viene comunicato dal segnalante o direttamente attraverso i sindacati ANAC, al Dipartimento della funzione pubblica e agli altri organismi di garanzia.
Nei confronti del responsabile delle misure citate potrà essere adottata una sanzione amministrativa fino a 30 mila euro, aumentata fino a 50 mila in caso di adozione di procedure discordanti dalle linee guida dell’autorità o di mancata verifica ed analisi della segnalazione ricevuta da parte del responsabile. E’ previsto il reintegro nel posto di lavoro ed il risarcimento del danno in caso di licenziamento ed ogni atto discriminatorio o ritorsivo adottato nei confronti del segnalatore sarà ritenuto nullo. Spetta all’amministrazione colpita da sanzione dimostrare che le misure adottate nei confronti del dipendente sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione. Tutte le tutele apprestate vengono meno nel caso di responsabilità penale del segnalante per calunnia o diffamazione, accertata anche con la sola sentenza di primo grado, o per reati commessi con la denuncia del medesimo segnalante, o laddove ne venga accertata la responsabilità civile per dolo o colpa grave.
Nell’ambito della nuova normativa l’ANAC garantisce la riservatezza di chi segnala: è vietato rivelare l’identità di chi denuncia ma, in ipotesi di processo penale, il segreto perdura fino alla chiusura delle indagini preliminari. L’ANAC ha recentemente comunicato l’operatività di una app “whistleblower”, un’applicazione informatica che consente al lavoratore pubblico di effettuare una segnalazione in maniera impersonale ed anonima, attraverso l’uso di un codice identificativo che gli permette di attivare un dialogo incentrato sulla massima riservatezza. Basterà accedere all’applicazione presente sul portale dei servizi ANAC e compilare i dati richiesti; a quel punto il segnalatore riceverà un codice identificativo univoco che gli consentirà di dialogare con ANAC anonimamente ed essere informato sullo stato della segnalazione inviata. L’Autorità, qualora ravvisi la fondatezza della segnalazione, provvederà ad informare il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Amministrazione cui si riferisce la segnalazione o potrà disporre l’invio direttamente della stessa alle autorità competenti.
Scritto da Manuela Rapino - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace
UNA VITA A CENTOOTTANTA
E iniziato da poco un nuovo anno e come al solito ci siamo portati dietro per un po’ le solite discussioni sulla bontà o meno del nuovo periodo da poco entrato. Sono già passati quasi 2/12 del nuovo anno, ed io ancora non ci ho capito molto. Questa introduzione temporale sembra volata via con le solite cose, o le nuove cose per qualcuno introdotte. Questi due mesi sembrano passati alla velocità della luce. Stiamo per arrivare a quel fatidico Marzo, mese chiave di molti. Già, le votazioni, diritto e dovere ultimamente non molto esercitato. Sembrava così lontano, una figura mistica, inarrivabile, ed invece... ci siamo quasi. Ce la faremo? Sicuramente andremo avanti, di certo indietro non ci possiamo tornare.
Cari viaggiatori del tempo, non voglio privarvi di quello che ancora per adesso è un sogno, ma se ben ci pensate, non c’è bisogno di tornare indietro nel tempo per analizzare il passato alla ricerca dei più grandi errori del tempo ed approfondirne lo studio delle cause. In effetti è sufficiente guardare il presente ed analizzarlo attimo dopo attimo, tutti gli errori o sbagli fatti nel passato sono tutti nel nostro presente. Il tutto è esattamente tarato per fare in modo da essere alla portata di tutti. La storia è ciclica, è figlia del tempo presente, basta saper aspettare con calma e tutto passa davanti ai nostri occhi, forse con sfumature diverse ma è tutto li. Non te ne accorgi? Non vedi nulla? Non te ne rendi conto? Si, me ne rendo conto, gli eventi corrono via veloci. Tu cosa fai? Semplicemente sei fagocitato dalle tue cose, le devi mandare avanti tutte. Troppe cose contemporaneamente. E tu cosa fai? Semplice. Fai una delle cose che oggi vanno di moda: sei un runner. Si, sei un corridore. Non solo fisico, ma anche in pensieri, parole, fatti, amicizie, lavoro, amore ed emozioni. E’ la nuova vita di oggi, non più una vita a cento all’ora di cui si è tanto parlato, ma è diventata una vita a centoottanta. Vi sembra troppo? Non credo, è quella vita in cui tutto scorre via veloce, non c’è tempo di guardare nulla. A mala pena c’è il tempo di guardare la sequenza infinita di task che ci sono davanti. Per i quali non possiamo capire nulla, non ce n’è il tempo. Possiamo solo identificarli, analizzarli, eseguirli, mettere il segno d spunta ed andare avanti. Vuoi sapere avanti dove? Semplice, verso il prossimo task. Già il “task” che parola... Che cosa è? Semplicemente una qualsiasi cosa. Nei limiti del possibile da superare via veloce. In effetti non c’è più neanche il tempo di chiamarlo semplicemente “cose da fare” troppo lungo ed impegnativo. Fa perdere tempo meglio il “task”, ed in particolare tanti e belli elencati nel nostro “to do”.
Stiamo facendo confusione? Non lo so, attenzione, forse è solo la velocità, non c’è tempo. Non c’è tempo. Qualche esempio? Eccovi serviti: fare la spesa per domani, andare in palestra, portare fuori a cena la ragazza. Si quella dalla lunga treccia, o quella con il bel caschetto. Ogni tanto mi soffermo ad osservare i tuoi occhi, scuri, bellissimi. Forse inarrivabili. Scusa devo interrompere, non posso osservarli troppo. Mi farei prendere dalle emozioni, e questo non me lo posso permettere. Le emozioni non possono essere incanalate in un tempo standard,. Vade retro... Torniamo ai nostri task, sono attività ben precise, hanno un tempo prestabilito. Non c’è tempo di rielaborarle, sono standard. Non sono ammesse deviazioni. Non c’è tempo di deviare, è tutto pre-standardizzato. Ti sembra che non va bene? Analizza meglio la storia. Andiamo troppo veloci, se non hai tutto predefinito, rischi di andare fuori strada. A centoottanta non si scherza, non ci si lascia prendere dalle emozioni. Devi essere come un automa, anzi, molto meglio un computer. E’ l’esecutore di task per eccellenza. Un inchino grazie, lui è inarrivabile. Il computer però è troppo asettico, non rende l’idea di questi nostri pensieri. La nostra interpretazione che scorre via veloce è resa meglio da un’automobile che corre in autostrada nella sua carreggiata ed osserva la linea tratteggiata a terra. Ogni tratteggio è uno dei nostri task, che si ripercorrono ed hanno una durata esatta. L’auto, o forse è meglio l’automobile li percorre a centoottanta all’ora. Faccio notare che esiste qualche trucco per far durare di più il nostro task, basta rallentare la velocità della nostra auto e forse appassionarsi un po’. Ora però scusate, ma ho finito il mio tempo standard e non posso andare oltre. Mi attende il prossimo task. Vi prometto però che ne riparleremo. Questo è troppo importante. Intanto, se ne avete il tempo, vi lascio un compito con una frase di Alice: “Per quanto tempo è per Sempre? A volte solo un secondo”.
Scritto da Antonio Moroni - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace
UN TEMPO PER NOI…UN TEMPO PER Il SIGNORE
La Quaresima, tempo opportuno per reimpostare la nostra immagine di Dio e parlare a cuore aperto con Lui, ossia pregare. Non scateniamo parole su parole ma sarebbe bello far tacere la mente dando voce al cuore riscoprendo ad esempio in questo periodo la bellissima preghiera del Padre nostro. Abbiamo bisogno oggi più che mai di decentrarci e capire che “non grava tutto sulle mie spalle” ma che in quelle fatiche che facciamo ogni giorno, ad ogni livello, non siamo soli ma abbiamo un Padre che ci sostiene e dei fratelli, i nostri cirenei, che condividono con noi quel tratto di strada più faticoso quando la croce si fa più pesante e la strada più irta e piena di ostacoli.
Abbiamo anche bisogno di perdono: perdonarci e perdonare. A volte non riusciamo a perdonare perché molto probabilmente siamo giudici aspri e spietati con noi stessi oltre che con il prossimo, allora accogliamo quell’invito che ci giunge da san Paolo “lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Cor 5,20) e sforziamoci a stare anche in pace con noi stessi e tra di noi. Abbiamo del tempo da utilizzare per perfezionarci, per comprendere la nostra fede, per impegnarci in modo diverso ad esempio sul luogo del lavoro operando con responsabilità e senso di giustizia anziché cercando i nostri interessi, quel senso del bene comune si faccia strada dentro di noi e fuori di noi. Per tutto questo occorre del tempo da prendersi e da regalare: diamo tempo a noi e al Signore che colmerà quel bene che faremo nel segreto, senza tanti sfoggi ma solo davanti a colui che vede nel segreto e che a tempo debito ci ricompenserà (Cfr. Mt 6,1-6. 16,18).
PERCHÉ VOTARLI
Alle prossime elezioni concorrono Renzo Dolci per le Regionali e Tommaso Conti per la Camera dei Deputati; quest’ultimo è uscito da un po’ di tempo dal PD poiché confluito nel Partito “Liberi e Uguali”. Dolci, invece, è Democristiano da sempre e scende in campo con la lista “Centro Solidale per Zingaretti”. I due figli veraci del nostro territorio, anche se con appartenenza diversa convergono politicamente, in quanto la lista del candidato alla Camera sostiene, in accordo con il PD, il governatore uscente Zingaretti, per il quale la lista Regionale dà il suo sostegno.
Io dico perché secondo me si devono appoggiare queste due candidature, prima di tutto bisogna crederci e poi non bisogna disperdere i nostri voti. Il fine è di consentire l’elezione di rappresentanti del nostro territorio, di gente che stia in mezzo a noi, che sappiamo dove sono di casa nel caso dobbiamo interloquire od arrabbiarsi con loro se non danno seguito alla credibilità delle loro promesse. Insomma è un’occasione per il nostro territorio. Secondo il mio punto di vista anche i cittadini di Cori e Giulianello che sono avversari politici per buon senso e opportunità possono sacrificare almeno questa voltai propri ideali politici per quella che sembra una giusta causa. Per quelli che non votano, che sono esasperati e per quelli che sono delusi dalla politica, dico infine che il voto è la più alta espressione della democrazia, chi non vota non esiste. Ed essendo tale delega agli altri a prendere le proprie decisioni, belle o brutte che siano; il voto è l’unico strumento per cambiare le cose; ce lo hanno insegnato i nostri padri fondatori nel primo dopo guerra quando hanno scritto la nostra meravigliosa Costituzione per il nostro Territorio. Votiamo Renzo Dolci alle Elezioni Regionali. Votiamo Tommaso Conti alle Elezioni per la Camera dei Deputati.
Scritto da Il cittadino Bruno Canale - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace
DOPO SETTE MESI CI SEMBRA GIUNTO Il MOMENTO DEI BILANCI
Ma qual’ è il legame tra questi fatti accaduti con l’Amministrazione precedente e l’attuale Amministrazione? C’è sempre. Lo stesso tecnico che oggi risulta indagato per fatti precedenti alla attuale amministrazione e che comunque è stato assunto dal sindaco attuale nonostante una pregiudiziale che, secondo le condizioni richieste dalla normativa vigente ne precludeva in via assoluta l’assunzione ma che contrariamente alle osservazioni manifestate pubblicamente dall’Altra Città, si è proceduto all’assunzione in Comune. Sembra che il Comune di Cori da tempo sia destinatario di sopralluoghi continui da parte della Procura che ci fanno preoccupare, come per il caso: “piscina comunale” che resta ancora incompiuta. Una storia che si trascina ormai da anni, cavallo di battaglia della campagna elettorale tanto della giunta Conti e poi della giunta De Lillis, impianto per il quale sono stati spesi ben 550.000 euro con un altro prestito già accordato di ulteriori 350.000 euro per la terza tranche dei lavori. Quasi un milione di euro, quindi, per trasformare una piscina per tuffi in una bagnarola bucata.
A proposito dell’ultima tranche, il 9 giugno 2017, due soli giorni prima delle elezioni amministrative, dovevano essere aperte le buste per l’affidamento dei lavori, ad oggi, dopo otto mesi le buste non sono ancora state aperte; perché? Quali problemi si celano dietro questo fatto? La domanda, oggetto di una nostra interrogazione consiliare, ha ricevuto solo risposte vaghe ed evanescenti. Ci chiediamo inoltre che fine abbiano fatto i 90.000 euro avanzati nei 2 precedenti interventi, Soldi di cui i cittadini stanno pagando gli interessi. Forse sono stati dirottati su altri interventi? Abbiamo notizie che la Procura della Repubblica di Latina e la Guardia di Finanza, ne hanno acquisito gli atti!! Ci sarà un’altra indagine, per questa vicenda? Vedremo...
POST ELEZIONI: SCENARI POSSIBILI SUL TERRITORIO LA SFIDA DEI CANDIDATI
L’elemento di novità è il seguente: da qualche settimana tutti gli istituti specializzati sono concordi nel dire che è tecnicamente impossibile che venga fuori una maggioranza in grado di governare. La soglia del 40% resta una rara possibilità, e a raggiungerla, nel calcolo di questa rara possibilità, se dovesse accadere, sarà sicuramente del centrodestra. Il fatto è che la coalizione Berlusconi-Salvini-Meloni più che una coalizione, che presuppone uno straccio (almeno) di programma in comune, è solo un cartello elettorale buono per vincere, ma non per andare a Palazzo Chigi. E laddove ci andasse avrebbe vita brevissima, dilaniata da visioni, proposte e programmi non solo diversi tra loro ma in qualche caso alternativi: come sull’euro ad esempio. Europeista Berlusconi, anti Salvini e la Meloni. Lo scenario quindi che si prospetta è questo: un governo non esplicitamente di larghe intese, perché Renzi e Berlusconi si sono troppo compromessi nel dire che non faranno mai governi insieme, ma un governo di unità nazionale di breve durata con Gentiloni premier, sul quale convergeranno centrosinistra e Forza Italia.
Leu non si sa, ed i grillini (che dovrebbero risultare il primo partito) in teoria “no” perché hanno già detto che loro non fanno alleanze e in caso di incarico presentano un programma e accettano eventuali adesioni. Ma in pratica potrebbero pure essere d’accordo a prendere tempo per riorganizzarsi, visti i problemi seri che hanno, e in qualche modo non opporsi più di tanto ad un prosieguo di Gentiloni. Una cosa è certa: il PD esce cornuto e mazziato da questa competizione. Renzi che evocava un fantasioso 40% per il PD, sulla base di una sua narrazione sul risultato referendario (quel 40% di Si sono tutti nostri), ora ha posto l’asticella al 25% ma i sondaggi lo danno al 22, 23. Un disastro di cui dovrà dar conto alle minoranze interne, Orlando ed Emiliano, ma anche ad altri, come Cuperlo ad esempio, che lo attendono sulla riva del fiume. Altra cosa certa che la destra è viva e vegeta, alimenta paure e gioca con il fuoco: Macerata docet.
Non crediamo, tra rigurgiti neofascisti che ci sono ed esplosioni razziste e xenofobe, che la nostra Democrazia sia in pericolo. Ha anticorpi validi: tuttavia è necessario alzare la guardia che forse si era un po’ troppo abbassata.
Su questo terreno conta molto il territorio. E qui a Cori non è un caso se il consenso intorno ai due nomi di maggior rilievo, Tommaso Conti per Leu (camera) e Renzo Dolci per “Centro Solidale per Zingaretti” (regionali) è in costante ascesa. L’ex sindaco coagula l’area della sinistra che non si riconosce nel PD, ma anche cittadini non di sinistra che gli riconoscono meriti, passione e capacità, e Dolci rimette in campo quell’area di centro che ha guardato con diffidenza alla svolta neocentrista dei dem a trazione renziana e si è sottratta ai salti della quaglia che alcuni hanno fatto in questi anni. Dolci e Conti hanno tutte le carte in regola per affermarsi, anche se Conti oltre ad avere come diretta competitor dal versante opposto (nel collegio) la Meloni, ha contro tutti i candidati del PD (Moscardelli al Senato, La Penna, Forte e Amici alla Regione e Fauttilli alla Camera) e l’apparato PD di Cori che teme che una sua buona affermazione potrebbe indebolire ulteriormente il partito locale e di riflesso l’amministrazione comunale. Ma come sempre in democrazia, l’elettore è sovrano.
NASCE LO SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITÀ AGRICOLE DEL COMUNE DI CORI
L’entrata in vigore della legge regionale 12/2016 introduce infatti il concetto di multifunzionalità nella nostra regione, promuovendo la diversificazione delle attività nel settore agricolo, e immette sostanziali novità in materia di turismo rurale e agriturismi anche attraverso un nuovo assetto normativo finalizzato a velocizzare l’iter amministrativo e stimolare la crescita del “turismo verde”. Mentre le leggi 38/1999 e 14/2006 stabiliscono che tutto quanto riguarda il sistema di autorizzazioni relativo ai Piani di Utilizzazione Aziendale (P.U.A.) non passi più attraverso la commissione dell’ufficio Tecnico ma divenga competenza della commissione comunale Agricoltura, che farà appunto capo al S.U.A.A.
L’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Carlo Haussman, ha plaudito al Comune di Cori che “si è attivato per l’apertura dello Sportello, fondamentale per le autorizzazioni relative ai P.U.A. La Regione Lazio e Comuni come Cori – ha proseguito - sono laboratori della multifunzionalità nel settore agricolo e lo Sportello sarà strumento prezioso per questo tipo di realtà. Le imprese agricole e gli operatori, singolarmente o associati tra loro, potranno diversificare la propria offerta attraverso servizi al cittadino, dall’agricoltura sociale alle attività didattico-ricreative all’accoglienza, con tutte le opportunità di sviluppo che ciò comporta”. Sono intervenuti all’incontro anche Andrea Virgili, coordinatore del Comitato Ambiente e Territorio di Confagricoltura Lazio, e Massimiliano Porcelli, presidente della Cooperativa Utopia 2000. Quest’ultimo ha portato la sua esperienza nel campo dell’agricoltura sociale e nella sperimentazione di processi innovativi legati all’agricoltura multifunzionale fuori dal Lazio, in particolare nella regione Umbria.
ELEZIONI, REGIONE E PARLAMENTO ALLA PROVA DEL VOTO CON I NUOVI SISTEMI ELETTORALI
Cori come tutti i comuni del Lazio si appresta a votare il rinnovo del presidente e del consiglio regionale del Lazio. Cori come tutti i comuni italiani il 4 marzo voterà anche per rinnovare il Parlamento. La novità in entrambi i casi sono le leggi elettorali con le quali si andrà a votare. Sia la Regione Lazio che il Parlamento hanno votato nuove leggi elettorali che contengono novità rispetto al passato. In Regione Lazio tra le novità più significative c’è l’abolizione del listino bloccato. Fino alla scorsa tornata elettorale il candidato presidente era accompagnato da un listino di dieci persone che entravano automaticamente alla Pisana in caso di vittoria. Adesso invece chi vuole diventare consigliere regionale dovrà farlo contando solo sui suoi voti e su quello della lista di appartenenza. Insomma, la vittoria si conquista sul campo e non a tavolino.
Inoltre, è stata introdotta la doppia preferenza di genere. L’elettore può scegliere fino a due candidati consiglieri ma di sesso diverso. Insomma, si vota un uomo e una donna (o solo un uomo o solo una donna). Questa novità ha costretto i partiti a creare liste composte per almeno il 40% di esponenti di sesso diverso. L’80% dei seggi sarà assegnato con metodo proporzionale, il restante 20 per cento sarà attribuito, come premio, direttamente alle liste circoscrizionali che sostengono il presidente e non più, come accaduto fino a oggi, attraverso il “listino”. In Regione è ammesso il voto disgiunto. Non esiste ballottaggio in Regione. Il candidato presidente con più voti vince direttamente al primo turno. In Parlamento invece il Rosatellum sostituisce il Porcellum. Spariscono i listoni bloccati e tornano i collegi uninominali. Un terzo circa dei seggi (232 seggi alla Camera, 116 al Senato), è assegnato in collegi uninominali e con il sistema maggioritario. Sulla scheda elettorale ciascuna coalizione indica un candidato al collegio uninominale: quello più votato prende il seggio. Ciascun partito o movimento inoltre propone una lista di quattro candidati, che si contendono un seggio alla Camera o al Senato con il voto proporzionale per un totale di 386 seggi alla Camera, 193 al Senato. Alla Camera 12 seggi sono riservati alla circoscrizione estero, 6 seggi per il Senato. Si può votare barrando il nome del candidato al collegio uninominale oppure il simbolo a cui è collegato il listino proporzionale. Anche in questo caso, non esiste doppio turno. Ma non è detto che la coalizione più votata riesca ad avere la maggioranza.
Sfatiamo un mito: gli italiani non votano per il premier. L’Italia è una repubblica parlamentare, gli elettori scelgono la composizione del Parlamento, il Presidente della Repubblica sceglie il Primo Ministro, il Primo Ministro va in Parlamento a chiedere la fiducia ammesso che riesca a formare la maggioranza. Ciascun partito può proporre al Presidente della Repubblica il suo leader come premier, ma sarà Sergio Mattarella a dare l’incarico e il Parlamento a decidere tramite la fiducia.
Scritto da Eleonora Spagnolo - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace
L’ACQUA, QUESTO BENE PREZIOSO
L’acqua è il composto più abbondante presente sulla superficie della Terra: è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, l’uomo compreso. Chimicamente ce la descrivono sempre come una semplicissima molecola, composta da due atomi di idrogeno legati ad uno di ossigeno. Ma è molto di più, un componente eccezionale… probabilmente unico nel suo genere.
L’acqua è l’unico composto presente contemporaneamente nei tre stati (solido, liquido e gassoso); costituisce circa il 70 % del nostro peso corporeo; nelle piante è il componente principale della linfa. È necessaria alla maggior parte delle attività umane e ricopre un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana: la beviamo, la utilizziamo per lavarci, per lavare i nostri vestiti, piatti e stoviglie, per cucinare, innaffiare le nostre piante, i nostri giardini e anche per divertirci. Senza dimenticare le attività industriali e agricole che consumano oltre i due terzi dell’acqua dolce disponibile sul nostro intero pianeta! Più aumenta la popolazione mondiale, più cresce il fabbisogno di acqua.
Ma le nostre risorse idriche, pur facilmente sfruttabili, stanno diminuendo; inoltre l’acqua è mal distribuita sulla superficie della Terra: ci sono Paesi che ne hanno in abbondanza ed altri che ne sono privi in maniera drammatica. Eppure l’acqua è per tutti un bene prezioso e una necessità quotidiana.
Ecco allora che nel 1992, durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Naturale è stato deciso di dedicare una giornata specifica all’acqua: da allora, il 22 Marzo di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua, per ricordare che preservare le risorse di acqua significa preservare la vita, proteggere l’ambiente naturale, ridurre la povertà, favorire l’equità e costruire la pace. Bastano pochi accorgimenti per effettuare un uso sostenibile dell’acqua: per l’igiene personale teniamo aperto il rubinetto solo per il tempo necessario e facciamo docce brevi; innaffiamo il prato e le piante dei nostri balconi nelle ore più fresche, cercando di usare acqua piovana o già utilizzata in cucina; per lavare l’automobile usiamo il secchio ricolmo d’acqua piuttosto che il tubo; cerchiamo di utilizzare la lavastoviglie e la lavatrice sempre a pieno carico e valutiamo correttamente i consumi degli elettrodomestici; applichiamo i frangigetto ai rubinetti; adottiamo scarichi “intelligenti” per i wc e non trascuriamo le perdite: un rubinetto che gocciola o un water che perde acqua possono sprecare anche 100 litri di acqua in un giorno! È importante sensibilizzare il mondo e i nostri bambini, che rappresentano il futuro, sull’importanza dell’acqua; è importante capire perché bisogna prendersi cura dell’acqua ed è importante sapere come utilizzarla al meglio. Così facendo, nel nostro piccolo contribuiamo a rispondere ad un appello più volte rinnovato anche da Papa Francesco: “… l’acqua è un diritto, è un bene che appartiene a tutti, all’umanità e al pianeta intero. Ascoltiamo il “grido del fratello che ha sete, perché ogni Stato e ognuno di noi nel suo piccolo, garantisca l’accesso universale all’acqua sicura e di qualità”.
Scritto da Emanuele Nobili - Pubblicato sul numero 2 del 2018 nel Il Corace